John Kenn, volevo bere una birra e abbiamo parlato di mostri

È così che pensavo avrei passato la serata, bevendo una birra con un amico al pub, ed è finita parlando di John Kenn Mortensen e dei suoi mostri

John Kenn Mortensen e i suoi mostri

Sì, lo so, che sono in tutto il mondo. Non un singolo blogger o navigante della rete, resiste al terribile fascino di questi mostri disegnati da un misterioso artista (in Italia) di nome John Kenn del quale nessuno sembra sapere molto altro.

In molti, e forse a ragione, dicono che queste creature pelose ricordino i mostri amati e ritratti da Maurice Sendak per il suo libro Where the wild things are (1963) che di recente è diventato anche un film (di Spike Jonze), ma a questo paragone manca qualcosa.

Mi sembra che, dietro la patina macabra, in questi disegni vi sia anche una certa aria malinconica e un sottile senso dell'umorismo che però deve rendere qualcosa all'estetica dell’ineguagliabile (e ampiamente plagiato) Edward Gorey.

Comunque, tutto quello che ho scoperto di Kenn è nel testo che appare nell'intestazione del suo blog:

John Kenn

Nato in Danimarca nel 1978. Scrivo e dirigo programmi televisivi per i bambini. Ho un paio di gemelli e poco tempo per quasi tutto. Ma quando ho un po’ di tempo faccio disegni di mostri sui post-it... È una finestra in un altro mondo, ma fatta con materiale d'ufficio.

John Kenn Mortensen dai materiali tradizionali del disegnatore classico, la matite e carta, si allontana nell’uso del suo formato preferito: il post-it, una superficie gialla in cui le righe, infittendosi, creano le ombre.

John Kenn Mortensen e i suoi mostri

Quelli di John Kenn sono disegni muti, senza scritte, senza descrizioni e senza un apparente filo conduttore e forse per questo aperti a qualunque interpretazione e anche a qualunque critica, qualcuna ne ho incontrata.

Quello che mi piace di più di questi mostri è che non si sa se sono spaventosi o terribilmente spaventati nel vedere i bambini.

Io sono senza dubbio incline al secondo.

Forse perché i bambini possono essere anch’essi fonti di paure, o forse perché quei bambini, quelli disegnati, sembrano guardarli con tristezza o con indifferenza.

A dire il vero poi, visto il modo con il quale il mondo, quello vero, invade con orrore i nostri schermi televisivi quotidianamente, questi mostri pelosi fanno quasi tenerezza come una razza in via di estinzione.

Appaiono immobili, sorpresi e forse paralizzati da un incontro inatteso, e sembrano usciti dalle paure dei vecchi tempi, come il lupo nelle favole della nonna.

John Kenn mostri, e il lupo delle favole John Kenn mostri e bambini

Case rurali, moli rustici o recinti fragili, sono integrati in foreste, campi e laghi, scenari perfetti per il tormento degli incauti passanti.

L'universo di Mortensen è affollato da queste creature inquietanti e tristi e nel viaggio attraversiamo un ambiente naturale in cui l'uomo sembra quasi un intruso.

E alla fine potrebbe essere questo quanto è accaduto, dalla finestra sull’altro mondo di John Kenn passano dei bambini che stanno dimenticando le favole e i naviganti del web che le cercano, magari bevendo una birra.

Leggi anche:

Interpretazioni da favola 

Emmy Kalia, una matita dall’Olanda

Arinze Stanley, l’artista che inganna l’occhio

CaffèBook
Panoramica privacy

Il seguente pannello ti permette di personalizzare le impostazioni relative al consenso all’utilizzo di cookie o di qualsiasi altra tecnologia di identificazione impiegata direttamente da noi o da terzi. Per saperne di più, controlla la descrizione di ogni categoria e la cookie policy. Potrai rivedere e modificare le impostazioni in qualsiasi momento.