Visitiamo insieme “Raffaello oltre la mostra” alle Scuderie del Quirinale
È il primo di luglio e a Roma fa caldo come quasi sempre nel mese più caldo dell’anno e abbiamo raggiunto la bella capitale d’Italia, sempre attraente nonostante l’incuria della quale da qualche tempo è vittima, per uno scopo ben preciso:
Visitare l’esposizione “” organizzata alle Scuderie del Quirinale in occasione del 500° anniversario dalla morte del più grande pittore italiano.
Arriviamo alle scuderie in anticipo rispetto all'ora in cui ci sarà consentito, nel rispetto della prenotazione, di visitare la mostra e constatiamo subito che l’organizzazione nell'anno della grande pandemia è rigorosa e pressoché perfetta.
Raffaello.1520-1483: Raffaello oltre la mostra
Ingressi scaglionati, distanze rispettate, percorsi ben definiti, tempi rigorosamente contingentati. Non poteva che essere così per un’organizzazione che fa riferimento alla più alta e rispettata istituzione della nostra Repubblica.
Crediamo che Raffaello non abbia bisogno di presentazione e, pertanto, ci limiteremo solo a qualche cenno alla sua biografia solo per completezza del reportage.
Raffaello Sanzio è nato a Urbino il 28 marzo (o il 6 aprile) del 1483 ed è morto a Roma il 6 aprile del 1520 quando aveva soltanto 37 anni, tra l’altro appena compiuti.
La morte prematura di Raffaello provocò una grande commozione in tutta Roma e in tutte le corti italiane; anche Papa Leone X fu profondamente turbato.
Raffaello è stato uno dei più celebri pittori e architetti del periodo rinascimentale, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi e tutti quelli che sono venuti dopo di lui hanno dovuto confrontarsi con la sua scuola che va sotto il nome di “manierismo” proprio perché seppe fare arte alla sua “maniera”.
La mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale in collaborazione con la Galleria degli Uffizi ha subito dei rinvii a causa del lockdown conseguente alle misure sanitarie introdotte per limitare la diffusione del contagio del coronavirus ed è stata aperta soltanto il 2 giugno e resterà visitabile fino al 30 di agosto del 2020.
Trattasi di una mostra monografica dedicata a Raffaello in occasione del cinquecentenario della sua morte avvenuta, come detto prima, a Roma a 37 anni appena compiuti il 6 aprile del 1520, giorno di venerdì Santo.
Sono presenti nell'interessantissima mostra più di duecento capolavori tra dipinti ed opere a confronto e alla sua realizzazione hanno collaborato molte istituzioni sia italiane (le Gallerie Nazionali d’Arte Antica, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Fondazione Brescia Musei), che estere (i Musei Vaticani, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, l’Albertina di Vienna, il British Museum, la Royal Collection, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Musée des Beaux-Arts di Lille).
L’esposizione fa riferimento soprattutto all'importantissimo periodo romano che, tra l’altro, fu quello che consacrò Raffaello come artista di insuperabile grandezza ed è ricca, come mai accaduto prima, di un vastissimo corpus di opere che vengono esposte tutte insieme per la prima volta.
Il percorso della mostra è “a ritroso” e si sviluppa in 10 sale, comincia con quella dedicata alla tomba di Raffaello al Panteon per finire con una sul Raffaello giovanissimo.
Proviamo a percorrere insieme quest’interessante percorso sala per sala corredando il racconto con alcune foto di riferimento.
Raffaello oltre la mostra, Sala 1 – La Tomba di Raffaello al Pantheon.
La prima sala è dedicata alla tomba di Raffaello al Pantheon e in essa si può ammirare la scultura della Madonna del Sasso commissionata dallo stesso Raffaello a un suo allievo, lo scultore Lorenzetto.
L’epitaffio è perfettamente in linea con la grande personalità dell’artista, è attribuito alla penna dell’amico Pietro Bembo e testualmente recita:
“Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d'essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire”.
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Raffaello oltre la mostra Sala 2 – La lettera a Leone X.
Al centro dell’attenzione di questa sala c’è la lettera a Leone X che rappresenta la più importante testimonianza del pensiero di Raffaello;
una lettera che il grande artista ha scritto nel 1519 con la collaborazione del suo amico e poeta Baldassare Castiglione.
In questa sala meritano un’attenzione particolare tre capolavori artistici:
il ritratto di Leone X tra i cardinali Giuli de ’Medici e Luigi de’ Rossi,
il ritratto di Baldassarre Castiglione
e l’autoritratto di Raffaello che è in compagnia di un amico.
Di fatto questi tre dipinti rappresentano il confronto tra i tre protagonisti della lettera a Leone X.
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Sala 3 – Il Paragone con gli antichi.
La terza sala è dedicata al paragone con gli antichi, al confronto con l’arte classica alla quale Raffaello deve tanto.
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Raffaello oltre la mostra Sala 4 – Le grandi committenze sotto Leone X.
Leone x, secondo genito di Lorenzo il Magnifico, commissionò a Raffaello il completamento del ciclo pittorico degli appartamenti vaticani e la decorazione delle logge vaticane.
La quarta sala è dedicata alle notevoli committenze di Leone X e non caso in questa sala sono esposti moltissimi tra i dipinti più importanti del grande pittore.
Sala 5 – Gli arazzi vaticani.
Lo stesso papa Leone X commissionò a Raffello 10 monumentali cartoni policromi per gli arazzi, eseguiti a Bruxelles, che vennero destinati alle pareti della Cappella Sistina.
Nella quinta sala sono esposti alcuni di questi bellissimi arazzi.
Raffaello oltre la mostra Sala 6 – Poesia e pittura: L’ideale femminile.
Pensiamo che se Raffaello da lassù potesse visitare la mostra è nella sala sesta che si fermerebbe più a lungo con gli occhi, l’anima e il cuore.
È nota la sua passione amorosa per le donne e come abbia con perseveranza perseguito l’ideale della bellezza ispirandosi anche alla poesia del grande Francesco Petrarca del quale fu un attento lettore.
A corredo di questa sezione inseriamo tre dipinti: due che ci mostrano la bellezza femminile e uno quella maschile.
I due ritratti femminili sono molto molto belli e famosi:
il primo è il ritratto di donna nei panni di Venere (Fornarina),
il secondo è il ritratto di donna detta “La Velata”.
Tanti, a partire dal Vasari, hanno colto in quei ritratti un riferimento alla donna amata dal Raffaello, amata con tanta e tale passione che l’eccesso di eros è stato indicato come possibile causa della sua prematura morte.
Sala 7 – Raffaello Architetto;
La settima sala è dedicata al Raffaello Architetto e vi sono esposti molti suoi disegni architettonici.
Non bisogna dimenticare che Raffaello è stato nominato da papa Giulio II Architetto della fabbrica di San Pietro col compito di costruire la nuova Basilica vaticana ma a causa della sua morte prematura non poté realizzare il grandioso progetto.
Raffaello oltre la mostra Sala 8 a – Le committenze Chigi.
L’ottava sala è dedicata alle committenze del senese Agostini Chigi, il banchiere dello Stato Vaticano, l’unico che per disponibilità finanziarie investite nell’arte poteva allora competere con i pontefici.
Sala 8 b-c – Le Grandi committenze sotto Giulio II.
La sala ottava è dedicata a Giuliano della Rovere, papa Giulio II, un grande mecenate che trasformò Roma in un cantiere di grandi novità artistiche.
Raffaello oltre la mostra Sala 9 – A Firenze per imparare.
La Sala nona ricorda il periodo di Firenze, dove Raffaello arrivò per imparare, l’esperienza fiorentina rappresentò una tappa importante nella crescita artistica di Raffaello e segnò il suo allontanamento dai modelli del Perugino.
Sala 10 – Raffaello Giovanissimo. (Raffaello oltre la mostra)
L’ultima sala fa riferimento al Raffaello Giovanissimo e affidiamo a un bellissimo autoritratto il compito di rappresentare questa bellissima sala che ha il solo torto di essere… l’ultima!
Solitamente consigliamo ai lettori di questo magazine di non perdere le opportunità che sottoponiamo alla loro attenzione; questa è veramente un’occasione più unica che rara per potere ammirare tanti capolavori di Raffaello; ma sta volta non rivolgiamo alcun appello in tale senso: non ce n’è assolutamente bisogna, il lettore capirà da sé.
Per Raffaello, infatti, non occorre stimolare i lettori, la irrefrenabile voglia di non perdersi l’evento Raffaello oltre la mostra nasce dal suo nome, dalla sua storia, da quello che ha rappresentato e da quel avrebbe potuto ancora dare se non fosse morto così giovane.
Tanti si son fatti e continuano a farsi la domanda su cosa avrebbe potuto dare il grande pittore urbinate all'arte universale in aggiunta al tantissimo che ha dato.
Una risposta a questa domanda non c’è e non ci potrà mai essere. Quel che è certo che l’arte raffaellesca ha toccato vertici così elevati che appare difficile immaginare un loro superamento.
Spesso, però, per qualificare l’arte del grandissimo pittore si è fatto ricorso ad aggettivi come trascendente, divina. E quando si fa ricorso a concetti come questi allora possiamo facilmente capire che nulla, veramente nulla sarebbe stato precluso ad un talento artistico come quello di cui era dotato Raffaello.
Accontentiamoci allora di quello che ci ha dato e di quello che ci ha lasciato: È molto, moltissimo, davvero già oltre il confine dell’umano!
Ci sia consentita un’ultima considerazione: Visitare la mostra di Raffaello non regala soltanto l’incanto e l’estasi della visioni dei suoi capolavori, dalle finestre delle Scuderie si può ammirare Roma, la bella città eterna dall'alto con delle viste mozzafiato come si vede da quest’ultima foto.
Forse vista dall'alto si riesce a vedere Roma senza le ferite inferte all'antropica trasandatezza e questo ci lascia sperare che, in un tempo non lontano, Roma possa essere restituita allo splendore di un tempo.
In questi tempi bui ci rincuoriamo ripetendo spesso a noi stessi che “ce la faremo”; ci piace sperare che questo valga anche per Roma e che ce la possa fare anche lei!
Foto del reportage di viaggi di Michelangelo La Rocca.
Raffaello oltre la mostra, Le Scuderie del Quirinale.