Volta la carta di Fabrizio De André, poesia in una filastrocca
Volta la carta di Fabrizio De André, pubblicata nel maggio 1978 nell'album Rimini, è il frutto della collaborazione del cantautore genovese con Massimo Bubola, coautore di tutti i brani.
De André è per molti il più grande cantautore del secolo passato, purtroppo non ha visto il nuovo millennio, moriva, infatti, alle 2:30 dell'11 gennaio 1999, per un tumore.
Le sue canzoni erano già da tempo considerate poesie in musica, tanto che Fernanda Pivano il giorno suo funerale disse "Non doveva andarsene, non doveva. È stato il più grande poeta che abbiamo mai avuto".
Il video di Volta la carta di Fabrizio De André
Al ritmo di una ballata popolare, Volta la carta, con la sua favola d’amore, è una delle sue opere più conosciute. Ci racconta la storia di Angiolina (La bell'Angiolina) fra filastrocche e richiami a vecchi ritornelli.
Il destino di questa ingenua ragazza nata in campagna sembra scritto nelle carte. C'è una donna che semina il grano… ma subito dopo c’è la guerra che per fortuna finisce così che nel paesino al posto dei soldati fuggiti via giunge un carabiniere, che sia la normalità e l’ordine?
Volta la carta di Fabrizio De André
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Attorno ad Angiolina la vita di campagna non sembra cambiare con un bambino che ruba ciliege e tira sassate, ma l’amore continua a sfuggirle.
Il fante di cuori che è un fuoco di paglia... Pilota biondo camicie di seta / cappello di volpe sorriso da atleta… l’amore sembra essere solo un inganno.
E a niente pare servire anche la magia di una collana di ossi di pesca che Angiolina gira tre volte in mezzo alle dita.
Però, alla fine, all'ingenuità forse scomparsa, si contrappone il riscatto da tante delusioni perché Angiolina ritaglia giornali si veste da sposa canta vittoria.
E rimane anche il tempo a Fabrizio De André per dare un’ultima volta la carta in cui spariscono anche i ricordi più tristi per lasciare spazio alla serenità.
Dietro la facciata di una coinvolgente ballata popolare, in Volta la carta ci sono i temi cari a Fabrizio De André suddivisi in tanti piccoli frammenti critici, l’antimilitarismo, la giustizia e le autorità.
Testo di Volta la carta di Fabrizio De André
C'è una donna che semina il grano
volta la carta si vede il villano
il villano che zappa la terra
volta la carta viene la guerra
per la guerra non c'è più soldati
a piedi scalzi son tutti scappati
Angiolina cammina cammina sulle sue scarpette blu
carabiniere l'ha innamorata volta la carta e lui non c'è più
carabiniere l'ha innamorata volta la carta e lui non c'è più.
C'è un bambino che sale un cancello
ruba ciliege e piume d'uccello
tirate sassate non ha dolori
volta la carta c'è il fante di cuori.
Il fante di cuori che è un fuoco di paglia
volta la carta il gallo si sveglia
Angiolina alle sei di mattina s'intreccia i capelli con foglie d'ortica
ha una collana di ossi di pesca la gira tre volte in mezzo alle dita
ha una collana di ossi di pesca la conta tre volte intorno alle dita.
Mia madre ha un mulino e un figlio infedele
gli inzucchera il naso di torta di mele
Mia madre e il mulino son nati ridendo
volta la carta c'è un pilota biondo
Pilota biondo camicie di seta
cappello di volpe sorriso da atleta
Dal testo di:Volta la carta, Fabrizio De André
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Angiolina seduta in cucina che piange, che mangia insalata di more.
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira veloce che parla d'amore
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira che gira che parla d'amore.
Madamadorè ha perso sei figlie
tra i bar del porto e le sue meraviglie
Madamadorè sa puzza di gatto
volta la carta e paga il riscatto
paga il riscatto con le borse degli occhi
Piene di foto di sogni interrotti
Angiolina ritaglia giornali si veste da sposa canta vittoria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.