Gianna di Rino Gaetano testo, video e storia
Come mai un cantautore controcorrente come Rino Gaetano va al Festival di Sanremo e propone una canzonetta banale come Gianna?
Gianna di Rino Gaetano, le accuse di tradimento
Questa è una domanda che hanno posto in tanti, molti più di quanto sembrano, ed ovviamente ha un solo scopo: denigrare Rino Gaetano.
Si perché il cantautore di Crotone era, nel frattempo, diventato un simbolo della critica sociale e della lotta all'arroganza del potere e andare ad esibirsi su un palcoscenico così prostrato alle istituzioni altro non sembrava che un tradimento.
Chissà forse, se non fosse morto prematuramente, oggi avrebbe risposto con la sua produzione artistica a tutti questi amanti della critica distruttiva.
Magari avremmo altre canzoni e quelle accuse di tradimento (simili a quelle che ricevettero a suo tempo anche De André e De Gregori) ora sarebbero state seppellite nel dimenticatoio.
Gianna di Rino Gaetano al Festival di Sanremo
Gianna fu presentata al Festival di Sanremo con poca considerazione e con poco amare anche dello stesso cantautore, ma della canzonetta aveva (ed ha) solo l’apparenza e il ritmo scanzonato.
Però nel testo di Gianna, pieno di apparenti nonsense, Rino Gaetano nasconde le stesse critiche al sistema che lo avevano reso così scomodo.
L’idea del festival venne alla stessa RCA.
La casa discografica fece molte pressioni e scartò Nuntereggae più per quel lungo e pericoloso elenco di nomi di volti noti presente nel testo.
Gianna era una canzone meno impegnata politicamente (i riferimenti alla DC di Nuntereggae più non erano puramente casuali) e musicalmente più orecchiabile.
Rino Gaetano riteneva la canzone troppo simile a Berta filava, ma decise poi di partecipare a modo suo all'esibizione.
Avrebbe dichiarato:
“Io penso che Luigi Tenco dieci anni fa sia morto di noia perché da 28 anni Sanremo è sempre uguale perché non c’è la buona intenzione di cambiarlo davvero, perché tutti gli artisti, discografici, giornalisti, esperti e organizzatori non hanno mai veramente voluto rinnovarlo...
il festival resta una passerella e come tutte le passerelle ti offre tre minuti per fare un discorso che normalmente fai in uno spettacolo di due ore.
Così devi trovare un sistema. Da parte mia, ho scelto la strada del paradosso un po’ alla Carmelo Bene...”.
E Rino Gaetano al festival propone una esibizione davvero particolare.
Lo fa nel vestiario, si presenta in frac con cilindro e scarpe da ginnastica irridendo l’aria ufficiale e pretenziosa della manifestazione.
E altrettanto nel comportamento durante l’esibizione: mentre i Pandemonium eseguono il coro finale, getta medaglie al pubblico.
Il 27 gennaio 1978 escono le recensioni della sua apparizione e saranno tutte a suo favore.
Si classificò al terzo posto, dietro ai Matia Bazar con E dirsi ciao ed Un'emozione da poco di Anna Oxa.
Gianna di Rino Gaetano divenne un grande successo che veniva proposta anche nelle discoteche della Riviera e vendette più di 600 000 copie.
Alcune dichiarazioni fanno pensare che Rino Gaetano, in seguito, si sia pentito di quella partecipazione.
Probabilmente aveva visto che il pubblico lo identificava con quella sola canzone e questo poteva limitare i contenuti che voleva trasmettere.
Alla fine però Rino Gaetano rimase fedele a se stesso (anche nella stessa Gianna) e non rinunciò mai a trattare i temi in cui credeva.