Palais Idéal Cheval, il palazzo ideale nato dal sogno di un postino

Guardando le fantastiche decorazioni del Palais Idéal Cheval (Palazzo Ideale Cheval) non si può certo immaginare che siano opera di un semplice postino.

Tutte quelle incredibili figure scolpite fanno pensare ad un edificio antico, di certo molto particolare, situato in qualche lontano angolo sperduto del sud-est asiatico, dell'India magari, ma… in realtà si trova in Francia, a Châteauneuf-de-Galaure (dipartimento della Drôme).

Il Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval

Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval
Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval

Certamente sebbene quelle figure così “agghindate” sembrano di origine asiatica ad un primo sguardo, a ben pensare, non hanno le linee pulite di un mausoleo come il Taj Mahal e neppure le forme di un tempio tailandese o induista.

Ma la storia del Palais Cheval spiegherà da sé i motivi di queste strane forme.

Il costruttore si chiamava Ferdinand Cheval. I vicini di questa estrosa personalità lo consideravano un po' ”strano”, diciamo qualcosa di simile allo sciocco del villaggio.

Joseph Ferdinand Cheval era nato il 19 aprile 1836 a Charmes-sur-l'Herbasse (Drôme) e morto il 19 agosto 1924 a Hauterives (Drôme).

Joseph Ferdinand Cheval
Joseph Ferdinand Cheval

Pare che tutto per Ferdinand Cheval sia cominciato un giorno del 1879.

Quella particolare giornata, l’uomo trovò una pietra che ritenne... insolita e, come scrisse lui stesso nel suo diario, gli provocò un’improvvisa ispirazione, decidendo di costruire personalmente un edificio spettacolare.

Scrisse:

“Il mio piede è inciampato contro una pietra che mi ha quasi fatto cadere. Volevo sapere cosa fosse.

Era così insolita che l'ho messa in tasca per ammirarla con calma.

Il giorno dopo sono tornato nello stesso posto e ne ho trovate altre ancora più belle”.

Joseph Ferdinand Cheval mentre costruisce il suo Palazzo Ideale
Joseph Ferdinand Cheval mentre costruisce il suo Palazzo Ideale

Ferdinand Cheval pensò a quella pietra (e alle altre) che aveva incontrato nel suo giro come postino rurale prima di arrivare a Tersanne.

Ai suoi occhi era un pietra che le acque e il tempo avevano indurito, lavorato e scolpito in modo tanto bizzarro che sarebbe stato impossibile da imitare per qualsiasi uomo.

Sebbene la sua istruzione fosse limitata al breve periodo della scuola municipale di Charmes (dal 1842 al 1848) la sua capacità di immaginare l’arte andava ben oltre.

Certamente è anche per questo che il suo palazzo, Palais Cheval, è stato considerato un capolavoro della architettura naïve o, in generale, dell’arte naïf (dal francese naïf, ossia "ingenuo"). Anche artisti come André Breton e Pablo Picasso espressero parole di apprezzamento per quell'opera nata da un sogno e costruita con fatica e determinazione.

Il palazzo ideale e I tre giganti Cesare Vercingetorige e Archimede

Il palazzo ideale e I tre giganti Cesare Vercingetorige e Archimede
Il palazzo ideale e I tre giganti Cesare Vercingetorige e Archimede

Certamente nel suo diario si esprime un po’ male, con un francese abbastanza elementare, del resto all'età di soli tredici anni aveva dovuto cominciare a lavorare come apprendista fornaio. Quando lasciò la panetteria, vi aveva già lavorato una dozzina di anni e questa esperienza nell’impastare lo avrebbe aiutato come scultore. Sull’orlo della miseria, partecipò al concorso postino che gli permise di cominciare a lavorare per l'ufficio postale dal 12 luglio 1867.

Compiva i suoi giri a Anneyron, Peyrins e Bourg-de-Peage fino a quando, nel 1869, ottenne un avvicinamento ad Hauterives (Drôme) per compiere il "tour di Tersanne".

Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval 6
Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval 6

Questo era un lungo tour pedonale giornaliero ad una dozzina di chilometri dal suo villaggio che compì fino al pensionamento.

Proprio in quel lungo percorso a piedi e da quell'incontro con quella strana pietra, a Joseph Ferdinand Cheval tornò alla mente un vecchio sogno che aveva tenuto nascosto per non essere deriso: costruire un palazzo da solo.

Scrisse:

Mi sono detto: poiché la natura vuole fare la scultura, io farò la muratura e l’architettura”.

Da quel giorno, ogni volta che tornava dal lavoro, si fermava sulla via del ritorno per raccogliere quante più pietre potesse con le quali inizialmente riempiva le proprie tasche (poi finì per caricarle su delle carriole).

Di notte si metteva al lavoro in giardino, mescolando canzoni con calce e cemento per dare forma al suo sogno.

Cheval non aveva alcuna formazione artistica e lavorava senza mezzi meccanici, eppure qualcosa prendeva forma poco a poco.

Ferdinand Cheval impiegò più di trentatré anni nella costruzione del suo palazzo.

Travail d'un seul homme (Il lavoro di un solo uomo)
Travail d'un seul homme (Il lavoro di un solo uomo)

Palais Idéal Cheval (Palazzo Ideale Cheval) fu completato nel 1912.

Il postino aveva utilizzato migliaia di sacchi di calce e milioni di pietre.

Palais Cheval era diventato qualcosa di simile ad un bellissimo palazzo indiano, cambogiano o tailandese se preferite. Sulle facciate compaiono anche numerosi elementi “cristiani”.

Le sculture che coprono le facciate non sembrano, né probabilmente lo sono, molto omogenee fra loro. Ci sono personaggi mitologici ed una fauna variegata che si alterna alla descrizione di fatti storici.

Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval 9
Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval 9

Quando il Palais Idéal Cheval (Palazzo Ideale Cheval) divenne un’opera finita l’uomo aveva già settantotto anni e pensò di farne il suo mausoleo. Le autorità francesi non lo autorizzarono.

Ferdinand Cheval, decisamente instancabile, si costruì anche una tomba nel cimitero di Hauterives per la quale impiegò altri otto anni.

Ferdinand Cheval riposa lì nel cimitero di Hauterivesper dal 1924.

Il Palais Idéal Cheval divenne un'attrazione turistica per il luogo e, nel 1969, il Ministro della Cultura lo dichiarò Monumento Storico.

Un restauro durato 10 anni e iniziato nel 1983 ha portato alla successiva donazione al comune da parte della nipote di Cheval. Se pensiamo che da solo lo costruì in trentatré anni viene da pensare che il tempo per il restauro sia stato decisamente lungo, ma non deve essere stato facile seguire le tracce dell’estroso postino.

Colpisce particolarmente una frase del suo costruttore che decora una delle pareti e che pare un perfetto epitaffio per lo stesso Ferdinand Cheval dice: “1879-1912. 10.000 giorni, 93.000 ore, 33 anni di sacrifici. Se c'è qualcuno più testardo di me, si metta al lavoro”.

Ferdinand Cheval scrisse anche il 15 marzo 1905 :

"Figlio di contadino, voglio vivere e morire per dimostrare che nella mia categoria ci sono anche uomini di genio ed energia. Per ventinove anni rimasi un postino rurale.

Il lavoro rende la mia gloria e onora la mia unica felicità; ecco ora la mia strana storia. Dove il sogno è diventato, quarant'anni dopo, una realtà. "

Oggi, Palais Idéal Cheval (Palazzo Ideale Cheval) è aperto al pubblico ed è visitato ogni anno da circa 150.000 curiosi.

Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval 8
Palais Idéal Cheval o Palazzo Ideale Cheval 8