Il dialogo con uno stregone sul desiderio

È così che il signor B si trova a discendere nelle tenebre, nell’inconscio.

In quel momento poteva vedere la storia dell’umanità al contrario. Ha visto la bomba atomica esplodere su Hiroshima, ha visto i campi nazisti, le guerre napoleoniche, la guerra dei cent’anni del medioevo, gli schiavi che hanno costruito le piramidi, ecc.

Dialogo con uno stregone sul desiderio

2 Foto per Il dialogo con uno stregone sul desiderio
2 Foto per Il dialogo con uno stregone sul desiderio

Potrebbe interessarti anche: La teoria del desiderio

La radice del pensiero negativo è la radice del male.

Fino a quando siamo legati a qualcosa non possiamo ancora mutare del tutto. Basta davvero poco per tirare giù negli abissi dell’oceano una grande nave. Bisogna essere leggeri per galleggiare sull'acqua. Ma qualcosa ci rende pensati e Nietzsche li chiamava i pensieri di piombo.

Il signor B è finito in quello che sembra un mondo di sotto, avvolto nelle tenebre di una notte eterna. Quel mondo è abitato da strane creature non necessariamente umane.

Era entrato in quel mondo come si entra in un sogno. Infatti gli sembrava semplicemente di essere entrato dentro se stesso. Ora vede la rappresentazione onirica di una mente negativa. Un sacco di edifici antichi dai cui balconi e finestre sembrano affacciarsi degli spettri, un cielo cupo che sembra gridare vendetta contro quelli che passano sotto la sua volta e dell’acqua mossa dalla furia della tempesta di una depressione profonda.

Gli sembrava di camminare come perseguitato da un’ombra della colpa che lo malediceva per qualche grosso crimine e per evitare quest’ombra si era infilato in una piccola viuzza per entrare in un posto macabro.

La porta gli si era chiusa dietro di sé e c’era una scritta: “esce vivo da qui solo chi non ha commesso colpe”. Aveva davanti una gradinata e alla fine della gradinata c’era una donna che parlava con quello che sembrava uno stregone.

La donna sorride, guarda un attimo il nuovo arrivato, continua a sorridere e poi se ne va. Lei è stata come un’apparizione, il suo sorriso sembrava un messaggio, ma non era chiaro se era la felicità a guidare le labbra o tutto quel volto fosse solo un ghigno.

Così il signor B deve scendere le scale, infatti non ha altra scelta. È come se la necessità guidasse i suoi pedi. Ma anche se poteva avere del timore ad avvicinarsi allo stregone, gli sembrava come se fosse la sua magia a spostarlo in avanti.

Lo stregone si rivolge al signor B:

Qual’è la tua colpa?

Credo di essere stato trascinato fino a qui da qualcosa di oscuro.

Tutti vengono qui perché l’oscurità li chiama, certo. Ma non volevo sapere quello.

Non vedo la mia luce, è come se tutto questo mondo che mi sembra fatto di colori fosse semplicemente un telo sull'oscurità. Io volevo entrare in questo abisso, perché pensavo che avrei trovato le radici di me stesso e invece è il nulla.

Io vedo un semplice fiume di pensieri in te. Ma solo quelli che stanno in silenzio potranno, aspettando il tempo debito, vedere qualcosa. Ricorda: il silenzio non è solo della bocca, ma anche della mente.

Ma questo silenzio è assordante, fa troppo rumore.

Perché non è silenzio. Quello che fa rumore sono le emozioni e l’angoscia che vedo in te, quella è molto chiassosa.

Quando sarai capace di avanzare in silenzio all’interno dell’oscurità, tu stesso un giorno potrai essere luce. Non troverai luce fuori di te, se non sei tu prima a crearla.

Come può il mio desiderio illuminare una qualche cosa?

Il tuo desiderio illumina molte cose, lo fa ogni volta che desidera qualcosa. La tua attenzione guidata dal desiderio si focalizza su qualcosa e in quel momento la tua coscienza getta luce su qualcosa. Ma il desiderio è anche capace di proiettare delle immagini e costruire delle grandi illusioni.

Dovrei diventare il punto bianco nell’universo nero e oscuro. Ma quando guardo al mondo esterno vedo semplicemente un muro enorme proprio in quell’oscurità, perché quella è l’assenza e il rifiuto dell’altro. Questo è il punto. Non importa quanto io possa desiderare, comunque la risposta al mio desiderio è sempre il silenzio.

Siamo nel mondo, il mondo è composto di oggetti e gli oggetti hanno la capacità di resistere ad un desiderio particolare. Ma ad esempio se io desiderio qualcosa fortemente, se mi muovo per realizzarla, non solo muovo me stesso, ma muovo gli eventi in una certa direzione.

Ci sono generali che hanno mosso interi eserciti ai loro fini. In questo modo il loro grande desiderio aveva come supporto altri desideri e molti individui si sono trovati a desiderare fortemente la vittoria in guerra. Hanno mobilitato tantissimi soldati, cannoni, interi popoli e molto altro ancora. Con l’impegno di tutti l’hanno anche ottenuta.

Il problema del desiderio è cosa il desiderio riesce veramente a mobilitare per cambiare realmente le cose.

Il desiderio ha questa grande capacità di mettere in moto le cose. Il problema sta sempre in quante forze un desiderio da solo può mobilitare e allo stesso tempo quante altre forze gli saranno mobilitate contro.

Il desiderio proietta delle immagini mentali, la mente influisce sulle azioni, le azioni spostano oggetti e persone. Così tutto incomincia a muoversi.

Anche se il mondo esterno dovesse resistere fortemente al tuo desiderio, esiste comunque qualcosa a cui nessuna cosa può effettivamente resistere: il divenire o il tempo. Non può resistere perché ne siamo fatti. Ogni cosa ha una durata più o meno grande. Ricordati che il desiderio ha molto a che fare con la forma del tempo.

Questo è vero perché la forma del tempo ci definisce in qualche modo e poi nessuna cosa può realmente sottrarsi al fatto che è destinata alla caducità. Il passato, ad esempio, per il desiderio, significa molto spesso melancolia. Il futuro, invece, riguarda tutti i nostri progetti e in generale la sfera dell’aspettativa del desiderio.

Già il futuro! Ma molti uomini non hanno mai visto veramente un avvenire e alcuni hanno grosse difficoltà semplicemente a pensarlo.

Quello che noi concepiamo come futuro nella maggior parte dei casi non è altro che un passato che si trascina in avanti.

Non ho mai visto un tempo lineare che sia uno, ho sempre visto un cerchio, ma il cerchio può essere una semplice ripetizione infinita dell’Identico, oppure potrebbe essere la forma dell’evoluzione. Bisogna sempre liberarsi dalla prima per entrare nella seconda.

La rivoluzione radicale in tutti i sensi consiste nel fare del cambiamento e dell’evoluzione la prassi di ogni giorno. Non siamo nati per stare fermi. Anche ora che io medito, il mio spirito vaga già per lande lontane.

Noi dobbiamo, se vogliamo veramente arrivare a tanto, cominciare a modificare la nostra ripetizione interiore. Prima cambiamo il modo di porre i problemi, di pensare e di trovare le soluzioni. Poi cambiamo le piccole cose che riguardano noi stessi nei nostri piccoli giorni, un po’ alla volta. Un passo alla volta la nube nera deve dissolversi e noi stessi dobbiamo diventare luce.

Se non fossimo noi a piegare il mondo al nostro desiderio, se fosse il nostro desiderio a dover curvare e di conseguenza tutta la nostra realtà mutare di riflesso?

Vuoi sapere qual è il vero segreto per la felicità?

La curvatura del desiderio.

Foto per Il dialogo con uno stregone sul desiderio, La curvatura del desiderio
Foto per Il dialogo con uno stregone sul desiderio, La curvatura del desiderio

Potrebbe interessarti anche: Tecnofilosofo, una figura emergente?

Se il tempo curva, deve curvare anche il desiderio. In particolare alla curvatura degli eventi curva il desiderio e così corre il fanciullo dietro agli eventi non volendo altro che quello che accadrà. Quando sarà il suo momento sarà la trasformazione.

Io voglio il futuro e nulla del mio futuro mi spaventa, davvero! Vado verso delle regioni remote e sono un avventuriero. Non è una semplice scelta razionale, è una scelta interna molto profonda. Voglio l’avvenire e accolgo tutto tra le mie braccia, qualunque cosa mi porterà l’avvenire, anche la morte. Ma capisci che quando saranno anche le altre cose a curvare con noi, saremo tutti sulla stessa linea. E tutti gli eventi, dico tutti gli eventi, andranno con il nostro desiderio e il desiderio con loro.

Ma curvarsi è solo un modo come un altro per rassegnarsi ad un destino. L’uomo curvo è uno schiavo.

Certo se sono gli eventi a curvarti sono grandi dolori! Ma il punto è questo: noi vediamo una grande potenza, come un grande tsunami, che si abbatte contro di noi. Davvero crediamo che quella potenza ci sia così estranea? Noi potremmo in qualche modo sempre incarnare quella potenza. Ricordati che, in molti casi, tutto quello che temi del futuro non è reale ed è il tuo timore ad essere grande. Ma se quella grandezza risiede in te, se puoi concepire l’apocalisse abbattersi su di te, allo stesso modo potresti immaginare tu stesso grande che cavalchi gli oceani!

Ma io non sono nulla rispetto agli oggetti, gli eventi e gli uomini che si scagliano contro me.

Questo io non esiste. Quello che noi siamo è il ciò che dobbiamo diventare e se noi scegliamo noi stessi, allora attuiamo quella curvatura del desiderio.

Tutto il dolore che proviamo è qualcosa che ci rende forti, a meno che non ci distrugga. Noi, comunque, non siamo nulla se non questo divenire noi stessi e nel divenire tutto è collegato, tutto è Uno.

Se il nostro diventare noi stessi coincide con una sequenza di eventi, anche esterni, perché questi eventi, pur essendo esterni non dovrebbero costituirci?

Beh, ma semplicemente hanno un impatto su di noi.

Noi cambiamo il mondo esterno e quello cambia noi. Da dove inizia il cerchio? Da nessuna parte, è sempre già iniziato e finisce molto presto, per poi ricominciare di nuovo.

Ricordati: devi semplicemente curvare il desiderio, la felicità non centra nulla con le credenze o con quello che ti capita.

Ho visto uomini sull'orlo del baratro rinascere come stelle e illuminare il mondo. Il tuo migliore amico sei tu stesso e infatti chi meglio potrebbe amarti con la stessa intensità? Curvare il desiderio è la vera scelta perché solo da una tua scelta vera può cambiare qualcosa. Curva il desiderio e gli eventi curveranno con te! Curva il desiderio…

Il signor B in questo momento vedeva lo stregone ingigantirsi tantissimo. In particolare la sua mano si faceva grossa come una gigantesca ombra. A questo punto il signor B si sente come schiacciato dal peso di quella mano e gettato nell’assoluto silenzio, nel nulla completo.

Potrebbe interessarti anche: Il dialogo con uno sciamano sul desiderio

4 Foto per Il dialogo con uno stregone sul desiderio
4 Foto per Il dialogo con uno stregone sul desiderio

Foto elaborazione CaffèBook.it