Italia-Germania 4-3: La “partita del secolo” scorso che tutti avremmo voluto vedere
Nazionale Azzurra, ha disputato la semifinale contro gli storici avversari della Germania.
1970 Italia-Germania 4-3: La partita del secolo allo stadio Azteca di Città del Messico
Una partita che, per un caso, un fortuito caso, è passata alla storia del calcio e non solo. La nostra Nazionale scese in campo con Albertosi in porta, Burnich e Facchetti terzini, Rosato, Bertini e Cera in mediana, Domenghini ala destra, De Sisti e Mazzola mezze ali, Bonsinsegna e Riva attaccanti.
Io ed altri quattro amici (Nino, Salvatore e Salvatore junior e suo fratello Alfonso) puntualissimi alla mezzanotte di quel giorno di mezzo secolo fa eravamo davanti al televisore a tifare per Italia.
Ricordo come fosse ora che eravamo a Raffadali, il mio paese natio, nell'abitazione di Nino, mio amico d’infanzia, e che, fino al 92° minuto, fu una partita normale, che si stava mettendo bene per l’Italia dato che stava vincendo per 1-0 grazie ad un goal iniziale di Roberto Boninsegna.
Era arrivato il 90 minuto e l’Italia già stava pregustando la gioia di disputare la domenica successiva la finale per la conquista della Coppa Rimet (si chiamava così allora il campionato del mondo) col mitico Brasile del grande Pelè.
Ma le partite finiscono dopo il triplice fischio dell’arbitro e l’arbitro non aveva ancora fischiato.
Un calciatore tedesco, amareggiato per l’ormai imminente sconfitta, nonostante fosse un difensore, si spostò nella porta dell’Italia che era più vicina agli spogliatoi per potere uscire dal campo più in fretta e senza incrociare lo sguardo di due calciatori italiani che giocavano, come lui, nel Milan.
Quel calciatore era Karl-Heinz Schnellinger, storico e forte difensore milanista, e voleva ad ogni costo evitare gli sguardi di Rivera e Rosato, altri due calciatori milanisti, dato che ormai dava per scontata la sconfitta della Nazionale Tedesca.
Italia-Germania 4-3: il gol di Karl-Heinz Schnellinger
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Ma al 92°, due minuti oltre il tempo regolamentare, accadde quello che non si pensava potesse più accadere:
Karl-Heinz Schnellinger, il tedesco che giocava nel campionato italiano, con un bella spaccata ha pareggiato per i tedeschi;
per noi era tutto da rifare, bisognava giocare due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno per stabilire chi la domenica successiva avrebbe sfidato il Brasile nella finale della Coppa Rimet.
In quei 30 minuti supplementari successe di tutto, capitò che una partita di ordinaria bellezza si trasformasse in un’epica e spettacolare battaglia calcistica, sempre incerta, sempre straordinaria con un’incredibile susseguirsi di palpitanti emozioni e di capovolgimenti del risultato.
La Germania si portò in vantaggio con un goal del grande opportunista Gerard Muller, l’Italia pareggiò di lì a poco col grande terzino dell’Inter Tarcisio Burnich, ma ancora con Gerard Muller, che aveva il goal nel sangue, la Germania si portò sul pareggio.
Tutto era ancora aperto, tutto era ancora possibile.
Poteva succedere di tutto e successe veramente di tutto.
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Sul goal del pareggio il portiere Albertosi aveva rimproverato il compagno di squadra Gianni Rivera attribuendoli un fatale errore difensivo;
fu quel rimprovero che fece scattare in Gianni Rivera la voglia di riscatto e riscatto è stato.
L’Italia sviluppò un’azione corale con undici passaggi consecutivi senza nessuna interruzione da parte degli avversari, Rivera (il “Pallone d’oro” ’69 ancora in carica) si portò nell'area di rigore della Germania dove ricevette un preciso assist di Boninsenga e di piatto destro spiazzò il portiere della Nazionale tedesca Maier segnando il goal passato alla storia, il goal della vittoria nella partita del secolo (“el partido del siglo” come dicevano i messicani) con il punteggio a nostro favore di 4 a 3.
Video dei Gol di Italia-Germania 4-3
E dire che Rivera avrebbe voluto calciare di sinistro e solo all'ultimo istante cambiò piede e, forse, anche il destino di quella storica partita.
La sorte di quella partita era evidentemente scritta con inchiostro rosso-nero, i colori sociali del Milan.
Un milanista, Karl-Heinz Schnellinger, segnò il goal del pareggio due minuti dopo il tempo regolamentare; un altro milanista (Gianni Rivera) a pochi minuti dal termine segnò il goal del 4 a 3 che diede la vittoria finale all’Italia.
La gioia dei tifosi italiani fu incontenibile e numerosissimi scesero nelle strade per festeggiare la straordinaria vittoria, fu la prima volta che gli italiani invasero strade e piazze avendo come colonna sonora il suono dei clacson impazziti delle loro auto.
Fu anche la prima volta che una vittoria in una partita di calcio della Nazionale Azzurra si trasformò in una gioiosa festa di popolo, in una prova di grande unità nazionale come mai si era vista prima.
La partita entrò nella storia
Questa partita entrò subito nella storia,
diventò leggenda, diventò teatro,
film e anche libri scritti da penne celebri come quelle di Nando Dalla Chiesa, Maurizio Crosetti e di altri, tanti altri.
Prima di scrivere quest’articolo ho voluto rivedere quella storica partita ed è stato veramente incredibile constatare come mi ricordassi tutto a distanza di mezzo secolo: dov'ero, con chi ero, le esultanze dei quei cinque amici davanti al televisore, le principali azioni della partita e in particolare quelle concluse in rette.
Eravamo tre interisti e due milanisti ma in quei memorabili 120 minuti siamo stati tutti tifosi dell’Italia, soltanto dell’Italia e molto orgogliosi di essere italiani.
Devo confessare che nel rivedere la partita sono stato preso da un momento di profonda tristezza,
di quei 5 amici due non ci sono più, i fratelli Salvatore e Alfonso, i due più giovani del gruppo e mi è venuto questo pensiero:
Chissà se da lassù hanno rivisto anche loro quella storica partita a distanza di mezzo secolo?
Da milanista e da profondo estimatore del fuori classe Gianni Rivera mi sono chiesto cosa sarebbe successo se, la domenica successiva a quel 17 giugno del 1970, nella finale contro il Brasile, Gianni Rivera nel secondo tempo fosse nuovamente subentrato a Sandro Mazzola facendo rivivere quella storica staffetta.
Forse è il milanista che c’è in me che parla, ma il Rivera visto nei tempi supplementari di Italia-Germania avrebbe potuto con la sua classe e il suo innato talento aiutare l’Italia a battere anche il grande Brasile e, forse, di questi tempi saremmo qui a parlare e scrivere di un’altra partita del secolo, di una partita tra l’Italia e il Brasile con la nostra cara Nazionale Azzurra che avrebbe potuto alzare al cielo la prestigiosa Coppa Rimet.
Ci hanno sempre insegnato, però, che con i “se” e i “ma” non si fa la storia: Allora accontentiamoci della storia, della straordinaria storia che abbiamo appena finito di raccontare, quella dell’indimenticabile 4 a 3 di Italia-Germania.