Palestina la Terra Contesa

Nel novembre del 2019 sono stata a Gerusalemme, una città magica in cui le tre principali religioni monoteiste convivono.

Prima di parlare della Città Santa è importante avere chiare alcune questioni storiche.

Nel 1948, in seguito alla decisione dell'Onu, nasce lo stato di Israele in Palestina, supportato dal movimento sionista. Gli Ebrei iniziarono così una migrazione verso questa nuova patria, ma gli Arabi che vivevano in Palestina videro questo flusso come un’occupazione.

Entrambe le religioni vedevano la Palestina come la loro terra e così scoppiò la guerra arabo-israeliana che finì nel 1949 con un armistizio che venne rispettato fino al 1967, quando scoppiò la guerra dei sei giorni.

I conflitti tra Israeliani e Palestinesi portarono all'edificazione nel 2002 del Muro lungo 700 chilometri e alto 8 metri, simbolo
dell’impossibilità di comunicazione tra i due popoli.

Oggi ancora si bombardano vicendevolmente. L’odio fra di loro persiste da anni e la guerra è ancora in atto.

Foto e testo del reportage da Gerusalemme: Palestina la terra contesa di Arianna Papa

1 reportage Gerusalemme Palestina la terra contesa
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2 Foto reportage da Gerusalemme Palestina la terra contesa
3 Foto e testo del reportage Palestina la terra contesa
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4 Foto e testo del reportage da Gerusalemme
4 Foto reportage da Gerusalemme
Foto reportage da Gerusalemme
Foto reportage da Gerusalemme

I Beduini

In queste terre abita da sempre anche un’altra popolazione, quella dei Beduini.

La loro storia risale a 4000 anni fa, molto prima che la Bibbia fosse stata scritta e prima della Terra di Canaan (antica Palestina).

I Beduini vivevano nel deserto nel Neguev, ma dopo la Grande Guerra alcuni fuggirono in Egitto e altri in Giordania. Solo undici mila di loro sfortunatamente rimasero nel nuovo Stato d’Israele che emanò la legge marziale nella quale venne proibito loro di uscire dalla
riserva senza il permesso del Governatore militare israeliano.

Successivamente fu promulgata la “Legge sui beni assenti” che li privò di tutte le loro proprietà: campi, terre, viveri, per assegnarle agli Ebrei.

Gli uomini del deserto vivono in una fetta di terra, la vecchia Cisgiordania, sotto continua minaccia di demolizione da parte degli Israeliani, di tutte le infrastrutture da loro costruite, come asili, case, ospedali ecc... È lampante la differenza tra le città moderne ebraiche e le townships separate, dove vivono i Beduini senza poter coltivare la terra e allevare il bestiame.

Novantamila di loro si sono trasferiti in sette piccole città del Neguev, e si sono riuniti in un “Consiglio regionale del Neguev per i villaggi beduini non riconosciuti”.

Mi sono recata in uno di questi piccoli villaggi con Suor Agnese e Suor Azezet, le quali hanno aperto qui gli asili per i Beduini Jahalin a causa della loro lontananza dai centri abitati. Ho visto con i miei occhi in che condizioni sono costretti a vivere, consci di poter perdere tutto da un momento all'altro. E nonostante questo sembra che godano a pieno di ogni momento del giorno perché non sanno cosa potrà accadere in quello seguente, se il loro villaggio sarà ancora in piedi oppure no.

5 Foto e testo del reportage Palestina la terra contesa
5 Foto reportage Palestina la terra contesa
6 Foto reportage i Beduini
6 Foto reportage i Beduini
7 Foto reportage Palestina la terra contesa
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8 Foto reportage da Gerusalemme Palestina la terra contesa
8 Foto reportage da Gerusalemme Palestina la terra contesa

Nel corso della sua storia Gerusalemme è stata distrutta e ricostruita due volte ed è stata assediata e conquistata decine di volte.

Addentrandoci nella Città Santa la concentrazione maggiore di siti storici è nella parte vecchia suddivisa in quattro quartieri: quello ebraico, musulmano, cristiano e armeno.

Qui le religioni convivono in pace con un tacito accordo che nel 2021 è stato violato.

Anche se i quartieri non sono delimitati da alcuna barriera fisica ognuno resta all'interno del proprio. Sono uniti, ma allo stesso tempo divisi.

Il Quartiere Ebraico

9 foto reportage di Gerusalemme il quartiere ebraico
9 foto reportage di Gerusalemme il quartiere ebraico

All'interno del quartiere ebraico si può trovare Il Monte del Tempio, chiamato così dagli Ebrei o “Spianata delle Moschee” per i
musulmani, luogo di culto conteso dalle tre principali religioni monoteiste.

In quest’area si trovano i due simboli di Gerusalemme, il Muro del Pianto e la Cupola della Roccia. La storia di questo sito risale alla costruzione di due templi: il primo tempio di Gerusalemme, Tempio di Salomone, è stato costruito da Salomone nel X secolo a. C. e poi distrutto dal babilonese Nabucodonosor II. Il secondo tempio, il Tempio di Erode, è stato costruito in seguito alla distruzione del primo e poi distrutto da Tito nel 70 d.C.

Oggi ne resta solamente il Muro Occidentale.

Gli Ebrei attribuiscono la conservazione del muro ad una promessa fatta da Dio che avrebbe lasciato intatte alcune parti del sacro tempio come segno del suo immutato legame con il popolo ebraico, nonostante la catastrofe che lo aveva colpito.

Gli Ebrei si recano al Muro, scrivono un bigliettino, lo inseriscono tra le pietre e pregano in questo modo da ormai duemila anni. La loro preghiera è straordinaria, muovono tutto il corpo appoggiando la testa sulla Bibbia oscillando in un modo che ricorda un lamento, da qui l’origine del nome “Muro del pianto”.

Il luogo emana una forte spiritualità, riesce a trasmettere una forza incredibile, liberatoria. Ho scritto anche io un bigliettino e appena mi sono avvicinata per incastrarlo nella pietra sono scoppiata a piangere all'improvviso. Una potenza così non l’avevo mai sentita prima.

10 foto reportage di Gerusalemme il quartiere ebraico
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11 foto reportage di Gerusalemme Palestina il quartiere ebraico
11 foto reportage di Gerusalemme Palestina il quartiere ebraico
12 foto reportage di Gerusalemme Palestina il quartiere ebraico
12 foto reportage di Gerusalemme Palestina il quartiere ebraico

La spianata delle moschee

È qui, proprio sulla Spianata delle Moschee che il Profeta Muhammad inizia il suo viaggio verso il cielo descritto nel Corano.

Quando i Musulmani conquistano la città nel 638 d.C., il califfo Umar trova il Tempio di Gerusalemme completamente in rovina e ne dispone la ricostruzione.

Successivamente nell'era della dinastia Omayyade furono edificati la Cupola della Roccia, la Moschea al-Aqsa e la Cupola della
Catena.

La Cupola della Roccia è il terzo luogo sacro dopo la Mecca e Medina.

È un eccellente esempio di arte bizantina, decorato con degli splendidi mosaici policromi.

È da qui che viene annunciata l’ora della preghiera attraverso appositi megafoni.

Gli Ebrei non possono accedere alla Spianata delle Moschee, possono solo pregare al Muro del Pianto, ma non oltre.

Sebbene convivano in pace, le divergenze sono ancora accese fuori da questa città magica.

13 La spianata delle moschee foto reportage di Gerusalemme Palestina
13 La spianata delle moschee foto reportage di Gerusalemme Palestina
14 La spianata delle moschee foto reportage di Gerusalemme Palestina
14 La spianata delle moschee foto reportage di Gerusalemme Palestina
15 La spianata delle moschee foto reportage di Gerusalemme Palestina
15 La spianata delle moschee foto reportage di Gerusalemme Palestina

Il Quartiere musulmano

È il più grande e più densamente popolato quartiere di Gerusalemme. Si tratta della zona più caotica e trafficata, ma proprio per questo più animata e particolare.

Paradossalmente nel quartiere arabo comincia la Via Crucis, simbolo importante per la religione cristiana e oggi piena di negozietti stracolmi di souvenir.

Il Quartiere Cristiano

All'interno del quartiere cristiano vi è la Basilica del Santo Sepolcro, il luogo più sacro per i cristiani, chiamata anche Chiesa della resurrezione.

È stata costruita nel luogo della crocifissione, unzione, sepoltura e resurrezione di Gesù.

È una delle mete principali dei pellegrini che visitano la Terra Santa, insieme alla Basilica dell’Annunciazione di Nazareth e la Basilica della Natività di Betlemme e il Monte degli Ulivi.

Il Quartiere Armeno

È il quartiere più piccolo e riservato, confinante con il quartiere cristiano.

È molto silenzioso, pulito, ordinato. La comunità armena di Gerusalemme è per la maggior parte composta da profughi e sopravvissuti al genocidio armeno avvenuto in Turchia a partire dal 1915, infatti molti trovarono rifugio proprio al Monastero Armeno di Gerusalemme.

Il Monte degli Ulivi

Fuori dalla città vecchia, a Gerusalemme Est c’è il Monte degli Ulivi in cui gli Ebrei attendono l’avvento del Messia. Nel libro di
Zaccaria, la Bibbia ebraica, il monte è considerato come luogo in cui Dio comincerà a far risuscitare i morti alla fine dei secoli. Per questo motivo gli Ebrei vogliono essere sepolti lì, ed è infatti utilizzato come cimitero.

È un luogo molto importante anche per i Cristiani perché Gesù si ritirò proprio su questo monte prima della sua crocifissione rivolgendo la sua preghiera a Dio.

15 il Monte degli Ulivi foto reportage di Gerusalemme Palestina
15 il Monte degli Ulivi foto reportage di Gerusalemme Palestina

Il viaggio a Gerusalemme è stato incredibile, ho provato un insieme di emozioni difficili da descrivere a parole. Ho approfondito le mie
conoscenze sulle principali religioni monoteiste sia dal punto di vista religioso che politico e visto condizioni di vita completamente
differenti dalle mie.

Fare questo viaggio mi ha aperto la mente, vedere la precarietà dei Beduini, le divergenze fra il popolo palestinese e quello israeliano, il muro altissimo che separa la Terra Promessa è stato davvero toccante.

Quando si dice che viaggiare allarga i tuoi orizzonti e fare nuove esperienze ti porta ad ampliare la visione delle cose e a vederle da diversi punti di vista è assolutamente vero!

Tornata da questo viaggio ho compreso maggiormente cosa significhi sofferenza e povertà. Io che non sono particolarmente credente mi sono commossa più volte vedendo le persone così devote a Dio, persone che basano la propria vita sulla religione e che credono così tanto in qualcosa da riuscire a superare gli ostacoli grazie alla loro fede.

I luoghi emanano una potenza spirituale indescrivibile. È come se qualcosa di più grande di te, qualcosa che viene dall'alto ti vegliasse, ti senti protetto e senti che questa forza ti sostiene e ti abbraccia intensamente.

Spero che con questo mio scritto vi siate fatti un’idea sulla città e su un viaggio che un giorno spero farete.

Foto e testo del reportage Palestina la terra contesa di Arianna Papa link al sito dell'autore: Instagram

16 il Monte degli Ulivi foto reportage di Gerusalemme Palestina
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