Il mosaico e il Brasile

So che sono fortunata, ma così è troppo! Leggete la notizia ricevuta su facebook mentre pubblicavo la foto di un piatto dipinto ( vedere la tecnica in fondo) anni fa:

Hojie fumos hospedados, na cidade de São Paulo, na casa da amiga e mosaicista Maria Danesi Mosaicos, que preparou para nos, Célia Sodré, Brais Garcia Velo e eu, um maravilhoso almoço. Depois chegaram outras mosaicistas, do grupo Mosaico Paulista e fui apresentado o projeito Mosaico di Indicatore. Colocamos as bases para varios encontros culturais que se terão, em datas que serão estabelecidas, entre o 23 de março e o 7 de abril, quando Andreina Giorgia Carpenito estarã aqui em Peruibe, na Colonia Veneza Cepe. Agradecemos para o acolhimento e o interessamento entusiasta”. Roberto Corradini

Oggi siamo stati ospitati, a San Paolo del Brasile, nella casa dell'amica mosaicista Maria Danesi Mosaicos, che ha preparato, a Celia Sodrè, Brais Garcia Velo e me, un delizioso pranzo. Dopo sono venute altre mosaiciste del gruppo Mosaico Paulista, a cui abbiamo presentato il Mosaico di Indicatore. Abbiamo così messo le basi per vari incontri culturali che si terranno, in date da stabilire, tra il 23 marzo e il 7 di aprile, quando Andreina sarà qui con noi a Peruibe SP, alla Colonia Veneza. Ringraziamo per l'accoglienza e l'interessamento entusiasta”. Roberto Corradini

Alzarsi con questa notizia di domenica mattina, ti solleva da terra, il cielo diventa rosa, gli angeli suonano, passa la fame mia amica e dopo aver trattenuto il respiro rifletti e... lo racconti ai tuoi che subito si preoccupano per la partenza e smontano il tuo entusiasmo!
Ma io resisto!
Vi immaginate attraverserò l’Oceano Atlantico … Wow!

L’amico Roberto Corradini, (con cui sono già andata in Spagna per la promozione del mosaico a trovare Borja Blanco Cochon lo scultore galiziano che sta da noi dal 2014 dopo essere arrivato in Italia con il progetto di mobilità Leonardo da Vinci) mi sta aiutando a raccontare questa storia in Brasile dove lavora da 1998, aiutando ragazzi ad imparare la tecnica del mosaico per garantire loro un futuro.

Particolare  del mosaico
Particolare del mosaico

Roberto ha realizzato centinaia di metri quadrati di opere dislocate in varie località del Brasile, vivendo a pieno questo paese meraviglioso, fonte di ispirazione per colori, vegetazione e per la solarità di questo popolo, di cui posso garantirne, a questo punto, la semplicità e l’accoglienza. 

Roberto arrivò da noi ad Indicatore, come altri centinaia di donatori in prestazione d’opera al mosaico, nell’ aprile 2016 dopo aver sentito parlare di questo grande progetto da Pietro Sgrevi ( che per questo ringrazio ) nostro sostenitore "Ama il mosaico".

Da quando Roberto ha incontrato i mosaicisti della scuola di Mosaico Paulista, mettendoli al corrente e chiedendo loro aiuto, si sono adoperati da subito ad organizzare eventi: tutto per aiutare un progetto in nome dell’arte, senza reticenze, perché l’arte è un bene che appartiene a tutti; è un linguaggio universale che accomuna ed elimina barriere politiche e sociali.

Come dicevo prima Roberto giunse ad Indicatore insieme al suo amico Alberto Palazzo e realizzò in una settimana una delle sedute del “Quadrato Magico del Sator” poste sul sagrato antistante la chiesa. Lavorarono alacremente vivendo con noi tutti, nella nostra famiglia fatta di gente che va e che viene, e diventando subito amici, perché l’obbiettivo comune è quello di partecipare e sentirsi parte della stessa opera, ognuno nella sua individualità.

Passammo simpatiche giornate ridendo e scherzando, perché da buon milanese ha uno spiccato senso dello humor nascosto dietro a una risatina furbetta. Roberto corregge, critica, poi cambia idea e ti prende in giro, c’è voluto un po' per identificarlo, ma è un ottimo e creativo collaboratore.

Penso sempre all’espressione di lui con la scopa in mano quando nell’ottobre 2016 venne ad aiutarci giorni prima dell’inaugurazione dello stato di avanzamento dei lavori alla Chiesa.

Quel giorno, Indicatore paese di periferia alle porte di Arezzo, si  trasformò nel centro del mondo perché parte dei mosaicisti stranieri arrivati negli ultimi tre anni si incontrarono per quella giornata di festa, tornando a trovare me e Don Santi Chioccioli.

Dopo avermi chiesto cosa fare, e dopo un secondo avergli porto la scopa per rassettare il parco Paradiso altra opera nel sagrato, mi disse:

“Non farmi foto mentre spazzo, altrimenti mia figlia mi rimprovera, non mi ha mai visto spazzare!"

Tutti ci mettemmo a ridere!

Quella mattina eravamo una squadra di dodici persone, pensate che bello! Insieme non fu neanche una "fatica"  mentre eravamo tutti in attesa di rivedere gli amici:

Pascal Patat e Josette Patat da Metz (Francia), Giselle Lalande dal Canada, Catherine Chevtovic da Parigi, Carlos Salemme dall’Argentina appena sbarcato da una nave da crociera, Rosa Carruana dal Belgio, Virginia Zanotti, Claudio Brunelli e Zuma Bigoni dalla Emilia Romagna e tanti altri di cui vi parlerò più avanti.

Che magnifico momento, abbiamo trascorso insieme!
Ma non solo, quella domenica ricevetti, oltre al messaggio collettivo e pubblico di Roberto Corradini, anche il messaggio di Cinzia Venturini che era contenta perché gli oggetti da lei realizzati per la raccolta fondi in Svizzera erano stati accettati da cari amici che l’avrebbero aiutata per noi. Mamma mia!

E non solo, mi chiamarono le mosaiciste Luisa Gozzi e Sara Gazzola una da Modena l’altra da Pordenone dicendomi che mi inviavano dell’oggettistica da loro mosaicata come contributo a distanza prima del loro futuro arrivo. Dio del cielo!

Una domenica da non dimenticare, ridevo insieme all’amico Luigi Zampini con me sul sagrato della chiesa dove avevamo allestito un banchino per racimolare qualche spicciolo, al quale raccontavo queste belle notizie. Ridevo anche perchè qualche giorno prima mi avevano riportato delle maldicenze di lingue da lavare in varichina che "davano la conferma" di un contributo mensile a mio carico pari a euro ventimila mensili... magari dicevo tra me e me! "Almeno la domenica mattina potrei dormire qualche ora in più senza andare a convincere o chiedere l’elemosina." Lo dico sempre, "arrivata a questo punto, ho un futuro ai semafori, potrei andare a insegnare ai veterani del settore!"

Sono troppe le notizie belle, quindi penso di terminare qui il mio racconto, aspettandovi il prossimo giovedì su CaffèBook per un'altra storia del mosaico.

 

Piatto dipinto su ceramica:

Acquistiamo un piatto, lo portiamo a casa, immaginiamo un soggetto e dopo aver acquistato un barattolo di cementite, la stendete a pennello diluita con acquaragia.Non sempre abbiamo a disposizione e conosciamo un ceramista per cuocere a 750/760 gradi i nostri piatti dipinti nella muffola con colori da ceramica, quindi possimo rivolgerci ad un rivenditore di biscotto così si chiama la terracotta rossa.  

Pennellate due mani davanti e dietro del piatto e lasciate asciugare per qualche giorno, poi con carta vetrata da varie grammature fino ad arrivare a quella più fina per la rifinitura, iniziate a scartare. Con le dita toccate la superficie fino a percepirla liscia.

Spolverate il vostro piatto con un pennello per asportare la polvere della carteggiatura e poi con un lapis tracciate il vostro disegno.

Potete realizzarlo con colori acrilici o a olio, oppure intervenire con della grafica, matite o china.

Dopo aver terminato la vostra opera a seconda della tecnica fate asciugare il capolavoro e spruzzate sull’intera superficie della vernice spray lucida trasparente acrilica o alla nitro antinebbia per dare una rifinitura e protezione al colore.

( foto di Andreina Giorgia Carpenito)