La visione di Giulio del mondo: una storia dal Guatemala
Diversi anni fa ha capito che avrebbe voluto utilizzare le sue conoscenze e competenze per riuscire a contribuire allo sviluppo sociale e al miglioramento della qualità della vita dei popoli e delle persone che più ne necessitano, utilizzando tecnologie sostenibili e contribuendo alla salvaguardia del mondo e delle popolazioni che lo vivono.
Così ha iniziato a specializzarsi in tecnologie off-grid - letteralmente fuori dalla rete - mettendo a focus il suo interesse sullo sviluppo rurale e sull'accesso all'energia, laureandosi in ingegneria ambientale presso l’Università di Bologna.
Negli ultimi anni ha sentito forte il desiderio e la motivazione di entrare in contatto con la realtà del non-profit, dei progetti di cooperazione allo sviluppo e delle ONG.
Una storia dal Guatemala
È riuscito a fare il primo passo candidandosi e risultando assegnatario di un contratto di collaborazione al progetto redatto da ASPEm e Fratelli dell'Uomo sullo sviluppo dell'accesso all'energia per gli abitanti delle comunità rurali del Guatemala, nel dipartimento di Totonicapán, dove la ONG locale CDRO è già radicata e conosciuta per fornire attività socialmente utili alle comunità stesse.
Lui è Giulio Balestri, è nato ad Arezzo ed ha compiuto ventotto anni da pochi mesi.
"La scienza non può stabilire dei fini e tanto meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al più, può fornire i mezzi con i quali raggiungere certi fini. Ma i fini stessi sono concepiti da persone con alti ideali etici” ricorda Albert Einstein.
Ciao Giulio, sei laureato in ingegneria e ti sei specializzato in tecnologie off-grid. Stai collaborando ad un progetto redatto da ASPEm e Fratelli dell'Uomo sullo sviluppo dell'accesso all'energia per gli abitanti delle comunità rurali del Guatemala, nel dipartimento di Totonicapán.
Come è nata l’idea e perché il Guatemala?
Non posso certamente prendermi i meriti della stesura del progetto, che risulta esistere da tre anni. Io sono un volontario in missione per un anno e rappresento il braccio operativo e la linea di contatto tra la coordinazione del progetto e la sua reale efficienza e operatività.
L’idea nasce sempre da dati e statistiche che, in relazione agli indici di sviluppo socio-economici definiti da organizzazioni internazionali come ONU, definiscono un quadro generale delle situazioni nei vari paesi emergenti.
Parlando del mio campo, per esempio, in Guatemala gli indici ci dicono che l’accesso della popolazione all'elettricità è alto, quasi totale, ma anche il suo costo e molti comunitari lo percepiscono come uno sforzo grande.
Da qui, l’idea di sviluppare un progetto che possa portare e radicare nel tempo consapevolezza e risorse tecniche ai locali che possano abbassare tali costi, implementando sistemi di produzione elettrica rinnovabili nelle comunità, come pannelli solari, mini-idroelettriche e in generale tecnologie oggi facilmente accessibili.
Da anni le risorse naturali in Guatemala sono state sfruttate per il profitto degli stranieri. Tu affermi che la resistenza oggi si chiama ONG. Perché?
Il Guatemala, come anche altri Paesi nel resto del mondo, ha alle spalle una storia di colonizzazione prima sociale e poi economica, di soprusi e di sfruttamenti, di guerra civile, di barbaro genocidio per mano dello Stato sulle comunità rurali.
Durante i 36 anni di guerra civile, finita nel ‘96, la zona Occidentale del Guatemala è stata teatro di di scontri e massacri delle popolazioni rurali discendenti della cultura Maya.
Rimanendo nel mio settore, il Guatemala possiede una bacino di risorse naturali utilizzabili come risorse energetiche veramente imponente:
irraggiamento solare, bacini idrografici, vento negli altipiani.
Inoltre i potenziali interessi economici riguardano anche altri settori rispetto al solo energetico, penso alle risorse in termini di spazio coltivabile, ai monocoltivi delle multinazionali per la grande produzione di prodotti del mercato agricolo e non. Olio di palma, per esempio.
Nel paese in pochi possiedono le capacità tecniche ed economiche per poter sfruttare queste risorse, mentre chi invece le possiede sono i capitali esteri, le grandi compagnie internazionali.
In questo quadro, non si condannano in generale gli investimenti esteri in un paese emergente, visto che da sempre il condividere le risorse tecniche ed economiche permette lo sviluppo;
ciò che si condanna è l’appropriarsi dei terreni posseduti dai rurali, i quali spesso rappresentano la loro unica fonte di sostentamento dei comunitari,
a scapito del riconoscimento dei loro diritti di partecipazione alle trattative e di un loro equo compenso economico o territoriale.
Questo fenomeno è conosciuto come Land Grabbing, e rappresenta la mancanza di appoggio del Governo e delle Istituzioni verso i locali, per proteggere i loro diritti, nel momento in cui lgli si viene imposto l’esproprio della terra.
I contratti vengono spesso firmati anche senza il consulto o la partecipazione delle comunità locali.
Per esempio, per la realizzazione di mega progetti di interesse più imprenditoriale, che nazionale.
Per questo l’attività delle ONG, locali e non, è ciò che oggi rappresenta l’appoggio offerto alle comunità e la resistenza contro questi fenomeni,
che promuovono attivamente la tutela dei diritti di una minoranza contro l’interesse economico dei grandi.
A volte prendiamo delle scelte e spendiamo energie, confidando che alla fine otterremo il risultato desiderato. A volte però le cose non vanno cosi, ma ciò non può voler dire smettere di scegliere e spendere quelle, o altre, energie.
Quando sono partito, ho rinunciato alla vicinanza della mia compagna, della mia famiglia, dei miei amici e al mio lavoro. Ho scelto di camminare in una via piena di buche e sassolini scomodi.
Un po' ingenuamente, credevo di arrivare in Guatemala e che tutti mi aspettassero per cambiare il mondo.
Ciò che ho trovato è stata una forte diffidenza e difficoltà nell'entrare in un contatto vero e sincero che mi permettesse di avere la loro fiducia, necessaria per poter essere presi in considerazione consigli e proposte, il cui obiettivo fosse fissato evidentemente dai loro interessi. Dopo 4 mesi tuttora cerco di guadagnarmi quella fiducia che poco a poco arriva. Non è stato facile adattarsi e tuttora costa energie.
Ma non mi do per vinto. Continuo, sapendo che un granello alla volta si può fare una montagna.
Alla fine nelle scelte che facciamo, anche quando dopo averle prese, il risultato tarda ad arrivare, c’è sempre qualcosa di buono.
Ti stai confrontando con i ragazzi delle comunità rurali del Guatemala sul tema del cambiamento climatico e delle attività umane che lo influenzano. Hai rapporti anche con le istituzioni locali?
Soprattutto con loro. Ai ragazzi delle comunità ho il piacere di lasciare un bagaglio culturale che dia loro la possibilità di rendersi conto delle tecnologie e risorse tecniche che oggi sono facilmente accessibili.
Con le autorità locali, che sono ben diverse e separate da quelle municipali e derivanti dalle istituzioni centrali, discuto sul come poter implementare i progetti di cui ci occupiamo, cercando di guadagnarmi quella fiducia di cui parlavo.
Per esempio ho un piccolo budget da spendere per poter installare un piccolo sistema a pannelli solari:
vorrei utilizzarlo come sistema pilota per gli abitanti della comunità, sfruttando la sua installazione in ambienti comunitari.
Il momento della loro installazione potrebbe essere utilizzato per impartire delle nozioni tecniche sul come installarli correttamente, come mantenerli nel tempo, come effettuare i collegamenti elettrici efficacemente.
Spero che questo possa far nascere il desiderio ai privati di poterli installare nelle proprie abitazioni, o perché no, aumentare le possibilità lavorative, perché ognuno possa sfruttare queste tecnologie per ridurre la propria bolletta o guadagnarsi un semplice lavoro all'interno delle comunità.
Come possiamo contrastare l'inquinamento, l'effetto serra, quando ci sono grandi gruppi industriali che sfruttano le risorse e Paesi che si ritirano dai trattati internazionali?
È un problema enorme per il quale esistono politologi più competenti di me in questo campo, per cercare di attivare azioni di lobbing e pressioni politiche, perché queste scelte vengano ridiscusse.
A livello tecnico, che è il mio campo, posso dire che oggi molte risorse tecnologiche esistono:
ai grandi gruppi industriali, che rappresentano i grandi energivori del panorama, dovrebbero essere imposto attivamente di investire nella riqualificazione delle proprie fonti di sostentamento energetico;
dovrebbero essere attivamente incentivate le piccole e medie industrie che si occupano di sistemi energetici sostenibili e le installazioni, anche di piccola taglia come per case e piccole aziende, basate sullo stoccaggio e utilizzo in locale dell’energia prodotta;
creare un mercato più favorevole ai piccoli produttori a fonti rinnovabili, anche casalinghi, nei confronti dei Fornitori e Distributori di Energia Elettrica;
soprattutto si dovrebbe investire tanto nella ricerca scientifica, unica risorsa che permetta di scoprire e perfezionare nuove tecnologie, che possano far fronte ai nostri bisogni energetici e ridurre il loro impatto sull'ambiente.
Come si implementa questo, fa parte delle politiche atte per cui si generi interesse nei grandi gruppi e nei governi, nell'investire appunto, su queste tematiche.
In ogni caso, non dobbiamo nasconderci dietro il pensiero che il nostro piccolo contributo sia inutile:
un consumo energetico responsabile da parte di tutti noi è alla base, nell'ottica di invertire la tendenza.
Un utilizzo cosciente delle risorse nella nostra vita quotidiana, crea un esempio nei giovani e facilita l’inversione della tendenza attuale.
I Guatemaltechi si non si fidano dei “gringos” che parlano di sviluppo, di tutela della terra e della natura, di identità.
Sei riuscito a conquistare la loro fiducia facendo loro percepire che cosa hai da offrire in cambio tra l’altro di niente?
Tendenzialmente nei paesi emergenti, o comunque meno “occidentali”, la sfera privata e sociale non è così separata da quella lavorativa.
Vuol dire che per essere buoni colleghi, si cerca di essere buoni amici.
I momenti di aggregazione sociale sono meno pronunciati, visto che molti hanno un secondo lavoro a casa che riguarda figli e famiglia. Per questo e altri motivi è più difficile uscire per una birra insieme o per una cena, per un concerto, per una gita o che dir si voglia.
Momento di aggregazione e lavoro
Spesso, la sfera lavorativa è quella che permette anche l’aggregazione sociale. Banalmente, il lunedì l’organizzazione con cui collaboro, organizza sempre una partita a calcetto tra colleghi. Dopo essermi inserito nella squadra e aver passato simpatici momenti insieme, mi sono accorto che mi hanno anche reso più partecipe del lavoro in se, cedendomi responsabilità più pronunciate nelle scelte tecniche inerenti al progetto.
In cambio di niente, però, non posso dirlo. Sia a livello tecnico che umano, guadagno ogni giorno un bagaglio d’esperienza in più.
Si ha sempre da apprendere qualcosa:
l’idea è di condividere le conoscenze non solo di portarle, altrimenti si cade nella convinzione di essere migliori a prescindere, più sviluppati solo perché siamo più “ricchi”.
Questo è lontano dall'idea di cooperazione e dalla realtà stessa. Garantisco che per certi aspetti, spesso si incontrano società umanamente molto più evolute della nostra.
Devo anche aggiungere che il lavoro che svolgo e in generale i progetti del Servizio Civile hanno una base di finanziamento che permette vitto, alloggio e un indennità generalmente adeguata al costo della vita del Paese dove si presta servizio. I profili tecnici richiesti dai progetti, vengono ricompensati per la formazione che possiedono e per il tempo e lo sforzo che dedicano alla cooperazione.
Come funziona la gerarchia orizzontale - Pop - del sistema Maya?
L’arrivo degli spagnoli e della colonizzazione ha portato anche il subentro dell’organizzazione statale come la intendiamo noi, che è ben diversa da come la intendevano e la intendono i discendenti dei Maya.
Non è questione di valutare la miglior efficienza o meno, ma di garantire il diritto di un popolo di autodeterminarsi, come lo abbiamo fatto noi con i nostri sistemi politici.
Ogni comunità, possiede il suo Alcalde e la sua giunta, chiamiamolo pure sindaco locale.
Per intenderci, una comunità mediamente rappresenta un agglomerato di case dove vivono dalle 500 alle 1000 famiglie.
Il sistema POP è un sistema politico e organizzativo che nell'idea di creare i progetti di sviluppo, pone alla base del sistema decisionale i rappresentanti locali delle comunità organizzate e quindi promuove la partecipazione dal basso alle scelte che riguardano le comunità stessa e i suoi abitanti.
Distribuite nel territorio, nelle varie comunità esistono i cosi detti gruppi di base, che altro non sono che gli abitanti stessi delle Aldee, associati con l’ottica di valutare i bisogni e le necessità della comunità.
CDRO in Guatemala
I gruppi di base, con i quali lavorano i tecnici di CDRO che promuovono formazione e radicazione di una coscienza attiva per lo sviluppo, si coordinano con i consigli comunali, gli Alcaldes. Questi, attraverso le assemblee con i coordinatori di CDRO, espongono, riportano e discutono i progetti da portare avanti, focalizzandosi sulle necessità esposte dai gruppi di base.
CDRO possiede una Giunta Direttiva che stabilisce la modalità operativa degli appoggi alle comunità, i sistemi organizzativi, l’amministrazione dei progetti, il modello di lavoro, il sistema di interconnessione tra le unità operative e i consigli comunali.
Mai però può prendere decisioni esecutive nell'applicazione dei progetti o meno: questo compito, come dire l’ultima parola, spetta sempre ai consigli comunali, veri attori e rappresentanti della volontà dei gruppi di base.
Questa idea di organizzazione non è rappresentata da una gerarchia verticale, se non a un idea orizzontale degli soggetti in gioco, che lavorando in gruppo garantiscono che i veri direttori dei progetti stessi siano i locali delle comunità.
Chi sono e in che cosa si impegnano gli Alcaldes?
La municipalità tendenzialmente non appoggia l’intenzione e la volontà delle comunità di autogestire le proprie risorse e le problematiche locali.
Gli Alcaldes sono le autorità locali elette democraticamente tra le comunità che la rappresentano e la organizzano.
Un esempio concreto è rappresentato dalla gestione dell’acqua:
la municipalità garantisce e gestisce l’approvvigionamento dell’acqua nei rubinetti di casa solo nelle zone dei centri urbani delle province, dimenticandosi appunto delle comunità che vivono in zone più rurali.
Le comunità rivendicano il loro diritto di gestire le proprie risorse idriche e le sorgenti naturali che si trovano nei loro territori, dunque si organizzano autonomamente con comitati gestiti dall'Alcalde locale per costruire e mantenere delle piccole reti di distribuzione dell’acqua.
I costi vengono ripartiti tra le famiglie, senza la necessità di pagare e delegare il governo o un impresa, statale o privata che sia, che fornisca il servizio.
Organizzano giornate di lavoro comunitario, spesso domenicali, dove tutti gli abitanti sono chiamati a dare una mano volontariamente e a partecipare nel costruire pozzi, tuberie e tutto il necessario a mantenere in vita il sistema idrico o crearne nuovi.
Le necessità della comunità vengono sempre prima delle necessità del singolo e viene messo in compartecipazione anche il proprio lavoro per il bene della comunità. Questa organizzazione e gestione interna è diretta dall'Alcalde e dalle commissioni interne da lui dirette.
“Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo” afferma Mahatma Gandhi.
Il cambiamento, inteso come miglioramento, progresso, è fatto dalle persone. La politica, i rapporti commerciali, la scienza, la quotidianità e la vita di ogni giorno è fatta dalle persone, che siamo noi.
L’’intreccio tra le nostre vite e quelle di tutti, è fatto di scelte quotidiane, scelte professionali, scelte tecniche.
Auguro a tutti di fare le proprie scelte nella vita, nell’ottica di migliorare la vita di chi ci vive intorno, e di farle nell’ottica di volere il bene per gli altri, lo stesso bene che lo si vorrebbe per se.
Nel tuo blog racconti spesso del caloroso utz ipetik (benvenuto) di chi ti ospita. Che tipo di accoglienza stai ricevendo durante il tuo lavoro?
In questa parte del Guatemala, non sono molto abituati a vedere e conoscere persone provenienti dall'altro lato del mondo.
La curiosità è tanta e molti hanno piacere a chiedere, conoscere e scoprire.
Per esempio ho avuto l’onore di essere invitato ad una festa di indipendenza di una porzione di una comunità nei confronti di una Aldea più grande e di essere seduto, insieme a due compagni, al tavolo delle sue autorità; le autorità locali con cui lavoro mi rispettano molto e il loro accettare la mia presenza all'interno della loro comunità è, di per sé, un caloroso benvenuto.
In tema di acqua, affermi di esserti reso conto che molte comunità soffrono una carenza di fornitura di acqua, dovuta all'incremento della popolazione e al numero di utenze.
Qual è la situazione attuale in questo momento in Guatemala e quale il Tuo apporto?
In queste zone, l’acqua proviene spesso da giacimenti e sorgenti naturali delle montagne o da pozzi meccanici. Come ho accennato, spesso i pozzi meccanici sono costruiti e dimensionati dalle comunità, per un certo numero di utenze in base alla disponibilità idrica.
L’aumento demografico e il consumo, riduce l’acqua disponibile a tutti, fissata la disponibilità del giacimento, riducendo il volume a disposizione di cada utenza.
Alcune zone del Guatemala presentano stagioni molto secche con una difficile reintegrazione dei bacini naturali.
Un progetto che portato avanti in passato da CDRO si focalizzava per esempio nello sviluppo di sistemi per la raccolta e purificazione delle acque piovane. Queste, per esempio, possono essere utilizzate per scopi agricoli risparmiando acqua che può essere utilizzata per scopi alimentari.
Panorama con montagne Guatemala
Che cosa intendi quando parli nel tuo blog di cosmovisione?
La cosmovisione è alla base del pensiero Maya. Rappresenta il cercare di comprendere i problemi e la loro gestione in ottica globale, capire come sono condizionati e come condizionano tutta la società, non solo lo spazio circoscritto agli attori del problema stesso.
Le cause e gli effetti di una azione che obiettivamente interessa solo alcune persone per esempio, vengono analizzati con un ottica che tenga in considerazione influenze che si potrebbero ripercuotere in attori apparentemente più lontani.
Parlando di aspetti tecnici legati alla sfera lavorativa, per esempio, ho richiesto una riunione con i direttori dei progetti di CDRO per proporre un avanzamento riguardo le nostre attività.
La vita e la società in Guatemala
Mi sarei aspettato di essere ricevuto e di ottenere un giudizio sul progetto, positivo o negativo che fosse. Invece sono passati 20 giorni, nei quali alcuni dirigenti dell’associazione mi hanno “valutato” soprattutto in momenti di integrazione sociale, più che lavorativi: venivano a vedermi giocare alla partita del lunedì di calcetto.
La analisi delle proposte, non sono state fatte solo in base ad una visione prettamente tecnica, piuttosto in base anche ad una sfera più globale che racchiude anche il rapporto con in miei colleghi, per esempio.
Questo è un aspetto più pratico di ciò che intendono per cosmovisione.
Per loro esiste anche una sfera mistica ben più complessa, che racchiude credenze religiose sul cielo, sulle stelle, fasi lunari e data di nascita che ai nostri occhi potrebbe sembrare un po' folle, ma che per chi ha fede in questo, indica una serie di atteggiamenti da tenere verso gli altri che lo porteranno a prosperità e esito nella vita quotidiana.
Una storia dal Guatemala, lavoro in una ONG
A proposito del progetto coordinato da FDU, che si pone l'obiettivo insieme a CDRO, di appoggiare la creazione di un centro de salud pediatrico per monitorare e risolvere i molti casi di malnutrizione e di infermità in generale che colpiscono i più giovani, come possiamo dall'Italia contribuire attivamente?
A livello estremamente pratico, esistono gli strumenti per appoggiare economicamente FDU e ASPEm in maniera volontaria, penso al 5 x mille o a donazioni spontanee. Basta essere curiosi, mettersi in contatto e chiedere informazioni.
Ai giovani dico che queste e altre ONG sempre ricercano personale per volontariati o appoggi umani, per cui invito gli interessati a scoprire questo mondo e quello dell’azione volontaria: le soddisfazioni umane che si guadagnano sono enormi.
Ma la cosa più importante, che ogni ONG sono sicuro vorrebbe fosse fatto, è promuovere quotidianamente un atteggiamento lontano da quello dell’odio che ascoltiamo ogni giorno sui social e nella vita reale, lontano da tutti quei pregiudizi che pochi alimentano contro le ONG e il loro operato, lontano da quel clima di intolleranza verso le minoranze, verso chi ha meno fortuna di noi e chi è costretto ad emigrare per vivere.
Io sto apprendendo ad ascoltare prima di pensare di aver già capito. Dovremmo un po tutti accendere la testa e aprire le orecchie prima di aprire la bocca o la propria pagina social e già avremmo dato un gran contributo a tutte le ONG e a chi si impegna a promuovere umanità e equità, a scapito di chi si impegna a rendere le disuguaglianze ancora più nette, a diffondere odio, intolleranza e mancanza di rispetto verso la vita.
Foto dal Guatemala di Giulio Balestri.
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