Anna Magnani tracce d’inchiostro di una donna unica

Quarantacinque anni fa, nel 1972, la grande Anna Magnani fa la sua ultima apparizione cinematografica, nel cameo fortemente voluto da Federico Fellini per il suo film Roma: di notte, una donna dolente attraversa i vicoli della sua amata città.

Un volto tragico, antidiva per eccellenza, inimitabile nel rappresentare il personaggio della popolana focosa e a volte sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa,

la Magnani è stata una donna dal temperamento impetuoso e passionale, capace di sanguigne manifestazioni di rabbia e di altrettanto intense, toccanti e imprevedibili dolcezze.

Anna Magnani carattere

La sua è stata una vita dura, abbandonata dalla madre in tenera età, è stata allevata dalla nonna in condizioni di estrema povertà. Non ha mai conosciuto suo padre nonostante lo abbia sempre cercato. 

Una donna che ha dovuto crescere in fretta per affrontare un’esistenza che, nonostante il successo ottenuto lavorando con i migliori registi del tempo e la conquista di moltissimi premi tra cui un Oscar, non le è servita a placare i tormenti e il senso di solitudine e di insaziabile ricerca di Amore insito in lei.

Morirà per un tumore al pancreas a soli 65 anni assistita dal figlio Luca e dall’amico Roberto Rossellini. Poco prima della fine, indomita e forte fino al suo ultimo respiro, ha affermato:

«Ho lottato, ho urlato alla vita, oggi posso sorridere alla morte».

Vogliamo allora provare a “viaggiare” grafologicamente tra le righe scritte da questa grande Donna per parlare ancora con lei e di lei, in un modo forse meno usuale, ma utile a spiegarci e a confermare la sua complessità.

Analisi grafologica del carattere di Anna Magnani

La grafia di Anna Magnani

La grafologia, ovvero lo studio della traccia d’inchiostro, del gesto sulla carta, non esamina solo il contenuto di uno scritto, ma soprattutto il movimento della mano sul foglio, la consistenza, la pressione e lo spessore del tratto, la forma delle lettere e l’occupazione dello spazio.

Essa è una disciplina appassionante, un connubio tra arte e scienza, un mezzo privilegiato che permette di analizzare i rapporti tra il segno grafico e il carattere di chi lo traccia.

Il carattere di Anna Magnani nella grafiaSiamo di fronte a una grafia grande, disuguale, con evidenti lanci e intrichi, che si agita sul rigo con un movimento esuberante e effervescente.

È tipica di un soggetto che appartiene al temperamento “sanguigno di Ippocrate e la si ritrova frequentemente nei personaggi dello spettacolo, che ricercano conferme sotto le luci dei riflettori.

La traccia d’inchiostro ci parla di un carattere spontaneo, ricettivo, adattabile, orgoglioso, fortemente emotivo e al tempo stesso di una turbolenza interiore non ben canalizzata (disuguaglianze diffuse, sopraelevazioni, ovali aperti in alto).

L’attivismo, l’agitazione, il desiderio di farsi notare servono spesso per sfuggire a una realtà interiore dolorosa e a un’insoddisfazione che ha radici antiche (legata, semicurva, zona media incostante).

È una donna intellettualmente vivace e acuta, con un’immaginazione sviluppata (gonfi in zona superiore), capace di trovare rapidamente soluzioni ai problemi che la vita le riserva (ricombinazioni e personalizzazioni). In apparenza entusiasta e ottimista, lotta per combattere i suoi scoraggiamenti latenti (“t” con lungo trattino e margine destro raggiunto e destrutturazioni in zona media).

Anna ha un forte bisogno di contatti sociali, sempre alla ricerca di conferme in amore, con tracce ancora presenti di un’adolescenza mal vissuta (“d” tracciate in due parti). E’ terrorizzata dalla solitudine (“m” e “n” in ghirlanda inanellata). Una donna che ha dovuto diventare forte per sopravvivere, che ha saputo mostrare le unghie e i denti, anche in modo plateale e contraddittorio (evidenti lanci nei tratti finali e nelle “t”, intrichi tra le righe).

Anna Magnani carattere firmaAnche la sua firma merita qualche riflessione. Essa è vergata in un solo gesto, senza soluzione di continuità e se da un lato conferma la forza e la tenacia caratteriale, dall’altro mostra ancora una volta il desiderio di “compagnia”, di “legami” forti e indissolubili.

La Magnani “lupa” ha cercato con la volontà (legamento secondario tra lettere) di proteggere per tutta la sua vita la Magnani “Nannarella”, più fragile e indifesa bambina abbandonata, in cerca dell’ “Amore” infinito.

Foto della grafia di Anna Magnani di Barbara Taglioni