Interpretazioni da favola.

La fabula, termine che deriva dal latino, è diventata favola o racconto. Sì, di questo si tratta: di un racconto in cui agiscono a volte esseri umani insieme a creature dotate di poteri magici (maghi, fate, elfi, gnomi), animali e oggetti parlanti.

Il protagonista nelle favole in genere deve superare una serie di prove e raggiungere un obiettivo.

Probabilmente, come sosteneva il critico Vladimir Propp, questo tipo di racconto affonda  le sue radici nei rituali di iniziazione praticati nelle società primitive.

A questo tipo di genesi dobbiamo far riferimento quando parliamo di favole per capire il contributo che hanno dato alla crescita della nostra consapevolezza del mondo.

Le origini del genere sono popolari ed antichissime collegate ad una rielaborazione della tradizione trasmessa oralmente, di leggende, di miti o di rituali religiosi.

Alcuni racconti mascherano delle paure, come spesso quelli che hanno protagonisti il lupo o altri animali feroci. Altre dei passaggi naturali della vita, come quello dall'adolescenza all'età adulta, che erano anche dei rituali delle società primitive.

Nascevano per insegnare aspetti della vita complicati da spiegare e si aiutavano con l'efficacia di un racconto che in realtà era un esempio da seguire.

Per noi, quando parliamo di favole, è immediato ricordare il nome di Esopo. Secondo quanto sappiamo di lui era uno schiavo dotato di molto buon senso. Sulle sue origini sono state formulate numerose ipotesi:

Tracia, Frigia, Egitto, Etiopia ma la provenienza africana sembra la più probabile.

La struttura dei suoi racconti è molto semplice e nella narrazione troviamo sempre come protagonisti degli animali, ciascuno dei quali con caratteristiche costanti:

la volpe è sempre astuta, il lupo ingordo, il montone stupido, la lepre è veloce, la tartaruga è lenta...

Vi è sempre un confronto tra i personaggi che produce un vincitore, uno sconfitto e una morale.

È, forse, una delle favole più celebri quella che racconta della gara fra una tartaruga, uno degli animali più lenti del mondo, e la lepre, uno dei più veloci.

La favola di Esopo è stata rappresentata in molti modi e con le più disparate tecniche, non ultima quella a cartone animato della Disney.

Lepre e tartaruga sono raccontate o disegnate esasperando le peculiarità dell’aspetto fisico per rimarcarne le differenze di carattere e i diversi valori simbolici.

La favola della lepre e della tartaruga di Esopo.

La lepre dalle lunghe orecchie e dalle agili zampe si vantava ogni giorno della propria velocità. Sapeva correre velocissima e, in caso di pericolo, raggiungeva in un attimo la sua tana.

Pavoneggiandosi, un giorno, cominciò a sfidare tutti gli animali del bosco. “Sono velocissima”, diceva, chi può battermi?”, ma nessun animale accettava la sfida.

Fra gli animali che si erano raccolti ad ascoltare le vanterie della lepre, buon ultima, arrivò la tartaruga che accettò la sfida. La lepre rise, sbeffeggiò la tartaruga e accettò di organizzare la corsa per prendere in giro la lentissima sfidante.

Alla gara la lepre partì velocissima, in un attimo sparì davanti alla tartaruga che invece cominciò la sua corsa mantenendo la sua solita andatura, di più certo non poteva correre!

La lepre giunta in prossimità del traguardo si voltò indietro e non vedendo neppure in lontananza la tartaruga cominciò a prenderla in giro. Dopo un po’ che aspettava di vedere giungere la sfidante alla lepre prese sonno e decise di farsi un sonnellino. Il sonnellino divenne sonno pesante e la lepre non si accorse dell’arrivo della tartaruga.

Quando alla fine si svegliò vide che la tartaruga stava per attraversare il traguardo e tentò di raggiungerla e superarla, ma ormai era troppo tardi. La tartaruga vinse la gara.

Le interpretazioni classiche della favola di Esopo riconducono tutte al "chi va piano va sano e lontano", ma nei nostri tempi moderni e frenetici anche la lezione che dobbiamo imparare sembra sia diventata più confusa.

La nostra società internet-dipendente è aperta a considerazioni di tutti i generi.

Così è possibile trovare nel web delle interpretazioni da favola del racconto di Esopo:

Non serve correre, bisogna partire in tempo.

Non bisogna mai sottovalutare il proprio avversario.

Si deve essere costanti nel compiere le proprie azioni.

Non si deve pensare a priori di essere i più forti e non si deve mai sottovalutare le capacità dell’avversario, ma dobbiamo dare sempre il meglio di noi stessi (quando si dice avere le idee chiare…).

Applicandosi e impegnandosi si ottiene di più che con il talento naturale se non coltivato.

Un buon sonnifero nella bevanda che l’avversario crede energetica può aiutare a vincere la gara più difficile... (questa l'ho messa io per scherzare).

Interpretazioni che, in fantasia, tengono il passo con cartone animato della Disney

Dal finale che tutti conoscono allo stesso modo, con un insegnamento che probabilmete Esopo credeva univoco, alle interpretazioni della favola che il tempo ha fatto diventare molteplici ed individuali.

I motivi del cambiamento sono molti e complessi da analizzare, ma il dubbio più inquietante è che probabilmente ci stiamo allontanando sempre di più dal tipo di società che ha inventato le favole, con tutto quello che questo comporterà, nel bene e nel male.