Confuso e (in)felice – la personalità borderline
Marco ha 35 anni, è sposato e ha due figli. Lavora saltuariamente, da parecchi anni, come organizzatore di eventi ed ha molto tempo libero.
Inizialmente il suo tempo lo dedicava allo studio e alla moglie, ma col passare del tempo, non riuscendo a portare avanti nessun tipo di facoltà a cui si iscriveva e dopo la nascita del primo figlio, ha iniziato a trascurare anche la vita familiare.
La personalità borderline
Marco si sente un fallito, nello studio e nel lavoro, come figlio, come padre e come marito. Avverte dentro di lui un grande vuoto e un profondo senso di solitudine che spesso lo spingono a mangiare molto più del necessario e a tradire sua moglie con altre donne.
Avverte il bisogno di avere tutto sotto controllo, fa lui la spesa e pianifica i suoi vari impegni giornalieri, anche se, alla fine, ne prende sempre troppi e non riesce a gestirli. Ha l’ossessione della pulizia, si fa docce frequentemente e si assicura che anche gli altri si lavino altrettanto; ha sempre con sé amuchina, salviette e spazzolino.
Accumula oggetti perché ha bisogno di riempire gli spazi e riempie la mente dal silenzio immaginando tradimenti, manipolazioni da parte delle persone che frequenta, provando verso di loro, inizialmente, una grande idealizzazione, per poi restarne talmente deluso da eliminarle dalla sua vita.
Adora e detesta, santifica e rinnega, idealizza e svalorizza, esalta e sprofonda ogni giorno se stesso e chi gli sta accanto. E’ gestito dall’ansia irrefrenabile di fare di più, di fare di meglio, di dimostrare quanto vale, senza riuscirci.
Allora il senso di colpa prende il sopravvento, ma per placarlo, l’unico modo è mettere in atto gli stessi meccanismi con altre persone, con altre cose; pertanto compra nuovi oggetti, frequenta nuove donne, trascura ancora di più i suoi ruoli di marito e padre, in una monotona successione senza fine.
Marco è affetto dal Disturbo di Personalità Borderline, ossia da un disordine prolungato nel funzionamento della personalità caratterizzato da un susseguirsi di emozioni instabili, che oscillano con l’umore, alternando euforia e depressione, accompagnate da ansia, fobie, abuso di alcol o farmaci, sesso promiscuo, abbuffate o digiuni; i comportamenti fluttuano da razionali e affidabili a regressivi e inaffidabili.
Le persone con questo disturbo sperimentano senso di vuoto e desiderio di ricevere accudimento; hanno bisogno costantemente dell’attenzione e apprezzamento altrui.
Si descrivono come persone sole e abbandonate più di quanto siano realmente e reagiscono con rabbia intensa quando temono la perdita della figura che li ama. Sentirsi abbandonati può creare in loro perfino crisi psicotiche con idee paranoidi e allucinazioni.
Il soggetto borderline è particolarmente impulsivo ed ha grande difficoltà a gestire la rabbia; prova profonda collera verso i medesimi oggetti e persone che prima adorava e la sua aggressività si placa solo mettendola in atto.
La persona borderline avverte che la sua vita è un caos, ma non riesce a districarsi da questo groviglio di emozioni contrastanti, passando da un senso di grandiosità al sentirsi completamente incapace di realizzare qualcosa; passa dall’essere compiacente e sottomessa all’essere prepotente e rivendicativa; nelle relazioni intervalla innamoramento assoluto e disprezzo totale e passa da un’idea di se stesso grandiosa a crolli depressivi per i propri fallimenti.
Soffre di questo disturbo il 2% della popolazione generale, ed è prevalente nelle donne; inoltre questo disturbo raramente si presenta da solo, ma è spesso in comorbilità con altri disturbi quali: il disturbo Post Traumatico da Stress, disturbi dell’alimentazione, disturbi dell’umore o disturbi d’ansia con attacchi di panico, disturbi da uso di sostanze, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da deficit dell’attenzione e disturbi nell’identità sessuale.
E’ possibile anche che una persona con disturbo di personalità borderline abbia in contemporanea anche altri disturbi di personalità, quali il disturbo Narcisistico, il disturbo Antisociale e/o il disturbo Istrionico di personalità.
Clinicamente, gli adulti borderline sono talvolta descritti come "soggetti che presentano un’adolescenza prolungata", perché alcune condotte sono simili a quelle tipiche adolescenziali, quali: l’angoscia frequente, la prevalenza di passaggio all’atto e la frequenza di tentativi di suicidio; la differenza evidente è la ripercussione che questi comportamenti hanno nell’adulto con tutte le complicazioni secondarie (matrimonio, figli, vita professionale).
L’angoscia di fondo, che caratterizza questo disturbo di personalità, è dovuta alla mancanza di tolleranza delle frustrazioni e dalla percezione di avere un Io debole di fronte all’introiezione di un’immagine genitoriale, in particolare materna, esigente e temuta.
La personalità borderline ha la necessità inconscia di scindere la sua parte buona (amabile e disponibile) da quella cattiva (aggressiva e distruttiva) per preservarla, e lo fa attraverso alcuni meccanismi di difesa, quali: la proiezione (ciò che è cattivo è all’esterno di sé), l’idealizzazione (la protezione da parte di qualcuno di onnipotente che li ami), la negazione (dei pensieri contrastanti) e la svalorizzazione di tutto e tutti per mantenere la propria onnipotenza inalterata.
L’origine del disturbo è probabilmente dovuta ad una distorsione nello sviluppo precoce del bambino legata alla fase di separazione-individuazione dalla madre e alla triangolazione edipica col padre.
Già in adolescenza, vi sono chiari segni di instabilità e agitazione, insuccessi scolastici, sessualità perversa, condotte delinquenziali, manifestazioni ipocondriache, condotte anoressiche o bulimiche e autolesionismo, inoltre un atteggiamento di noia, indifferenza e inutilità, con crisi emotive eclatanti di fronte all'abbandono e alla perdita.
Il contesto familiare del soggetto borderline presenta spesso gli stessi sintomi in uno dei due genitori; la coppia genitoriale è spesso disarmonica ed il rapporto madre-figlio è molto ambivalente, cioè esiste un’estrema dipendenza alternata al desiderio di autonomia.
Per fronteggiare la madre affettivamente tirannica l’Io è costretto ad adottare un assetto di personalità narcisistico, poiché soltanto sentendosi grandioso può reagire alla dipendenza e manipolazione materna e poter fare a meno della sua mancanza, di rendersi autonomo da lei.
Questo atteggiamento comporta l’evoluzione della scissione (buono-cattivo) e, di conseguenza, la predisposizione a bruschi passaggi da un estremo all’altro nella valutazione affettiva degli altri, nonché la tendenza ad esprimere giudizi severi privi di modulazione in vari settori dell’esperienza vitale.
La vita affettiva di coppia è pertanto permeata dall’irruzione di sentimenti violenti, quali un innamoramento esagerato e un disprezzo ingiustificato, che devono trovare immediata soddisfazione o, in mancanza di realizzazione, devono essere immediatamente espulsi.
Il partner è vissuto, in principio, come una persona completamente idealizzata, sulla quale vengono riversate tutte le migliori qualità, è capace di comprendere, essere presente, è fonte inesauribile di apprezzamento e amore totalizzante, ma appena la realtà dimostra qualche naturale imperfezione o mancanza, la stessa persona è vissuta come persecutoria, che pretende ma non sa capire e non sa apprezzare, una persona di cui bisogna sbarazzarsi e che va sostituita con una (sempre idealmente) migliore.
Gli stati d’animo sono spesso di esaltazione, collera, diffidenza ed impotenza.
Questo disturbo può comportare anche difficoltà nella scelta del partner sessuale, poiché il caos interiore si ripercuote anche nell’identità sessuale, pertanto può capitare che non si effettui una vera e propria scelta ma si opti per la bisessualità.
Molte persone affette dal Disturbo di Personalità Borderline trovano sollievo dal proprio marasma interiore isolandosi, oppure attraverso l’autolesionismo, fino a tentativi di suicidio.
Bibliografia
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( foto da pixabay Pezibear)
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