Enola Gay degli Orchestral Manoeuvres in the Dark

È risaputo che l'Enola Gay cantata dai Orchestral Manoeuvres in the Dark o OMD era l'aereo americano che sganciò la bomba atomica su Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale.

Video e testo di Enola Gay degli Orchestral Manoeuvres in the Dark

testo di Enola Gay degli Orchestral Manoeuvres in the Dark
Testo di Enola Gay degli Orchestral Manoeuvres in the Dark

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Tre giorni dopo un altro bombardiere B-29, denominato "Bockscar", avrebbe sganciato la meno nota Fat Man (grassone) su Nagasaki… meno citato ma non meno drammatico fu l’esito.

Il 6 agosto 1945, il comandante Paul Tibbets saliva a bordo dell'Enola Gay, un bombardiere Boeing B-29 Superfortress per compiere la peggiore delle missioni, per esito e morti, che un solo pilota potesse compiere.

L'aereo prende il nome di sua madre, Enola Gay Haggard Tibbets.
Per questo, e per il fatto che la bomba era stata chiamata Little Boy, Andy McCluskey degli OMD mise nel testo la frase:

Enola Gay, is mother proud of little boy today

La “madre” sarebbe stata orgogliosa del suo bambino che alle 08:15 del mattino avrebbe ucciso in pochi istanti più di 140.000 giapponesi, mentre altri avrebbero perso la vita e sofferto come conseguenza delle radiazioni negli anni seguenti.

Enola Gay rese famosi gli Orchestral Manoeuvres in the DarkAndy nel mondo, un po’ meno negli Stati Uniti, ma soprattutto riportò alla luce la storia di quel bombardamento.

McCluskey, disse:

"Molte persone semplicemente non sanno di cosa si tratti effettivamente. Alcuni hanno persino pensato che fosse un messaggio in codice che eravamo gay.

Eravamo entrambi fanatici degli aeroplani della Seconda Guerra Mondiale. Il bombardiere più famoso e influente fu Enola Gay. Una scelta ovvia per noi".

Che di confusione al riguardo ce ne fosse e molta, lo testimonia anche il fatto che persino la BBC, considerando erroneamente che "Enola Gay" fosse una canzone d'amore omosessuale, la bandì da uno show per bambini.

Un altro aspetto che non sfuggì né alla casa discografica, né al gruppo era il contrasto che nasceva fra un tema molto drammatico e una musica dall’aria “scanzonata”. Il dubbio era se sarebbero stata compresa la vocazione pacifista del brano come i cupi e diretti riferimenti presenti nel testo al bombardamento su Hiroshima.

I dubbi non si rivelarono del tutto infondati.

Un’altra intervista venuta alla luce molti anni dopo (73 per l’esattezza, si pensava perduta) rivela che gli stessi protagonisti di quell’azione aerea non fossero particolarmente sconvolti dalle conseguenze della loro azione.

Le frasi della canzone Enola Gay degli Orchestral Manoeuvres in the Dark sembrano indovinare, sorprendentemente, anche questa assenza di rimordimento e la freddezza di chi riteneva di aver compiuto semplicemente un ordine.

It's 8.15, and that's the time that it's always been
We got your message on the radio, conditions normal and you're coming home

Il comandante Paul Tibbets, dichiarava, infatti, poco dopo la missione:

“Ho visto il bagliore. E l'ho assaporato. Sì, era possibile sentirne il sapore. Aveva il sapore del piombo. Era a causa del rivestimento dei miei denti. Cioè, queste sono le radiazioni.

Ho sentito quel sapore di piombo in bocca ed è stato un grande sollievo: sapevo che era esplosa".

Gli anni e, forse, un po’ anche Enola Gay degli OMD, hanno rivelato a tutti la consapevolezza di cosa sia un’arma nucleare.

Andy McCluskey e Paul Humphreys degli Orchestral Manoeuvres in the Dark
Andy McCluskey e Paul Humphreys degli Orchestral Manoeuvres in the Dark

Andy McCluskey degli OMD spiegò in un'intervista del settembre 2010, chiudendo il cerchio sul come avveniva per lui la ricerca della musica e delle parole, non solo di questo brano, ma di tutta la loro produzione: “La musica viene sempre prima, di solito ispirata da un rumore o da una linea di batteria, o da un campionamento o qualcosa del genere. Ma ho molte idee sulle canzoni che voglio scrivere a livello lirico e tematico. Avevo un raccoglitore pieno di titoli di canzoni propositi e idee che cercavo poi di sposare con la musica che facevamo, ma la musica viene sempre prima e le parole arrivano alla fine”.

Foto da Wikipedia. Elaborazione CaffèBook