Anche i pappagalli fanno Pet therapy
Siamo abituati a vedere impegnati nella Pet therapy animali come cani, gatti, cavalli, asini o conigli.
Il cane è l'animale per eccellenza, capace di creare un rapporto speciale con l'interlocutore a causa della sua "socialità".
Ma non esistono ragioni scientifiche per preferire il cane ad altre specie negli Interventi Assistiti con gli Animali:
in realtà, bisogna scegliere un soggetto il cui carattere si armonizzi con quello della persona con cui interagisce per dar vita a un rapporto ottimale, e questo non dipende dalla specie dell'animale.
Un'altra peculiarità da tenere presente è la mobilità del paziente:
cavalli e asini sono dolcissimi e regalano grande energia ma occorre spostarsi da loro e, soprattutto con le persone anziane, non sempre è possibile.
In questi casi, gli animali più piccoli risultano più facili da portare in luoghi come ospizi e ospedali.
Alla Fieracavalli di Verona, edizione numero 120, ho incontrato nello stand di un'associazione di volontariato il dottor Camillo Derna, medico veterinario, attirata dalla presenza delicata di alcuni pappagalli.
Il dottor Derna era in compagnia di diversi bambini sulle cui mani e spalle aveva appoggiato pennuti come Agapornis e Lorrichetti Arcobaleno.
Ho parlato con lui, che alleva per passione varie specie di pappagalli:
mi ha raccontato di essere convinto che questi piccoli animali, soggetti assai sensibili e intelligenti, possano dare un importante contributo nella Pet therapy.
Naturalmente, bisogna prendere la razza e il soggetto adatti, ma i pappagalli hanno il vantaggio della facilità nel trasporto e la non comune capacità di rispondere e imparare le parole.
Sono pennuti che stimolano allegria e migliorano l’umore: vengono impiegati in progetti rivolti ad anziani ma anche nelle carceri per la riduzione dell’aggressività.
Degli studi hanno dimostrato che la loro presenza rasserena, offrendo spensieratezza.
Alcuni pappagalli riescono a riprodurre parole del linguaggio umano e stimolano la persona a rispondere e interagire.
L'individuo induce gli uccellini a parlare: in ogni caso, conversare con loro permette di esprimere emozioni che, nelle relazioni con gli umani, risultano spesso trattenute.
Il dottor Derna si reca nelle scuole con i suoi volatili per parlare con i ragazzi di vari temi, non solo di animali ma anche di alimentazione.
La loro presenza focalizza l'attenzione degli alunni, rendendo più incisivi insegnamenti e precetti.
Una dimostrazione si è avuta nel fatto che il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, in visita il 25 ottobre a Fieracavalli, abbia scelto proprio questo stand nel padiglione 1, per fermarsi diversi minuti:
ha preso in mano i pappagalli, chiedendo informazioni allo stesso dottor Derna, trattenendosi in loro compagnia.
Questi minuscoli pennuti, colorati e simpatici, sembrano davvero in grado di attirare interesse, affascinando le persone che percepiscono di stare bene in loro compagnia.