I messaggi di pace, amore e libertà tra i viaggi apostolici di Papa Francesco.

Papa Francesco si presenta come un santo uomo che non si smentisce mai nel portare avanti il suo operato e la sua magnifica missione di vita e di speranza. Si dimostra sempre devoto e obbediente alle missioni e ai progetti umanitari, concretizzando la pace e l'uguaglianza tra gli uomini e cercando di diffondere i suoi messaggi di pace, amore e libertà tra le tappe fondamentali dell'essere umano.

 

In uno dei suoi ultimi viaggi, nel periodo che va dal 19 al 28 settembre 2015, Francesco si reca nell'isola di Cuba e negli Stati Uniti. Inizia le sue visite celebrando la Santa Messa e recitando l’Angelus nella Plaza de la Revolution a l’Avana. Subito dopo incontra a Santiago Fidel Castro ed affronta diversi temi che vanno dall'immigrazione alla riconciliazione degli Stati.

In questo dialogo di almeno 40 minuti con Fidel vuol parlare dei migranti fuggiti dalla guerra e dalla morte, del potere cubano, del suggello al disgelo Usa-Cuba e della sorte del Governo Colombiano. In queste speciali occasioni Francesco invita a servire sempre gli ultimi per la dignità dei fratelli che si trovano in difficoltà.

Nei giorni successivi si reca negli Stati Uniti per visitare Washington, New York e Philadelphia, dove riesce a presiedere la celebrazione dell'incontro mondiale delle famiglie e si rivolge anche all'ONU. In questo viaggio americano non poteva mancare il tanto atteso incontro alla Casa Bianca tra lo stesso Papa e il Presidente degli Stati Uniti Obama. Identità condivise in un colloquio privato di almeno un'ora, dove s'incontrano due anime pure e generose.

Francesco ascolta con grande attenzione le parole dello stesso Obama, che loda il primo come uomo di grandi speranze e come lodevole esempio che scuote le nostre coscienze. Si Parla di immigrazione e di povertà, due temi molto delicati e che stanno a cuore ad entrambi.

Inoltre il Papa vuol sottolineare le sue povere origini di migrante, portando avanti il ruolo della Chiesa, la difesa dell'ambiente e la lotta alla povertà.

Si rivolge varie volte a Martin Luther King, ricordando quel famoso “I have dream” di tanti anni fa.

Ha il tempo di incontrare i vescovi americani, ringraziandoli per aver dato un valido contributo nella lotta della pedofilia, cercando di guarire le vittime di queste atrocità. Riesce ad affrontare con i vescovi temi come la carità verso i sofferenti e la ferita della pedofilia. Al Congresso USA vuol affrontare i temi della libertà, dei diritti umani, comprese la richiesta d’abolizione della pena di morte e il rinnovo di quella di fermare il commercio delle armi.

Francesco è sempre deciso nell'affermare che i governanti debbano garantire alle famiglie casa, lavoro, terra e libertà. Dopo questo storico discorso e l'appuntamento con l'Onu, Francesco incontra al Ground Zero i familiari delle vittime dell’11 settembre.

Il giorno dopo decide di incontrare nel Seminario San Carlo Borromeo di Philadelphia un gruppo di vittime di abusi sessuali compiuti da preti, ascoltando le loro testimonianze e promettendo loro che tutti i responsabili dovranno renderne conto.

Subito dopo decide di visitare i detenuti del carcere Curran-Fromhold di Philadelphia, sostenendo che la società deve prendere sul serio i dolori dei suoi figli per non rimanere prigioniera di se stessa e di tutto ciò che la fa soffrire. Si parla di un reinserimento sociale che possa elevare il livello morale di tutta la comunità.

La visita del Papa negli Stati Uniti e l'Incontro mondiale delle famiglie si concludono con la messa celebrata al B. Franklyn Parkway.

Ancora una volta Francesco viene acclamato dalla folla in festa, che lo considera il Papa per eccelenza, il Papa del popolo, Il Papa umile e il Papa di tutti.

Nonostante la sua Papamobile riesce a salutare persino i bimbi che si erano avvicinati per abbracciarlo e non è certo facile proteggere questo Papa che vuole a tutti i costi mescolarsi con la gente.

Per l'occasione, diverse emittenti televisive trasmettono l'evento in diversi orari delle giornate. Anche Tv 2000, in collaborazione con il Centro Televisivo vaticano, segue Papa Francesco nelle tappe fondamentali di questo favoloso viaggio.

Per questo Papa è, a Cuba e negli Stati Uniti, nata nuovamente la “Papamania”:

s'intravedono statuette ed oggetti che ritraggono il Papa in diverse situazioni, si notano i bimbi emozionarsi per l'arrivo di Francesco, si prevedono premi e trofei per chi riesce a leggere la letterina più bella e si scorgono le facce allegre e serene dei fedeli che attendono il Papa.

È quello stesso Papa che ama l'ambiente e non il cemento, che esterna frasi del genere “Basta rancori tra i vari Stati”, per un avvenire migliore e per una speranza di pace rivolta a tutti, proprio tutti. Nei vari viaggi e nelle visite di Francesco si affrontano problematiche generazionali di ogni tipo e s'intravedono le straordinarie gestualità di chi è fiero di essere stato davanti al Papa.

E' chiaro e limpido il clima di tenerezza che si avverte, evidenziando stati d'animo inesplorati e rapporti affettivi rassicuranti, anche perché il calore umano inonda le anime in festa, ovunque ci si trovi. I pellegrini vedono in Francesco la migliore di tutte le protezioni e il maestro di tutte quelle libertà da poter seguire, cercando di trasmettere all'universo ciò che è più giusto e sacro.

 

(immagine da wikipedia.org)