È mania per la tecnologia
Ero dal mio panettiere di fiducia... sì, ho un panettiere di fiducia... voglio evitare che mi vengano serviti panini con spugne fibrose all'interno e allora?
Comunque... ero lì in fila e attendevo impaziente quando entra una donna con due bambini. Una signora elegante e ben vestita, credo persino troppo per andare a comprare il pane, ma vabbè...
I due bambini avevano all'incirca 4/5 anni, e fin lì tutto ok. Uno dei due aveva uno zainetto sulle spalle, probabilmente, pensai, libri dell'asilo o qualcosa del genere.
Il problema dove è? Ora ve lo dico... ad un certo punto il bambino apre questo zaino e tira fuori... non un album da colorare, non una merenda o insomma... avete capito no? Qualcosa di chiamiamolo fanciullesco? Tira fuori un tablet...
Comincia a cincischiare con questo coso e si siede su uno sgabello per guardarsi dei cartoni animati e giocare con l'arnese.
Credo che abbiate già intuito dove voglio andare a parare con questo articolo. Vogliamo dare un occhiata a ciò che ultimamente ci circonda?
Un tripudio di tecnologie che fanno le cose al posto nostro.
Quasi tanto da farci diventare come gli obesi del film Wall-E, presente? Proprio quei banchi di carne che non potevano neanche camminare e dovevano spostarsi su delle sedie galleggianti. Siamo diventati cosi abituati a dover spendere soldi su soldi per ogni bazzecola multimediale che ci propongono da non renderci neanche conto che la stessa tecnologia che dice di facilitarci la vita ci sta alienando dal mondo vero.
Un esempio? Cominciamo dai social.
Facebook. Creato per cosa? Una chat gratuita dove puoi ritrovare vecchi amici e parenti persi di vista da tempo...
Punto uno: se non voglio farmi trovare da te "vecchio amico mio" o peggio ancora "caro parente sconosciuto e serpentello" e mi sono nascosto meglio di un autovelox, un motivo ci sarà.
Punto due: sento parlare più di coppie e matrimoni distrutti che di vecchie amicizie ritrovate ( che a quanto pare non erano neanche cosi solidi se è bastato un social e una flirtata online con chissà chi dall'altro lato del pc, finto uomo o finta donna, per mandare a monte un rapporto VERO!)
Punto tre: il vero scopo di Facebook è solo raccogliere informazioni a scopo commerciale, sapete vero? Vi siete mai chiesti perché chiede tante informazioni su di noi ed ora, con la pessima scusa di poter recuperare la nostra password, il numero di cellulare?
Provate a cliccare un prodotto su un sito di e-commerce anche solo per visualizzarlo per curiosità o sciagura a voi se lo avete cliccato senza volerlo, e vi rivedrete su facebook e sulla vostra mail miriadi di pubblicità di quel prodotto a tutte le ore. Aggiungiamo un altro punto forte di Facebook? Le vostre foto che postate così generosamente e in deshabillé non sono protette da nessuno. Quindi qualsiasi simpaticone potrà far con il mouse tasto destro, salva immagine con nome e poi boh... vai a sapere del suo utilizzo in mani sconosciute... inquietante?
Punto quattro: Sento cose allucinanti di persone che si fidanzano su facebook o ci fanno sesso... attraverso webcam intendo, non con il pc fisicamente eh. Preferendolo alla relazione sentimentale vera e concreta... Dico... mica stiamo parlando di gente che esce di casa normalmente e va a prendersi un caffe con la fidanzata o fidanzato reale... non sia mai... Qui si riesce persino a sublimare le proprie voglie attraverso un contatto inesistente con una persona sconosciuta avendo una relazione irreale... tirate voi le somme. E siamo solo all'inizio.
Un altra roba strana è Twitter... serve a far sapere al mondo cosa stai facendo in un momento particolare... e poi puoi seguire la gente... come uno stalker? Non lo so sinceramente... non ho ancora capito la sua utilità. Cioè sto mangiando un panino, e lo dico... a tutto il mondo? Ma lui che se ne frega?
Senza dilungarci su ogni singolo social vi basti sapere che non esistono per farvi un piacere ma solo per business. Infatti io stesso ci pubblicizzo i miei libri li sopra (vedete? Pubblicità indiretta anche qui...ecco a cosa serve la tecnologia).
Un’altra cosa strana che ho notato è che tutti su questi social diventano poeti, artisti sofferenti e conoscitori della vita, un po’ meno della grammatica a quanto ho potuto notare da alcuni post di uomini e donne di mondo di ... 17,18 anni... che nonostante abbiano appena finito di bere il lattuccio fresco hanno già sperimentato le mille doglie che il mondo inveisce contro ed unicamente verso di loro.
E basta con queste foto di piatti che preparate o antipasti al bar o cene di galà che se le foto dovevate svilupparle dal fotografo dubito che avevate tanto la mania dei fotografi. Mi ritrovo ogni volta trecento foto di paste al sugo che mi è venuto il colesterolo solo a guardarle. Non la faccio più neanche a casa per odio ormai.
E la mania dei selfie?
Sono riusciti anche a speculare su questo...il famoso bastone da selfie. Che ad allungarlo in mezzo la strada cechi un occhi a qualcuno il novanta per cento delle occasioni. Ma non suscita un certo imbarazzo a stare lì inchiodati quel minuto per fare la foto, perché non prendi tutti o perché il bastone è corto e devi allungarlo o perché barcolla e non si mantiene bene da un lato? Quando mi è capitato di sottopormi da un "selfie di gruppo" sono tornato a casa con un’espressione da ebete perché rimanevo con il sorriso appiccicato alla faccia, tanto il tempo che dovevamo ogni volta restare in posa per sto benedetto selfie.
La novità più deprimente è stato sapere che ora puoi ordinare i tuoi pasti online...cioè tu ordini qualcosa no? Quindi dopo quanto non so, perché non avrò mai il dispiacere di provarlo sinceramente, ti arriva quello che tu...potevi prepararti a casa da solo in molto meno tempo! È senza dubbio con qualità migliore sapendo quello che ci metti dentro. La pigrizia umana sta davvero arrivando a questo? Siamo così limitati tanto da farci portare un piatto di pasta a casa? È il computer che deve dipendere da noi o stiamo diventando delle amebe gestite da una tecnologia che diciamolo, ormai ci sta sfuggendo di mano?
Altra chicca della proverbiale e sempre più preoccupante dipendenza umana dalla tecnologia è l'esasperante entusiasmo con cui ormai si va a fare la fila per le incessanti uscite dei nuovi iPhone. Dove l'unica cosa differente è il prezzo e quelle misere caratteristiche che in fin dei conti non serviranno a nulla. Ah no… si paga la mela, anche morsa da qualcun altro... io con novanta centesimi la prendo dal fruttivendolo vicino casa ed intera per giunta.
Ma se la gente preferisce spendere euro su euro per dire "guarda il mio cellulare ha l'impronta digitale" beh... contenti loro. Ma con tutte queste "novità" che ci aggiungono per piazzarlo e scucire quattrini, ci si può ancora chiamare? Mi pare che il concetto di cellulare sia un po’ cambiato credo. Per aprire una piccola parentesi tra l'altro... acquistare un sistema chiuso che può interagire appieno solo con dispositivi simili ad egli stesso, tipo utilizzo bluetooth o collegamento ad un pc che non sia Apple mi pare un po’ uno spreco inutile ed una restrizione al concetto di telecomunicazione libera. Senza tener conto che per inserire una suoneria a scelta bisogna pagare, come se il cellulare non fosse di chi lo acquista... già qui qualcosa non torna credo. Vantarsene tra l'altro, credendo di essere una sorte di élite prescelta quando invece è bastato spendere fior di quattrini per un prodotto con evidenti limiti e che è solo una moda quasi classista mi pare alquanto sciocco. Ma chiudiamo questa polemica che durerebbe secoli.
Per rendere ancora più evidente il nostro quasi schiavismo di fronte la tecnologia odierna che sta diventando un ammasso di superfluo veleno, voglio porvi un ulteriore esempio.
La sigaretta elettronica. Questa creazione aveva lo scopo di aiutare chi, dipendente dalla nicotina, voleva perdere il vizio del fumo. Situazione inversa... la gente la comprava per curiosità e finiva poi con il fumare le sigarette vere.
Credo sia questo uno dei motivi per cui non vedo più in giro negozi di sigarette elettroniche. Vedevo nei cinema uomini, donne e persino ragazzini sbuffare vapore per aria e fare i pavoni mentre cambiavano la carica della sigaretta. Ragazzini che ora vedo con pacchetti da venti per strada e prima della sigaretta elettronica non avevano mai fatto un tiro neanche ad uno stuzzicadenti.
Potrei farvi miriadi di esempi ancora su come stiamo abusando della tecnologia finendo così per infettare persino quella che aveva dal principio uno scopo benefico. Ma senza prodigarmi oltre vi ricordo che quel bambino di cui vi parlavo all'inizio anziché stare fuori a giocare con i suoi coetanei, con un pallone da calcio, a nascondino, a sbucciarsi un ginocchio correndo, a sporcarsi le mani e i vestiti, era incollato dinanzi ad uno stupido tablet che cercava di instupidire anche la sua mente giovane e pura.
Se si permettono questo tipo di stravizi rendendoli quasi una consuetudine o normalità presto o tardi ci ritroveremo con una coltre di zombi senza cervello, come già vediamo in giro, che dipenderanno solo ed unicamente da un qualsivoglia componente computerizzato. Sono anche io per l'avanzamento tecnologico non comprendete male, ma non deve essere un abuso che sostituisca la nostra capacità di pensare e di giudizio.
Come disse Einstein: Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti.
Credo di vederne già in giro. E dovremmo un attimo preoccuparci di più.
Vedo ragazzi in gruppo che anziché interagire tra loro sono impegnati a fissare un cellulare o un tablet e stanno li fermi intorno ad un tavolo di un bar a far freddare i caffe senza parlare o far nulla. Solo lucine odiose che folgorano le menti. Quanti altri invece ne troviamo per strada mentre attraversano un incrocio o passeggiano, li vediamo sempre con le facce chine su questi dispositivi come zombie? E anche essa una forma di dipendenza, credo abbastanza grave. Sono realtà di tutti i giorni che intorno a noi stanno crescendo come un virus.
Detto questo, apriamo gli occhi e spegniamo questi telefoni che sono un di più che sta danneggiando noi e chi sta intorno.
Ora vado. Devo fare la fila per acquistare le nuove I-Ciabat che messe ai piedi camminano al posto mio e la nuova I-Toilet che non ho ancora capito bene cosa fa al posto mio ma l'importante è che abbia la tavoletta 4K, lo sciacquone con l'impronta digitale, le porte usb per la musica mp3 e ovviamente... mi deve fare anche il caffè.
( foto da pixabay )