Fiorella Mannoia: Intuizione, dinamismo e riservatezza

La grafia di Fiorella Mannoia:

dall'analisi grafologica della cantante per scoprirne la personalità dinamica e aperta, le grandi doti intuitive e la viva curiosità.

Biografia breve di Fiorella Mannoia

Fiorella Mannoia nasce a Roma nell’aprile del 1954. La sua carriera di cantante l’ha portata a diventare famosissima grazie alla sua professionalità e al suo timbro vocale unico e inconfondibile.

Canta da quando aveva 14 anni, ma prima di diventare una cantante di professione, è stata una controfigura cinematografica.

Se la carriera di Fiorella Mannoia è praticamente e del tutto nota, la sua vita privata è invece molto più riservata e lontana dai riflettori.

Abbiamo cercato di scoprire qualcosa di più di lei anche con l’aiuto della grafologia. Sappiamo che nasce in una famiglia di “cascatori” e inizialmente ne segue le tracce. Il padre Luigi, quando era piccola, al posto delle fiabe le raccontava la storia delle opere liriche che ancora oggi la emozionano.

I suoi genitori non l’hanno mai condizionata nelle sue scelte, l’hanno lasciata sempre libera di decidere.

Ha recentemente perso la madre di 95 anni a cui era ancora molto legata.

Fiorella non si è mai sposata, non ritiene il matrimonio una priorità: a suo avviso, le coppie devono stare assieme finché c’è amore.

Ho sempre creduto che fosse eterno, però ho sempre pensato anche che la porta era aperta, sia per me che per lui. Forse questo non sposarmi era dettato dal desiderio di non vedere quella porta chiusa“,

ha raccontato. Non ha avuto figli, anche se afferma che c’è stato un periodo in cui li avrebbe voluti, ma non sono arrivati.

Confessa che in ogni caso oggi non le mancano. È fidanzata Carlo Di Francesco, insegnante nel talent di Amici e produttore della stessa cantante, nonché uno dei musicisti della sua band. La loro relazione è cominciata 10 anni fa. Lui ha 37 anni, mentre lei ne ha 63. A proposito dell’età La Mannoia dice di non temere la vecchiaia. Sostiene:

La vecchiaia è faccenda di corpo, di muscoli. Per il resto è un'invenzione. La vecchiaia non esiste”.

Analisi grafologica: La grafia di Fiorella Mannoia

Una forma vivacemente allargata e personalizzata, con buchi alternati a ricombinazioni tra lettere, che ascende il rigo con un movimento effervescente.

fiorella mannoia grafiaLa grafia della Mannoia mostra immediatamente le caratteristiche di una personalità dinamica e aperta. Il campione è scarso, cercheremo quindi di evidenziare solo ciò che visibile.

Il gesto grafico allargato e centrifugo esprime fiducia nelle proprie capacità, socievolezza e espansività. La quotidianità viene affrontata con entusiasmo e slancio verso il futuro, supportati da una giusta dose di ambizione (ascendente).

L’atteggiamento nelle relazioni è improntato alla spontaneità e alla generosità (centrifuga) sfumato e attenuato da un riserbo e da una timidezza che aggiungono fascino e mistero.

Le lettere, ricombinate tra loro nei legamenti, rivelano un’intelligenza brillante e creativa corredata da uno spirito critico adeguato e da un’indipendenza di spirito antica.

I buchi tra lettere suggeriscono la presenza di una grande intuizione e di una viva curiosità, che spingono la Mannoia verso sempre nuove mete con un invidiabile fiuto e con un rigore imprescindibile (collegamento secondario).

La grafia di Fiorella Mannoia, la sua firma

Colpisce la modalità con cui viene tracciata la Firma: scarsamente leggibile, con il nome ornato e dominato da una maiuscola gonfia che sovrasta il cognome ridotto a un filo di sottolineatura.

fiorella mannoia la firmaAnche qui si evince la creatività dell’artista. Una maggiore importanza riservata al nome fa pensare all’orgoglio per l’essersi fatti da soli, indipendentemente dalle origini o dalle figure genitoriali, al bisogno di esistere per se stessa e di affermare la propria identità.

In Grafologia, una firma posta su due livelli mette anche in risalto la volontà di separare la vita privata (nome) da quella pubblica (cognome).

Foto della grafia di Fiorella Mannoia di Barbara Taglioni, foto Mannoia Giandomenico Ricci