Il rosmarino, sui cui rami asciugò il manto di Maria
Il rosmarino,(erboristeria) il cui nome latino è Rosmarinus officinalis L.,
appartiene alla famiglia botanica delle Labiate ed è una fra le piante aromatiche più conosciute e utilizzate in cucina.
È un arbusto sempreverde dalle foglie assai sottili, lineari e sessili, il cui colore sulla pagina superiore è di un bel verde lucido, mentre nella pagina inferiore appare bianco e tomentoso.
Il rosmarino, sui cui rami asciugò il manto di Maria di Maura Maffei su Caffèbook (caffebook .it) |
Pianta sacra, pianta magica, il rosmarino ha ispirato leggende sin dalla notte dei tempi.
Si dice debba il blu pallido dei suoi fiori al manto della Madonna che, durante la fuga in Egitto, lo mise ad asciugare proprio sui rami di questa pianta.
È il rosemary degli inglesi, che ne portano all’occhiello un rametto sicuri, con questo talismano, di riuscire in qualunque impresa si cimentino. Magari anche nella Brexit…
Le regine di casa Tudor, quando andavano spose, tuffavano rametti di rosmarino in acqua profumata e li intessevano nelle loro ghirlande nuziali.
Elisabetta I, evidentemente, non doveva eccellere nell’arte d’intrecciarle e così rimase single!
Il favore che gode presso gli anglosassoni nulla toglie alla simpatia che anche i popoli di origine celtica gli dimostrano.
È, infatti, il marós degli irlandesi. Nel solstizio d’estate le fanciulle dell’Isola di Smeraldo pongono un piatto colmo di farina sotto un cespuglio di rosmarino e ve lo lasciano per l’intera notte.
Pare che al mattino riescano a leggere nella farina, tracciata dalla mano di qualche folletto – se non da quella di uno spasimante piuttosto intraprendente – l’iniziale del nome del loro futuro sposo.
Gli uomini, invece, sempre in occasione del solstizio, preparano una bevanda dalle virtù miracolose.
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Noi non possiamo garantirvi che il vino di rosmarino sia davvero così corroborante e doni una virilità invulnerabile o come l'infuso di betulla, tuttavia ve lo proponiamo quale digestivo con quello di carciofo o quale aperitivo un po’ particolare, dato che conserva i principi attivi della pianta.
Oltre a essere gradevole di sapore, giova come stomachico, come tonico generale – e per questo motivo è ottimo nel periodo primaverile – come disintossicante, emmenagogo, antireumatico e cardiotonico, valido in caso di disturbi circolatori e di esaurimento nervoso.
Insomma, quasi una panacea universale.
Ingredienti del vino di rosmarino:
Un litro di vino rosso amabile e corposo;
mezz’etto di sommità fresche e fiorite di rosmarino;
25 grammi di miele d’erica o d’acacia (esiste anche il miele di rosmarino, che è un po’ raro ma che è ottimo: se riuscite a reperirlo, è senz’altro il più indicato).
Preparazione del vino di rosmarino
Spezzettate le sommità di rosmarino e ponetele insieme con il vino in una pignatta di terracotta smaltata (o di vetro opaco). Fate cuocere a bagnomaria sino a quando il vino comincia a sobbollire.
Aggiungete quindi il miele e tenete sulla fiamma ancora per una mezz’oretta, badando che il vino non prenda mai il bollore. Spegnete il fuoco e chiudete il recipiente con il suo coperchio, lasciando riposare sino al completo raffreddamento.
Filtrate il vino attraverso una garza oppure utilizzando nell’imbuto l’apposito disco di carta che si usa in liquoreria e imbottigliate.
Agli astemi, non ci resta che consigliare il classico infuso di rosmarino che si ottiene ponendo
2 cucchiai rasi di cime di rosmarino triturate (fresche o essiccate, è indifferente) in mezzo litro d’acqua.
Si porta a bollore e si spegne subito, lasciando riposare per 10-15 minuti prima di filtrare.
Si dolcifica e si beve a piacere lungo la giornata, specialmente dopo i pasti.
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Il sambuco dai fiori di pizzo e dalle bacche brune
Foto Rosmarino su Pixabay