Frida Kahlo, la sofferenza nel dipingere
Frida Kahlo è stata una delle più grandi artiste messicane del XX secolo.
Una donna senza peli sulla lingua, una donna la cui forza interiore e il talento artistico le hanno permesso di affrontare infermità dolorose e un amore difficile, sicuramente un personaggio che vale la pena conoscere.
Frida Kahlo un’ infanzia con la poliomelite
Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderón era nata il 6 luglio 1907 a Coyoacán, in Messico.
Frida Kahlo era la terza figlia dell'unione tra il fotografo tedesco Guillermo Kahlo e Matilde Calderón che aveva sposato in seconde nozze nel 1898.
Nel 1904 la famiglia si trasferì a Coyoacán, nella famosa Casa Azul, che attualmente è dove si trova il Museo Frida Kahlo e dove l’artista passò la sua infanzia.
Purtroppo Frida Kahlo non ha avuto quella che può essere definita un'infanzia facile.
In giovane età una diagnosi medica le scopriva un'infezione nel sistema nervoso del corpo, la poliomielite.
Secondo altre fonti in realtà si trattava di spina bifida, comunque, quale che fosse la vera natura della malattia, questa costrinse Frida Kahlo a rimanere per nove mesi in un letto totalmente inattiva.
Una situazione orribile per chiunque, ma ancor più per una bambina di sei anni.
Ma l’infermità fisica l'avrebbe segnata per tutta la vita anche per una gamba che, come spesso accade in questi casi, era più magra dell'altra.
I suoi limiti fisici erano una costante debolezza nella sua crescita e formazione e nel modo in cui socializzava con gli altri bambini.
Di tutto questo sarebbe rimasto il segno in molte delle sue opere future e nella sua vita di artista in generale.
La malattia la legava profondamente anche a suo padre. Li univa l'empatia di sapere reciprocamente come si sentiva l'altro, dal momento che il padre soffriva di svenimenti e crisi epilettiche dovute ad una lesione cerebrale.
Nel corso del tempo Frida Kahlo imparò ad aiutarlo quando si verificavano gli episodi epilettici finendo, quindi, per essere l’uno di sostegno all’altro contro le malattie.
Nel 1921 Frida Kahlo entrò nel Colegio Alemán, prestigiosa scuola di Città del Messico.
Era una scuola inizialmente solo per ragazzi, ma quando arrivò Frida Kahlo accettavano anche ragazze, che comunque erano poche.
In questa scuola conobbe molti di coloro che sarebbero diventati famosi intellettuali e artisti del Paese, uno dei più noti è Salvador Novo oggi conosciuto come un grande drammaturgo messicano.
Era un gruppo conosciuto in tutta la scuola come di Cachuchas (il cappello nei paesi dell’America latina) perché indossavano sempre cappelli.
I Cachuchas, fra i quali c’erano anche Miguel Nicolas Lira, Manuel Gonzalez Ramirez (ma anche Agustín Lira, Alfonso Villa, Jose Gomez Robleda), Alejandro Gomez Arias, il suo primo amore giovanile e un’altra ragazza di nome Carmen Jaime, erano particolarmente famosi per i loro atti anarchici e per le loro burle.
Si consideravano un gruppo politicamente attivo capaci di muovere delle critiche molto chiare e con precise ideologie politiche.
Questo gruppo fu molto importante nella formazione intellettuale di Frida Kahlo.
Cominciò a lavorare nel laboratorio di stampe di Fernando Fernández Domínguez, amico di suo padre, che la incoraggiava a disegnare perché vedeva in lei un talento naturale.
Tuttavia in Frida Kahlo ancora non era nata una vera passione per la pittura.
Dopo sarebbe successo un evento drammatico che le avrebbe cambiato la vita per sempre avvicinandola contemporaneamente alla pittura.
Frida Kahlo dalla polio all'incidente stradale
Il 17 settembre 1925, Frida Kahlo fu vittima di un incidente mentre tornava con il suo fidanzato Alejandro Gómez Arias dalla scuola.
L'autobus in cui viaggiavano si scontrò con un tram, e fu schiacciato contro un muro.
La sua colonna vertebrale rimase fratturata in tre parti, soffrendo anche di fratture nella clavicola, nell'osso pelvico e a due costole.
Il suo piede destro e la sua spalla sinistra rimasero slogati, la gamba destra fratturata in undici parti e un corrimano le aveva trafitto l'anca sinistra per uscire attraverso la vagina.
A causa di tutte queste fratture, subì molte operazioni (ventidue in totale), che la costrinsero a vivere con i corsetti e con il dolore.
Frida Kahlo e l’arte per dare un immagine al dolore
Frida, come abbiamo detto, prima dell'incidente non aveva mostrato molto interesse per l'arte, forse perché, a causa della polio, aveva cercato di praticare lo sport.
Ma, dopo il suo incidente, doveva muoversi il meno possibile per guarire più velocemente, e quello fu il momento in cui decise di imparare a dipingere.
"Piedi? Perché desiderarli se ho le ali per volare" Frida Kahlo.
Nel settembre del 1926 Frida Kahlo fece il suo primo autoritratto.
Lo dipinse come regalo per il suo fidanzato di quei tempi, Alejandro Gómez Arias col quale aveva concluso la relazione, e forse lo fece anche per recuperare il suo affetto.
Nella parte posteriore scrisse in tedesco: "Oggi è sempre ancora".
In quel primo lavoro c’era già quanto avrebbe fatto per il resto della sua vita, riflettere nei suoi dipinti gli eventi della sua vita e le sensazioni che lo avevano prodotto.
La casa Azul (casa blu) di Frida Kahlo
La famosa casa Azul (casa blu), ora conosciuta come il museo più importante delle opere di Frida Kahlo, si trova a Coyoacán all'angolo di Londres e Allende, a Città del Messico, ed oltre alle sue opere contiene alcune cose di valore della vita dell’artista, come lettere, giornali, vestiti, mobili e altro.
I suoi genitori si erano trasferiti in quella casa un po' prima della nascita di Frida e lì lei sarebbe cresciuta e avrebbe vissuto la maggior parte della sua vita, per non dire tutta.
I suoi genitori costruirono la casa dipingendone le pareti in uno stridente tono blu.
Per Frida Kahlo fu di ispirazione in alcuni dei suoi dipinti ed ha rappresentato una parte molto importante della sua vita.
Nel 1927 Frida aveva già realizzato diversi ritratti fra i quali uno alla sorella minore, Cristina.
A quel tempo Frida frequentava già ambienti politici, intellettuali e artistici. Frida ha incontrato Julio Antonio Mella, un comunista cubano, e la sua compagna, la fotografa Tina Modotti.
Tina e Frida diventarono amiche e la fotografa invitò Frida Kahlo a vari incontri politici del Partito comunista messicano, un'organizzazione alla quale Frida si unì.
Nel 1928 incontrò di nuovo Diego Rivera che aveva osservato, tempo prima, mentre realizzava dei murales.
Frida non gli aveva mai parlato, ma un giorno lo visitò a sorpresa mentre realizzava dei murales nell'edificio del Ministero della Pubblica Istruzione per mostrargli molte delle sue opere.
Diego Rivera rimase affascinato dalle sue opere e la incoraggiò a continuare, e da quel giorno fu costantemente invitato alla casa Azul (casa blu).
Frida Kahlo e Diego Rivera
Nell'anno del 1929, Frida Kahlo e Diego Rivera si sposarono.
La loro sarebbe stata una delle coppie più problematiche del mondo dell’arte, una miscela corrosiva di amore, odio, creatività e avventure con altre persone.
Tuttavia, nel 1930, Frida rimase incinta per la prima volta.
La gravidanza dovette essere interrotta a causa delle conseguenze dell'incidente sull'autobus, la prima di diverse gravidanze con lo stesso esito per Frida.
Il loro matrimonio era tutt'altro che normale a cominciare dal curioso soprannome che la coppia si guadagnò, "l'elefante e la colomba", con il quale si metteva in evidenza la differenza tra le due costituzioni fisiche:
Frida Kahlo era piccola e minuta e Diego Rivera era molto più grande e corpulento, in tutti i sensi.
Diego Rivera teneva molteplici relazioni sentimentali alle spalle di Frida, una anche con la sorella di Frida Kahlo, Cristina.
Frida, però, era in grado di vendicarsi, e fra queste vendette vi fu anche con il poeta André Breton.
Leon Trotsky, il noto leader politico russo, era un amico intimo di Diego Rivera e si era rifugiato in Messico per motivi politici.
Frida Kahlo e Diego lo aiutarono a ottenere asilo politico.
Fra Frida Kahlo e Trotsky vi fu un amore segreto che in seguito frantumò il rapporto di Trotsky con Diego e portò al divorzio gli artisti nel 1929.
Dopo l'omicidio di Leon Trotsky, Frida e Diego furono arrestati e incriminati, ma successivamente rilasciati quando il sicario di Stalin, Ramón Mercader, confessò.
Dopo la separazione con Diego, nel 1939 Frida tornò alla casa Azul a Coyoacán.
La depressione e il dolore fisico con cui Frida conviveva la spinsero a fare largo consumo di alcol.
Tuttavia, quello stesso anno, espose a Parigi presso la galleria Renón et Collea grazie a Breton e, nel soggiorno a Parigi conobbe il pittore spagnolo Picasso.
Frida Kahlo, il successo e la morte
In quegli anni divenne conosciuta e fece numerose mostre.
Nel 1953 in Messico c'era una sua mostra individuale, ma Frida era in pessime condizioni di salute tanto che i medici le sconsigliavano di partecipare.
La pittrice si fece portare alla mostra in ambulanza e, sdraiata su una barella posta al centro della galleria d'arte, Frida parlò, raccontando anche aneddoti e barzellette per tutto il pomeriggio.
Quello stesso anno, a causa di un'infezione cancrena, Frida dovette essere amputata alla gamba (sotto il ginocchio) e questo la fece ricadere in depressione, portandola a diversi tentativi di suicidio.
A quel tempo Frida Kahlo scriveva anche delle poesie nei suoi diari, la maggior parte di loro aveva a che fare con la sofferenza e il dolore.
Nel 1954, Frida descrisse dei suoi tentativi di suicidio e che l'unica cosa che le tratteneva era di non mancare a Diego.
Nel suo museo è esposto il suo ultimo dipinto che mostra diversi cocomeri tagliati in toni molto vivaci.
In uno di questi pezzi e accanto alla sua firma è scritto "Viva la vida".
Fra le ultime righe nel suo diario ci sono le parole:
"Attendo con ansia la partenza e spero di non tornare mai più" - Frida Kahlo.
Frida Kahlo moriva il 13 luglio 1954, le sue ceneri vengono custodite nella Casa Blu di Coyoacan, il posto che l'ha vista nascere e crescere.
Frasi di Frida Kahlo
Piedi? Perché desiderarli se ho le ali per volare.
Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio.
Dove non puoi amare, non attendere.
A volte preferisco parlare con operai e muratori piuttosto che con quelle persone stupide che si definiscono persone colte.
Un'altra delle frasi famose di Frida Kahlo si riferisce all'abitudine di annegare con l'alcol i cattivi pensieri e le brutte situazioni. Di fatto non importa quanto bevi o come i tuoi sensi sono alterati, le emozioni negative non vanno via, e Frida Kahlo scrisse: "Ho cercato di affogare i miei dolori, ma hanno imparato a nuotare".
Non dipingo mai sogni o incubi, dipingo la mia realtà. (Nunca pinto sueños o pesadillas. Pinto mi propia realidad).
Rinchiudere la propria sofferenza significa rischiare che ti divori dall'interno. (Amurallar el propio sufrimiento es arriesgarte a que te devore desde el interior).
Foto Wikipedia e Youtube