Foto-grafia di Tina Modotti

Cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni (1929)
Biografia breve di Tina Modotti:
Tina Modotti: (17 agosto 1896 il 5 gennaio 1942)
Una donna forte e coraggiosa, decisamente affascinante, sconosciuta per molti e idealizzata da altri.
Divisa tra arte e passione, politica e mistero, Tina è stata spesso oggetto di scoop giornalistici, biografie falsate, soap opera romanzate.
Viene descritta come l’ammaliante fotografa dai capelli corvini e dagli occhi di carbone, elegante e profumata con costose essenze francesi, ma in realtà, prima di tutto, è stata una creatura meravigliosa, che ha vissuto pienamente ogni sfaccettatura della sua vita sino a restarne travolta.
La sua è stata un’esistenza intensa e ricca di risvolti a volte difficili da comprendere appieno.
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I tanti volti di Tina si concretizzano nei lineamenti fascinosi del suo viso, negli occhi scuri di chi possiede una consapevolezza antica, sensibile e quasi mistica.
Sempre esigente verso il prossimo e soprattutto verso se stessa, arricchita e non disturbata dai dubbi, nel raccontare un mondo veritiero, verrà alla fine sopraffatta dalle sue stesse passioni.
Il suo intento è sempre stato quello di chi non vuole solo ritrarre il mondo, ma vuole rivoluzionarlo, cambiarlo.
Il mondo però si sa, non cambia facilmente e per farlo bisogna lottare, sempre in prima linea, con l’ardore e la tenacia di una tigre, senza mollare mai.
In prima linea a combattere, in prima linea ad amare, in prima linea a vivere sino in fondo: assetata di emozioni, visioni, parole, ideali.
La fotografia per lei fu un mezzo per comunicare consapevolezza e scoperta, prima di tutto di se stessa, della sua accattivante bellezza, della sua fisicità e delle sue potenzialità espressive.
Successivamente le servì per osservare il mondo, per indagare con lo sguardo le dinamiche sociali, e la realtà circostante nei suoi aspetti più intimi.
Forse la fotografia è stato l'unico risvolto della sua vita che l’ha appagata realmente, con cui è riuscita a esprimersi, a trasmettere quell'inequivocabile profondità d'animo che ha contraddistinto tutta la sua esistenza.
Analisi grafologica di Tina Modotti:
Cerchiamo attraverso l’analisi della sua grafia, addentrandoci tra il bianco e il nero della sua scrittura, di cogliere qualche sfumatura in più di una personalità così variegata.
La grafia di Tina Modotti
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Secondo la letteratura grafologica le caratteristiche di questa scrittura si riferiscono a un carattere fiducioso nelle proprie capacità, socievole, espansivo, (grande, allargata).
La Modotti risulta realista, capace di costanza e coerenza, dotata un’intelligenza sintetica, ha un temperamento focoso e testardo.
Il suo gesto grafico rivela una personalità che segue inevitabilmente il proprio intenso “sentire” (legata con ricombinazioni e personalizzazioni, margine destro invaso).
I prolungamenti verso il basso esprimono il predominio dell’istinto sulla ragione, unito alla necessità di agire più che di pensare.
I gonfi sia in zona inferiore che superiore sono sinonimo di spiccata sensualità, vivace fantasia e gioia di vivere, unite al piacere di esibire se stessa e il proprio corpo.
La sua scrittura ci dice come non sia stata particolarmente interessata a essere compresa o a comunicare il proprio pensiero anzi, la tendenza all’intrico tra le righe (lettere che invadono il rigo sottostante),
ci parlano di una donna spesso eccessivamente coinvolta e trascinata dalle proprie passioni, il cui pensiero risulta inevitabilmente disturbato nell’oggettività e nella capacità critica a causa di uno spiccato soggettivismo.
Curiosa di sperimentare (ovali aperti in alto), sensibile orgogliosa e indipendente (diversamente inchiostrata, grande, con t sopraelevate, finali a tuffo), a volte poco sfumata nelle proprie reazioni (finali a mazza e punto a trattino),
la Modotti ha convissuto con momenti di stanchezza psicofisica (concava) che con forza di volontà e abnegazione è riuscita sempre ad affrontare e superare fino alla sua morte.
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All’alba del 6 gennaio 1942, nelle vie di Mexico City è stata trovata sola su un taxi senza vita a soli 46 anni: vicenda per molti aspetti ancora sconosciuta, gravida di segreti e avvolta nelle nebbie della Storia.
Tina Modotti è morta a Carlos J. Contreras
Tina Modotti, sorella, non dormi, no, non dormi:
forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, l'ultima rosa di ieri, la rosa nuova.
Riposa dolcemente, sorella.
La nuova rosa è tua, tua è la nuova terra:
ti sei messa un nuovo vestito di seme profondo
e il tuo soave silenzio si colma di radici.
Non dormirai invano, sorella. ...
Un mondo marcia verso dove andavi tu, sorella.
Ogni giorno cantano i canti delle tue labbra
sulle labbra del popolo glorioso che tu amavi.
Col tuo cuore valoroso...
Sono i tuoi, sorella: quelli che oggi pronunciano il nome tuo
noi che da ogni luogo delle acque e della terra
col tuo nome altri nomi taciamo e pronunciamo.
Perché il fuoco non muore.
Articolo e fotografie di Barbara Taglioni :Foto-grafia di Tina Modotti CaffèBook (caffebook .it)