Mata Hari: viaggio tra le righe della Spia più affascinante del mondo
A 100 anni dalla morte Mata Hari, donna bellissima e misteriosa dal fascino leggendario, continua a essere nell’immaginario collettivo una delle personalità femminili più misteriose e intriganti della storia.
È stata una danzatrice e agente segreto olandese, fuggita da una vita di provincia per diventare la donna più fatale del suo tempo. È stata condannata alla pena capitale per la sua attività di spionaggio durante la prima guerra mondiale.
Biografia breve di Mata Hari:
Margaretha Geertruida Zelle ( il vero nome di Mata Hari) nacque il 7 agosto 1876 sotto il segno del Leone a Leeuwarden, nei Paesi Bassi.
Dopo una vita avventurosa, fu incaricata di ottenere informazioni sul governo francese nel 1916.
In seguito, lavorò anche per la Germania e venne assunta, l'anno seguente, anche dal capitano dell'esercito francese Georges Ladoux, accettando di passare più informazioni militari possibili e infilandosi in un pericoloso doppio gioco.
Non molto tempo dopo, infatti, venne accusata di essere una spia tedesca e venne giustiziata a soli 41 anni il 15 ottobre 1917.
Figlia di un cappellaio e orfana di mamma, a 18 anni rispose a una domanda di matrimonio sulla pagina degli annunci economici di un giornale locale e sposò Campbell MacLeod, un capitano di 39 anni con il quale si trasferì a vivere in Indonesia e poi in una colonia olandese.
L'amore per le uniformi fu una costante nella sua vita.
Con MacLeod ebbe due figli e soffrì i disagi di un marito ubriacone, ma scoprì anche il fascino d'Oriente e dei segreti delle danze giavanesi, che si rivelarono molto utili dopo il naufragio del suo matrimonio e la morte di uno dei suoi figli.
Tornò in Europa nel 1902 e arricchita dall’esperienza esotica si creò una nuova identità. Cominciò a mettersi in mostra a Parigi come la danzatrice Mata Hari ("occhio dell'alba" in giavanese), specializzata in danze erotiche.
Ben presto la sua fama crebbe e ricchi, politici e militari riempirono la sua lista di amanti consacrandola a regina di tutte le spie.
Si proclamò sempre innocente pur ammettendo in tribunale di aver frequentato le alcove di ufficiali di molti paesi stranieri e al momento della morte, avvenuta per fucilazione, fu comunque a suo modo eroica, fredda e sprezzante del pericolo.
Le cronache infatti riportano che poco prima della fatale esecuzione, rivolgesse baci ai soldati incaricati di spararle contro.
Analisi grafologica di Mata Hari:
Come sempre la grafia è in grado di rivelare la vera natura caratteriale di un individuo, scavando dietro la facciata mostrata al prossimo e rivelando quali e quante differenze possano esistere tra il comportamento esteriore e il sentire reale.
Nel caso di Mata Hari, descritta come una donna piena di fascino, seduttrice e voluttuosa, ci si aspetterebbe una grafia curva, ricca di vezzi e abbellimenti, morbida e femminile nella forma e nel movimento,
mentre in realtà, ci troviamo di fronte a un gesto grafico teso, che rivela tutta la forza, la decisione, la tenacia e la capacità penetrazione nell’altrui pensiero.
Negli ovali stretti e nell’angolosità complessiva delle lettere leggiamo una freddezza affettiva. La rigidità delle aste e dei collegamenti, confermano che l’autocontrollo complessivo sembra non lasciare spazio per sentimenti affettivi di alcun genere.
È una donna che vive la necessità di azione, di continuità operativa a scapito della ponderazione, la quale soccombe schiacciata non dal sentimento, ma dall’ambizione.
Mata Hari quindi è in grado di mantenere contemporaneamente l’imperturbabilità e la spontaneità in ogni situazione che la vita possa richiedere, compreso il campo sessuale,
al quale può accedere sia per piacere sia, se giudicato necessario, per il raggiungimento di un fine stabilito.
La caratteristica principale rimane la filiformità delle forme, di una scrittura in cui le lettere della zona mediana (soprattutto le “m” e le “n”) e i legamenti tendono a destrutturarsi, a dissolversi creando un tracciato simile a un filo, mentre le aste superiori e inferiori mantengono la loro struttura.
Secondo i testi grafologici questa scelta si traduce nella tendenza a semplificare, a impazienza e abilità nel destreggiarsi nelle varie situazioni fino a sfuggire alle responsabilità.
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Il caso di Mata Hari possiamo ancor meglio identificarlo nel “filiforme tonico-attaccante” tra coloro cioè che possiedono forza sia in attacco che in resistenza. Sono individui dalla mente rapida, curiosa, capaci di passare velocemente dall’idea all’azione.
Sono dotati di convinzioni ben radicate ma possiedono pochi preconcetti e sono quindi in grado di rivedere rapidamente i propri punti di vista. Hanno il gusto per la competizione e desiderano esercitare la propria influenza.
Solo nell’azione riescono a placare la propria impazienza e solo così si sentono vivi. Tendono molto a razionalizzare per tenere a distanza la vita affettiva, amano la libertà e temono le frustrazioni e la sofferenza.
Analisi grafologica della firma di Mata Hari:
Solamente nella firma di Mata Hari, più grande in dimensione, troviamo qualche vezzo: nelle maiuscole, nell’aggiunta di tratti superflui e in un’ evidente narcisa sottolineatura.
Ma come si sa in grafologia la firma è quella che si mostra in pubblico, l’Io sociale, mentre il testo è l’Io più intimo e privato e forse quello più vero con cui dobbiamo sempre confrontarci.
Articolo Mata Hari: viaggio tra le righe della Spia più affascinante del mondo di Barbara Taglioni su CaffèBook (caffebook .it)