Le più belle frasi di Goethe: Le affinità elettive

Quando, nel 1809, in Germania Johann Wolfgang von Goethe pubblicò Le affinità elettive il suo autore aveva già raggiunto una solida reputazione come uomo di lettere.

Discepolo privilegiato del filosofo Herder, Goethe aveva contribuito con lui a promuovere il movimento preromantico noto come Sturm und Drang.

Ad appena venticinque anni, avrebbe scritto l'opera più rappresentativa del movimento, I dolori del giovane Werther ( 1774), vero e proprio bestseller del diciottesimo secolo che portò molti giovani innamorati, a imitazione del suo protagonista, al suicidio di fronte a un amore sprezzante.

Le affinità elettive di Goethe le frasi di Johann Wolfgang von Goethe
Johann Wolfgang von Goethe

Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832) stesso cercò nei suoi primi anni di essere questo giovane esaltato e appassionato tanto che alcuni dei suoi contemporanei testimoniarono aver visto il poeta cavalcare gridando i propri versi.

Tuttavia, soprattutto dopo il suo viaggio in Italia con la conseguente immersione nella cultura classica, lo scrittore ammorbidì il suo fervore romantico nell'equilibrio del neoclassicismo.

Le sue passioni erano tanto forti da illuminare la sua poesia con una nuova luce, ma non altrettanto dal divorarlo come accadde al suo contemporaneo, il poeta Heinrich von Kleist (Francoforte sull'Oder, 18 ottobre 1777 – Berlino, 21 novembre 1811) che si tolse la vita assieme alla sua amata Henriette Vogel, lei molto malata, per seguirla nella morte a soli trentaquattro anni.

Libri di Goethe: Le affinità elettive

Nella produzione letteraria di Goethe, Le affinità elettive occupa un posto importante.

Thomas Mann avrebbe descritto questo romanzo come

"il più alto tra quelli che sono stati scritti in tedesco".

Le affinità è il nome è dato con riferimento alla chimica del tempo, e più specificamente alle unioni e alle separazioni che secondo l’esperienza dell’epoca correlava alcuni elementi come viene descritto nelle prime pagine del libro.

Le affinità elettive libro: Gli elementi chimici nella frase con cui il Capitano li descrive

“Bisogna vedere in azione davanti ai propri occhi queste sostanze all'apparenza inerti, e
tuttavia intimamente sempre disposte, ed osservare con partecipazione il loro cercarsi,
attirarsi, assorbirsi, distruggersi, divorarsi, consumarsi, e poi il loro riemergere dalla più
intima congiunzione in forma mutata, nuova, inattesa:

allora sì che si deve attribuire loro
un vivere eterno, anzi, addirittura intelletto e ragione, dal momento che i nostri sensi
appaiono appena sufficienti ad osservarli e la nostra ragione a stento capace di intenderli”.

Il romanzo ha due personaggi principali, la coppia formata da Edoardo e Charlotte (elementi A e B) che saranno influenzati e alterati dall'arrivo in primo piano dei personaggi del Capitano e Ottilia (elementi C e D).

Nel romanzo, le due coppie di elementi AB e CD vengono messe insieme dal caso, ma una reazione spontanea separa ogni elemento del suo correlativo per fissare all'altra coppia, così da produrre AC e BD, in grado.

La chimica, in questo modo, servì a Goethe chiaramente come pretesto e metafora, in un libro in cui abbondano le metafore per trattare tutti gli aspetti dell'argomento dell'opera.

Le affinità elettive di Goethe, la trama

Un coppia sposata da poco vive in un matrimonio felice e pacifico. Le cose cambieranno, tuttavia, quando Edoardo dichiara a Charlotte il suo desiderio di ospitare in casa loro un suo grande amico della gioventù, il Capitano.

Nonostante i suoi primi scrupoli e un presagio chiaramente premonitore, Charlotte accetterà a condizione di ospitare anche la sua figlioccia, l'orfana Ottilia.

Il Capitano è un uomo intelligente, attraente, gentile e pratico e la giovane Ottilia è una creatura bella, sincera e deliziosamente semplice.

Le cose sembreranno passare tranquillamente finché, come non potrebbe essere altrimenti, la chimica inizierà a produrre i suoi effetti.

Le frasi di Goethe: Le affinità elettive, la fantasia e l’infelicità

  • “Le reciproche ragioni pro e contro ce le siamo dette. Adesso bisogna decidersi, e veramente sarebbe meglio lasciar fare alla sorte”.
  • “Ma cosa parliamo d'infelicità? Impazienza è quella che di tanto in tanto si prova, e allora piace sentirsi infelici”.
  • Nel buio, l'affetto più segreto, la forza della fantasia s'imposero subito sulla realtà: ora Eduardo teneva Ottilia tra le braccia, la figura del capitano aleggiava, vicino o da lungi, innanzi all'anima di Carlotta. Così, in modo ben singolare, assenze e presenze s'intrecciarono, con un gioco eccitante e voluttuoso.
  • La speranza di ristabilire un'antica felicità torna sempre a destarsi nell'animo umano...

Le affinità elettive frasi, i simboli

Il romanzo è inondato di simboli e presagi che lo rendono assolutamente moderno.

I crisantemi annunciano la morte, il bambino che sta per annegare nel compleanno di Ottilia e viene salvato dal Capitano...

La coppa giovanile di Edoardo con le iniziali E-O che cade e non si rompe (corrispondevano alle iniziali del suo proprietario, Edoardo Otto, che diventa nella sua immaginazione in Edoardo e Ottilia).

  • Mittler esitava. Eduardo proseguì: “La mia sorte, quella d'Ottilia, è di non separarci:
    ci riusciremo. Vedete questo calice? Porta incise le nostre iniziali. Fu lanciato in aria nel
    giubilo d'una festa, nessuno doveva servirsene più, doveva frantumarsi sulla roccia. Ma lo presero al volo. Io l'ho ricomprato a caro prezzo, e vi bevo ogni giorno, per convincermi ogni giorno che non si possono distruggere i legami fissati dal destino”.

Le affinità elettive frasi, il dramma

  • Dal diario d'Ottilia
    Riposare a fianco di coloro che si amano, è la più piacevole prospettiva che si possa ideare, se ci si spinge col pensiero oltre la vita. «Ricongiungersi ai propri cari» è un'espressione tanto dolce!

Le affinità elettive frasi, il pensiero di Ottilia (Ottilie)

  • Nel mondo di ordine e di passioni impregnate di ragione di Edoardo e Charlotte come un’eccezione appare Ottilia.
Le frasi di Goethe affinità elettive
Nessuno è più schiavo di colui che si considera libero senza esserlo.

Ottilia, giovane e bella ed ha una strana affinità con la natura è lei che prova e provoca l'unica autentica passione, l'unica sensazione realmente vissuta in tutto il romanzo.

Tuttavia, tale sentimento non è il risultato di una profilo psicologico particolarmente accurato, ma assomiglia più a un modello, ad un ideale universale. In altre parole, Ottilia è l'incarnazione umana della natura.

Dal diario d'Ottilia (Ottilie)

  • Un pensiero utile, letto in qualche posto, qualcosa d'interessante che abbiamo sentito dire, lo riportiamo senz'altro nel nostro diario. Ma se ci prendessimo la briga d'annotare, dalle lettere degli amici, certe osservazioni originali, certe speciali opinioni, e quelle frasi intelligenti, magari buttate lì a caso, ecco che saremmo ricchi.
  • Si può imporre tutto alla società, salvo ciò che ha una conseguenza.
  • Quando sono gli altri a venire da noi, non li conosciamo; siamo noi che dobbiamo andare da loro, per imparare chi siano.
  • Come può il carattere, la personalità individuale, adattarsi all'educazione?
  • Non siamo mai tanto lontani dai nostri desideri, come quando c'immaginiamo di possedere la cosa desiderata.
  • Nessuno è più schiavo di colui che si considera libero senza esserlo.
  • Non c'è maggior consolazione per la mediocrità, del fatto che il genio non sia immortale.
  • I più grandi uomini sono sempre legati al loro secolo da una debolezza.
Le frasi di Goethe celebri
Frasi di Goethe: Si può imporre tutto alla società, salvo ciò che ha una conseguenza.

Le affinità elettive di Goethe, fra ragione e passione

In ogni caso, l'unica cosa certa è che, quali che siano le implicazioni morali dell'opera, rimane l'inutilità di tentare di raggiungere una sintesi soddisfacente tra ragione e passione.

Che decidiamo verso l'uno o l'altro, e sappiamo come dare a ciascuno il posto e il momento che gli corrispondono, è già una questione che solo noi "discepoli di Goethe" dobbiamo risolvere.

Le affinità elettive di Goethe, scritto con eccezionale abilità dall'autore mescolando intelligentemente la voce del narratore con vari frammenti tratti dalle lettere o dal diario di Ottilia, attraversa il tempo e, pur portando con sé la morale dell’epoca, ci lascia parole cariche di significati attuali come sanno fare i capolavori della letteratura e del pensiero.

Questo lo accomuna ad opere come la Divina Commedia di Dante (con le sue parole entrate nel nostro uso quotidiano come quelle pronunciate da Ulisse o rivolte agli Ignavi) ma anche a grandi opere del pensiero filosofico, pur Goethe non avendo mai proposto una sua filosofia.

I personaggi si muovono in un preciso equilibrio fra ragione, morale e sentimento quasi fossero studiati dallo stesso autore nelle reazioni, qualcosa che poi sarà più approfondito da grandi psicologi come Freud e Jung.

Foto da Wikipedia, elaborazione copertina Roberto Roverselli per CaffèBook