Fatehpur Sikri, l'antica capitale, città fantasma dell'India
Fatehpur Sikri, curiosamente abbandonata qualche anno dopo la sua costruzione, è oggi conosciuta come "la città fantasma dell'India".
Fatehpur Sikri, da capitale a città fantasma
A metà del XVI secolo, Akbar il Grande decise di costruire una nuova città destinata a diventare la capitale del suo impero in crescita. Confidando nei canoni tradizionali il terzo sovrano timuride dell'Impero Moghul consultò i profeti, gli astrologi e i saggi della sua corte per conoscere il luogo e il momento preciso in cui i lavori dovessero iniziare.
La città si chiamò Sikri.
La nuova capitale sorgeva a 38 chilometri da Agra, la città di Taj Mahal (ma il mausoleo non era ancora stato costruito). Alcuni anni dopo, dopo la vittoria con la quale annetteva anche il Gujarat, fu aggiunto il prefisso di Fatehpur.
Fatehpur Sikri era così "la città della vittoria".
Un altro motivo per cui Akbar scelse Sikri pare sia stato rendere omaggio al santo sufi Salim Chisti che lì viveva.
Per l’imperatore Moghul la tanto attesa nascita di un figlio maschio poté avvenire solo grazie alla benedizione del santo. Il ragazzo nato con il nome di Salim sarebbe diventato un grande imperatore conosciuto come Jahangir.
Il luogo dove sorgeva la nuova città era stato abitato da secoli ed in passato aveva molte risorse idriche e molta fauna, ma, sembra, che già al momento in cui fu destinato a diventare capitale non ci fossero più né molti alberi né molta acqua.
Fatehpur Sikri sarebbe stata un'opera monumentale.
Per la costruzione della capitale dell'Impero Moghul non risparmiarono alcuno sforzo.
Doveva essere una dimostrazione del potere dell'imperatore: una città autosufficiente con tutti i servizi necessari. Con le sue mura, la sua moschea e il suo palazzo imperiale, il suo lago artificiale al centro, con i suoi templi, le sue aree amministrative e i punti di incontro per gli abitanti.
Quando vi giunse, nel 1585, il viaggiatore inglese Ralph Fitch la descrisse nel suo diario come una città considerevolmente più grande di Londra e più popolata.
Nel periodo di massimo splendore di Fatehpur Sikri, l’Imperatore aveva rinnovato la formula della riscossione delle entrate, dell'uso della moneta, l'organizzazione militare e l'amministrazione provinciale.
Si dice che Akbar il Grande volesse unificare tutte le religioni e a tale scopo aveva scelto quattro mogli di quattro diverse religioni. Tra loro c'era Maria, una cristiana di origine portoghese che pare fosse la sua preferita. Ma la cosa più importante fu la tolleranza nei confronti di tutte le religioni.
Fatehpur Sikri è considerata il più importante contributo architettonico dell'imperatore Moghul con i numerosi palazzi e cortili.
Alcuni architetti contemporanei indiani sono stati ispirati da questa città per realizzare i loro progetti, prestando attenzione soprattutto agli spazi urbani e alla forma delle costruzioni.
La città fu la capitale dell'impero Mughal solo per 14 anni.
Ma perché Fatehpur Sikri è conosciuta come la città fantasma di Akbar il Grande?
Si ritiene debba essere stata abbandonata, apparentemente a causa della mancanza di acqua e che in seguito molti dei suoi tesori siano stati saccheggiati. Più probabilmente le necessità strategiche cambiarono e spinsero lo stesso Akbar il Grande a spostare la capitale a Lahore.
Il vento, trascinando sporcizia e polvere e la vegetazione incontrollata, divennero i nuovi proprietari della città deserta. Colui che non vi mise piede fu l'uomo fino a quando, Lord Curzon, alla fine del XIX secolo, riscoprì la città e la fece restaurare.
Fatehpur Sikri è oggi un sito dichiarato dal 1986 dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Foto da Fatehpur Sikri di: Diego Delso, David Castor, Tanweer Morshed, Marcin Białek, Bruno Girin, Makalu.