Lo stato della filosofia sul web tra siti e blog
L'obbiettivo della mia ricerca, ricerca che comprenderà almeno altri due articoli oltre a questo, è di considerare quali sono le opportunità concrete per uno studioso di filosofia su internet.
Il primo di questi testi intende trattare del mondo dei siti web e dei blog a proposito della filosofia su internet.
L'idea consiste nel cercare di mostrare la relazione tra la realtà accademica della filosofia e quella sul web, nonché evidenziare blog e siti noti, sia a livello internazionale, che a livello italiano.
La filosofia sul web: i blog
Il blog è un mezzo di comunicazione che negli ultimi anni è abbastanza esploso.
All'inizio veniva usato dalla maggior parte della gente come un mezzo per scrivere pagine di diario e pubblicare racconti e pensieri sulla propria vita.
Oggi fare il blogger può essere davvero un lavoro, dato che le aziende, oramai, ne hanno compreso la potenzialità.
I blog, a differenza dei siti, non sono costituiti da pagine statiche e sempre identiche a se medesime, ma sono sempre rinnovati da nuovi contenuti ed articoli.
I blog sono inoltre usati anche per diffondere il sapere e da parte di eventuali amanti di determinate materie come occasione per farsi conoscere e coltivare una propria passione.
Questo pone un problema per quanto riguarda la relazione tra il mondo accademico e la realtà del web abitata da questi scrittori.
Se all'inizio questi soggetti erano esterni rispetto all'accademia, un certo numero di blogger di oggi sono dei veri filosofi.
La filosofia sul web: i blog della filosofia continentale
Nell'ultimo movimento della filosofia continentale, ossia il realismo speculativo, molti filosofi hanno incominciato a creare dei blog con WordPress.
Tra i realisti speculativi che usano blog spiccano i nomi di Graham Harmann, John Protevi, Ben Woodard e Levi Bryant.
Doctor Zamalek è il nome del blog di Harmann, ad esempio.
Esso costituisce un luogo dove il filosofo trova l'occasione per divulgare le proprie pubblicazioni e comunicare con il suo pubblico.
Tra i vari blog dei realisti speculativi spicca il blog di Levi Bryant: Larval subjects.
Un blog, il quale pare abbia riscosso un certo successo. I realisti speculativi vengono dalle parti più disparate del mondo e hanno trovato in internet un luogo per tenersi in contatto e un'arena per lo scontro tra pensieri.
Graham Harmann in Lo stato di salute del realismo speculativo si preoccupa anche della diffusione del realismo speculativo sul web: un fatto del tutto nuovo.
L'esigenza che il filosofo debba essere presente anche sul web costituisce un fatto interessante.
Prima era l'ex studente di filosofia a scrivere sul blog. Ora sono i professori delle università a scrivere sui blog e a cominciare ad apparire su youtube con le loro conferenze.
Il filosofo, dunque, sente la necessità di non rimanere rinchiuso nel mondo accademico, mondo che dialoga spesso solo con se stesso, ma di aprirsi ad una realtà molto più ampia, ad un mezzo che permette di raggiungere potenzialmente tutte le persone: internet.
È interessante notare come è cambiata proprio la divulgazione delle opere di filosofia.
Prima un'editoria faceva da termine medio tra l'autore e il lettore. Adesso ci sono filosofi che pubblicano le proprie opere e le divulgano a gratis, capitolo per capitolo.
Un esempio di questo genere è il filosofo contemporaneo Uriah Kriegel, il quale, nel suo sito, ha pubblicato tutti i capitoli di tutti i suoi scritti e così anche tutti i suoi articoli.
Certo questo significa che sono disponibili per tutti gli studenti, ma quello che sta facendo lui è diverso da quello che fa un sito come Oxford Scholarship Online: lui li mette a disposizione proprio di tutti.
Questo fenomeno rompe la barriera tra il mondo accademico e quel mondo che è collocato fuori dall'accademia. Il filosofo pubblica e può interagire direttamente con le persone sul web.
Ovviamente questo implica che, se sono molti a farlo, allora ci sarà un'alta concorrenza e il numero di pubblicazioni oggi, come nota Galen Strawson, è veramente enorme, perciò sarà sempre più difficile essere letti.
Poste queste premesse, ciò significa che emergere nel web, pur scrivendo di filosofia, non è una cosa semplice e richiede buone capacità, non solo nella conoscenza e nella scrittura, ma anche nella grafica, nel Seo, nella programmazione di un sito e così via.
La filosofia sul web: i blog in Italia
Veniamo ora all'ambito italiano e a tutti quei siti che si sono, un po' alla volta, sviluppati in Italia sul tema della filosofia.
Il primo sito che spicca per fama è certamente La filosofia e i suoi eroi di Diego Fusaro.
Questo personaggio in filosofia è piuttosto controverso. Attualmente è diventato professore, dunque insegna, ma spesso lo vediamo in televisione in programmi di politica.
Il nome ormai è ovunque e ha pubblicato diversi libri presso famose case editrici come la Bompiani o la Feltrinelli.
Ha costruito un sito che è diventato un punto di riferimento per molti amanti della filosofia e c'è una pagina al suo interno per ogni singolo filosofo, con una spiegazione abbastanza esauriente di tutto il pensiero di ogni filosofo.
Quando cercate un filosofo su internet, molto probabilmente, subito dopo Wikipedia, troverete la pagina del suo sito.
Ho detto che si tratta di un personaggio piuttosto controverso perché non sentirete mai parlar veramente bene di lui da quasi nessun studente di filosofia.
Spesso il suo pensiero risulta sterile, ripetitivo, una ripetizione di una sola parola: "turbocapitalismo".
A proposito di questo è uscito un articolo su Wired che si intitola: Diego Fusaro è l'intellettuale di cui non avevamo bisogno.
Nell'articolo sta scritto che le opere di Fusaro sono semplice mercificazione degli autori della filosofia, in un tempo in cui pochi si interessano di questa materia.
Mi è capitato di leggere alcune delle sue traduzioni e mi sono sembrate prive di ogni eleganza, oltre al fatto che molti dei libri sui filosofi come Fichte spesso risentono di un'interpretazione troppo soggettiva che li sposta un po' troppo a sinistra.
Ad ogni modo, è innegabile che il suo sito è uno dei più noti in Italia nell'ambito della filosofia e che molti studenti di filosofia hanno letto e studiato sui suoi articoli.
Non credo che Fusaro rappresenti il futuro della filosofia italiana, ma certamente il suo sito ha rappresentato un primo modello di sito di filosofia di successo.
Altri nomi noti di siti filosofia in Italia sono Filosofia.it, Haecceitas e Filosofia Blog.
Di questi tre siti spenderei due parole su Filosofia Blog.
Questo blog nasce dalla collaborazione di quattro studenti di filosofia. Esso funziona grazie a una rete di collaborazioni fisse o saltuarie da parte di persone qualificate sull'argomento.
Oggi esiste un certo numero di siti che è basato su collaborazioni, cerca laureati in filosofia per contributi e scrittura di articoli.
Su Filosofia Blog sono mirabili molti articoli sulla filosofia che rappresentano, a proprio modo, dei piccoli lavori di ricerca. Gli argomenti più trattati sono la filosofia antica e la logica, con una certa predilezione per la filosofia analitica.
Molti dei siti che ho nominato sono popolati non solo da ricercatori, ma anche da persone che stanno al di fuori dell'ambito accademico e che colgono l'occasione per continuare a parlare di filosofia con altri mezzi.
La filosofia sul web: la popsofia
Un fenomeno, tutto italiano, che meriterebbe di essere preso in considerazione nel web sulla filosofia è la popsofia.
La popsofia concerne la pop filosofia, ossia la riflessione filosofica sui fenomeni pop della cultura di massa.
Popsofia organizza anche festival che mettono assieme la filosofia e l'arte. Tra i vari festival spicca la Cinesophia: un festival sull'estetica e la filosofia del cinema.
Questo fenomeno da un lato riflette il fatto che internet è diventato un'arena di scontri e dibattiti filosofici da parte di un numero sempre maggiore di persone, dall'altro mostra l'avvicinamento della filosofia ai temi della cultura pop.
Con quest'ultimo punto intendo dire che, siccome la filosofia non ha un oggetto specifico e può essere applicata sostanzialmente ad ogni cosa, oggi molti scrivono sulla filosofia degli anime giapponesi, sulla filosofia dei film e così via.
Questo ha di fatto generato un genere letterario nella filosofia, del tutto differente rispetto alla ricerca seria e scientifica che si svolge nell'università, ma, essendo un fenomeno in larga crescita, nel quale, oramai, sono attivi anche dei professori universitari, è chiaro che non può essere assolutamente ignorato.
Spesso ci si lamenta del fatto che la filosofia dovrebbe tornare in mezzo alle strade. Proprio nelle strade, infatti, insegnava Socrate.
Questo discorso in filosofia oggi ha origine con la consulenza filosofica, ma si sta estendendo esponenzialmente. Internet è un mezzo per la filosofia che definisce nuovi agorà per la produzione del pensiero e della riflessione.
Foto da Wikipedia, Youtube e Pixabay elaborazione Roberto Roverselli per CaffèBook