Caruso di Lucio Dalla, casualità o destino di una canzone (con video e testo)

È una strana coincidenza o forse volontà espressa dal mare (o dal destino), quella che ha portato Lucio Dalla a scrivere Caruso nel lontano 1986.

Testo di Caruso di Lucio Dalla

Testo di Caruso di Lucio Dalla
Testo di Caruso di Lucio Dalla

Enrico Caruso è ancora oggi da molti considerato il tenore per eccellenza. La sua vita, riprodotta in film e raccontata in molti libri, si spezzò prematuramente a Napoli il 2 agosto 1921 a soli 48 anni.

Al grande tenore era stata diagnosticata una pleurite infetta ed in seguito ad un’operazione ai polmoni stava passando la convalescenza in un albergo di Sorrento quando la malattia, in seguito ad un peggioramento, pose fine alla sua vita.

Lucio Dalla rivelò in un’intervista quella strana coincidenza che lo avevano condotto a passare la notte nello stesso albergo in cui si spense il tenore napoletano.

Mentre stava navigando in quelle acque un guasto lo costrinse a rientrare nel porto di Sorrento. Un’amicizia portò il cantautore bolognese a dormire nello stesso albergo in cui Caruso aveva trascorso i suoi ultimi giorni prima del suo trasferimento disperato quanto tardivo in un ospedale di Napoli.

Così infatti descrive Lucio Dalla come scrisse il testo e la musica di Caruso:

“...Se non chiamavo un amico a trainare la mia barca, e questo mio amico non fosse stato proprietario dell’albergo in cui Caruso morì e se non mi avesse dato la sua stanza. E se io non avessi fatto tre note sul piano di Caruso e se il barista della Scogliera non mi avesse raccontato della storia di Caruso innamorato di questa ragazza giovane… che lui con la scusa di insegnare a cantare (che era un cagna bestiale)… io in dieci minuti ho scritto una canzone!”.

Coincidenza o un destino?

Enrico Caruso, lui che era nato in una famiglia molto povera a Napoli ma aveva girato il mondo arrivando ad esibirsi al Teatro Metropolitan di New York. Lui, il grande tenore fra i pochi italiani ad essere ricordato con una stella nella Hollywood Walk of Fame insieme a nomi come Anna Magnani, Bernardo Bertolucci, Andrea Bocelli, Arturo Toscanini e Ennio Morricone, era tornato in Italia per concludere lì la sua vita.

Certo Caruso aveva vissuto molti amori clandestini e difficili, il più noto quello con Ada Giachetti e, l’ultimo, proprio quello “Su una vecchia terrazza, davanti al Golfo di Surriento”.

Le musiche e le parole sono basate su una canzone napoletana, intitolata "Dicitencello vuje", pubblicata nel 1930 da Rodolfo Falvo (musica) e Enzo Fusco (testo).

Però poi Lucio Dalla, sempre parlando di Caruso, la canzone, dice:

“...Tutto fuori quello che noi intendiamo chiamare casualità sono i grandi movimenti che ci sono sulla nostra testa e soprattutto sulla nostra anima. Io credo tutto sia scritto e anche il destino di una canzone è uguale a quello di un uomo perché una canzone è un valore assolutamente umano”.

Caruso di Lucio Dalla, coincidenze o destino che sia, per fortuna è accaduta, lasciandoci una canzone unica come ricordo di due grandi interpreti della musica.

Video di Caruso di Lucio Dalla