Henning Mankell e il commissario Kurt Wallander

Henning Mankell (Stoccolma, 3 febbraio 1948 – Göteborg, 5 ottobre 2015) e il commssario Kurt Wallander avevano la stessa età.

Il primo incontro con il personaggio dello scrittore svedese risale agli anni Novanta, con i libri:

  • Assassino senza volto del 1991,
  • I cani di Riga del 1992,
  • La leonessa bianca del 1993,
  • L'uomo che sorrideva nel 1994
  • e nel 1995 con La falsa pista.
Lo scrittore Henning Mankell autore del commissario Kurt Wallander
Henning Mankell

Se Wallander assume quasi per abitudine la mentalità socialdemocratica della sua generazione, Mankell sembra più a sinistra.

All'inizio degli anni settanta, si trova in Norvegia, collaborando alle attività della sua compagna, maoista partecipando a manifestazioni contro l'intervento americano in Vietnam.

Il poliziotto alle prime armi Wallander invece carica a Stoccolma contro gli stessi manifestanti contro la guerra nel Paese Asiatico.

Mankell raccontò di aver scritto il suo primo romanzo, nel 1972, in una stanza da cui poteva vedere i raduni davanti all'ambasciata americana.

Era, disse, un periodo pieno di euforia in cui tutto era ancora possibile, persino la fine degli imperialismi.

La leggenda lo immagina scappare a scuola a 16 anni ragazzo per partecipare al Sessantotto di Parigi.

Però Henning Mankell, nel 1970, era nuovamente in Svezia lavorando come giornalista e drammaturgo.

Finì in Africa, dove il successo editoriale del commissario Wallander gli avrebbero permesso di fondare un proprio teatro in Mozambico.

Nella primavera del 2010 era su una delle navi che tentavano di rompere il blocco su Gaza, testimone delle nove morti conseguenti all'attacco della marina israeliana.

Wallender e Mankell condividevano un sentimento: erano a disagio nella Svezia contemporanea.

Perché tutto peggiorava? Si chiede un disorientato Wallander in La quinta donna (1996).

Henning Mankell avrebbe scritto:

“Come molti altri autori, anch'io scrivo per cercare, in un modo o nell'altro, di rendere il mondo più comprensibile”.

Sia il poliziotto sia lo scrittore sanno che non vivono più nella Svezia del dopoguerra dall'esemplare modello di stato sociale a metà strada tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica.

L'egualitarismo era andato fuori moda ed i servizi prima pubblici ora sono privatizzati. Le tasse diminuiscono mentre cresce la disuguaglianza.

Attorno a loro una criminalità sempre più brutale e spietata che vive del traffico di immigrati e di droga.

L'ispettore Kurt Wallander è un buon poliziotto in un mondo malvagio.

Si chiede cosa sta succedendo nel suo Paese, mentre continua a seguire ossessivamente gli indizi: per lui niente conta più che cercare giustizia per le vittime.

E non si ferma, bevendo una tazza dopo l'altra di caffè, l'ispettore non si accontenta della verità: vuole che sia fatta giustizia.

”Il concetto di giustizia non significa solo che le persone che commettono reati vengano condannate. Significa anche non arrendersi mai”.

Testardo, segue gli indizi e nel suo sforzo di servire e proteggere le persone, è condannato a sacrificare tutto per catturare il colpevole.

A Henning Mankell viene diagnosticato un tumore alla nuca ed al polmone sinistro. Continuerà a scrivere anche sulla sua malattia "dal punto di vista della vita e non della morte", morte che sopraggiunge il 5 ottobre 2015 a Göteborg all'età di 67 anni.

Frasi di Henning Mankell dai libri sul commissario Kurt Wallander

Assassino senza volto

Ha dimenticato qualcosa. Appena si sveglia lo sa con sicurezza. Qualcosa che ha sognato durante la notte. Qualcosa che dovrebbe ricordare.
Si sforza di ricordare. Ma il sonno è come un buco nero. Un pozzo che non rivela niente di ciò che contiene.
Eppure non ho sognato i tori, pensa. Se fosse stato così sarei fradicio di sudore, come se mi fossi svegliato per la febbre nel pieno della notte. E questa notte, i tori mi hanno lasciato in pace.

La falsa pista

Soddisfatto, pensò che nel corso dell'intervista aveva evitato di dire una sola parola sincera. E quella era una delle poche cose che lo interessassero ancora. Ingannare senza essere scoperto. Creare un alone e delle illusioni. Dopo tanti anni come uomo politico, aveva scoperto che tutto quello che
rimaneva alla fine erano solo le menzogne. La verità travestita da menzogna o la menzogna travestita da verità.

La quinta donna

Ucciderò una donna, pensò Farid. Questo Rachid non glielo aveva detto.
E doveva averlo fatto per un solo motivo.
Non aveva alcuna importanza. Non faceva alcuna differenza.

Un vecchio come me non dovrebbe più scrivere poesie, aveva pensato.
Quando un uomo arriva a settantotto anni, i suoi pensieri non hanno più valore se non per se stesso.

Senza capire perché, il suo pensiero andò a suo padre e al loro viaggio a Roma. Si sentì come perso. Ma scacciò il pensiero. Era un poliziotto. Avrebbe pensato alla tristezza quando ne avesse trovato il tempo. Ora aveva cose più importanti a cui pensare.

Osservarono con impazienza mentre l'immagine si stava gradualmente fissando nel liquido. In piedi vicino ai suoi collaboratori, Wallander non sapeva cosa aspettarsi, o cosa sperare in quella camera oscura. In quella luce rossa irreale aveva l'impressione che fossero lì ad aspettare che succedesse qualcosa di spiacevole.