Quando I Tre Tenori e Zubin Mehta incantarono il mondo

Il 7 luglio 1990, alla vigilia della finale della Coppa del Mondo in Italia, I Tre Tenori e Zubin Mehta diedero vita sul palco delle Terme di Caracalla a Roma ad uno degli eventi musicali più visti ed amati della storia della musica classica.

I Tre Tenori: Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti furono seguiti in diretta da oltre 800 milioni di persone e l'evento trasmesso in 54 Paesi del mondo.

Video de I Tre Tenori: Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti alle Terme di Caracalla a Roma

José Carreras aprì il concerto con Il Lamento di Federico...

poi è un susseguirsi di grandi esecuzioni in cui la direzione di Zubin Mehta

e dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino furono splendidi coprotagonisti.

Plácido Domingo in E lucevan le stelle, la famosa aria della Tosca altre volte interpretata da Pavarotti, e soprattutto il Nessun dorma della Turandot del tenore italiano destarono l’entusiasmo del pubblico.

Quell'estate doveva essere quella dei mondiali di calcio in Italia. Così almeno era cominciata, con le sue “notti magiche”, come cantavano in quelle sere Gianna Nannini e Edoardo Bennato.

Ma quella che doveva essere Un'estate italiana (musica di Giorgio Moroder) di calcio proprio nei suoi atti conclusivi (anche grazie a una finale da dimenticare) si trasforma in un’estate di musica invece indimenticabile.

Anche gli aeroplani cambiarono le proprie rotte quella sera sui cieli della città eterna per non spezzare con i loro rumori l'incantesimo delle Terme di Caracalla.

I seimila spettatori che ascoltarono i tre maghi della lirica mondiale uscirono con la sensazione di essere stati protagonisti di qualcosa che difficilmente si sarebbe potuta ripetere.

I Tre tenori protagonisti Pavarotti, Carreras e Plácido Domingo, secondo i critici, superarono se stessi.

I Tre Tenori: Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti
I Tre Tenori: Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti

Luciano Pavarotti incantò con la sua innata simpatia e il suo inseparabile amuleto, il fazzoletto bianco.

Plácido Domingo sorprese per l’entusiasmo dirompente che lo faceva a sorridere a se stesso e al pubblico.

José Carreras appassionò con l'intensità della drammaticità delle interpretazioni dopo che aveva superato felicemente quella altrettanto difficile e drammatica lotta per la sua salute.

Il concerto, forse un po’ pomposamente, intitolato "Concerto per l'Europa", fu un’idea del produttore Mario Dradi.

Per José Carreras è stato un evento particolarmente emozionante perché, come accennato, tornava sul palco dopo aver superato una leucemia.

I fondi ottenuti per la beneficenza furono infatti destinati alla fondazione creata dal tenore di Barcellona per combattere questa malattia.

I tre tenori - gli "Stradivari della gola", come li aveva definiti Zubin Mehta - si alternavano sul palco delle Terme di Caracalla cantando alcune delle migliori arie del repertorio tenore operistico:

Torna a Surriento da Luciano Pavarotti.

Granada da Josè Carreras.

No puede ser da Placido Domingo e 'O sole mio dal trio al completo.

In quella notte di luglio del 1990 I Tre Tenori incantarono ed entusiasmarono tanto il pubblico, che si alzò in piedi per omaggiarli quando questi si abbracciarono nel grande tempio della Roma imperiale.

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