Mosaicart e tanti amici alla Fiera Antiquaria di Arezzo

Cari amici lettori, mi scuso dell’assenza ma è stato un periodo impegnativo. Il crowdfunding ha assorbito tutto il mio tempo: 22 serate in quaranta giorni, oltre al lavoro alla chiesa e alla manifestazione “Mosaicart” oramai alla terza edizione.
Dovete sapere che ogni anno l’Associazione Culturale Ezechiele, di cui sono presidente, organizza una due giorni all’insegna del mosaico in concomitanza della Fiera dell’Antiquaria di Arezzo nota per essere nata da un personaggio aretino, Ivan Bruschi.

Due giorni all’insegna dell’arte antica e moderna in ogni sua forma ogni primo fine settimana del mese, che vede gente in arrivo nella mia città da tutto il mondo.

Sono tre anni che in via della Bicchieraia si svolge la nostra manifestazione, artisti da vari paesi del mondo che mosaicano difronte al pubblico particolari da inserire all’interno della mia chiesa.

 

Mosaicart le persone e le metope per il mosaico di Andreina

Mosaicart le persone e le metope in via Bicchieraia in concomitanza con la Fiera Antiquaria di Arezzo

Mosaicart le metope per il mosaico di Andreina

Mosaicart le metope alla Fiera Antiquaria  di Arezzo

lo scorso anno ha partecipato la nostra amica Viviane Wolff dalla Francia con le sue allieve che ci hanno riempite di doni, amore e tanti bei ricordi che tutt’oggi ho la sensazione di rivivere al pensiero, invece questo anno hanno partecipato sotto coinvolgimento della mia Cinzia Venturini Svizzera tre stratosferiche tedesche, Caroline Jung, Frauke Löffler, Heidi Stümke.

Sono arrivate la sera alla vigilia della manifestazione emozionate e piene di aspettative con la curiosità di conoscerci, perché il nostro è veramente... un pacchetto grande.

Mi hanno accolta con grandi sorrisi e abbracci e un paio di pinze che non mi sarei potuta permettere. Sapete quelle da mosaicista professionista che salvaguardano i tendini del braccio che sfidano i marmi più duri e che io ho guardato sempre da lontano… che sollievo! Mostrare il muscolo del braccio destro è un vanto, ma può sembrare poco femminile.

Nel pomeriggio erano già arrivate Virginia Zanotti, Claudio Brunelli e Anna Togni i nostri amici romagnoli che oramai fanno parte dell’opera, da tre anni e almeno ogni sei mesi vengono ad aiutarci continuando a contribuire con amore nella loro donazione in prestazione d’opera al mio mosaico… a quello di Andreina.

Alla sera ero stanca e fiacca, ma era stata una bella giornata piena di emozioni. Cinzia Venturini aveva portato tanta cioccolata e tanti gadget e mi mostrava con orgoglio l’impegno del padre Manlio, della mamma e della suocera oltre che dell’amica Elena di Giacopo che avevano realizzato dei bombon di portachiavi all’uncinetto e tanto altro per la nostra raccolta fondi.

Mi reco a trovare le nostre nuove amiche tedesche, era un caldo asfissiante, ma tanto era l’entusiasmo di conoscerci che passava tutto in secondo piano. Dopo una breve chiaccherata un po' in tutte le lingue per dire due parole mi hanno presentato i mariti Arno di Caroline e Arthur di Heidi e le due splendide ragazze Pauline e Antonia Jung. Mi sono sorpresa, e poi dicono che i tedeschi sono un po' rigidini… quelli che sono venuti da me noooooo!

Anzi, affettuosissimi, amorosi pieni di attenzioni, generosissimi, tutto in issimo!

Ma chi mi avrebbe portato le mattonelle dalla Germania in macchina? Chi avrebbe contribuito al crowdfunding senza battere ciglio? Chi avrebbe lavorato tre giorni dopo la manifestazione dieci ore di fila per ogni giornata con quel caldo? E chi più ne ha più ne metta… splendidi!

Assolutamente splendidi e come rispondo sempre la mia grande opera non è quella in mosaico è quella delle persone che si commuovono vedendo il nostro documentario tradotto in sei lingue della durata di ventidue minuti con lacrime vere. Quelle di persone che appena ci incontrano non fanno caso al caos del nostro cantiere perché non sempre gestibile per dimensioni rapportato al numero di persone che ci lavorano fisse. Sono queste le persone che io incontro qui per quello non esiste casa più bella per me che è quella come la mia dove sono cresciuta.

Il primo giorno di Mosaicart è il 3 giugno, in concomitanza con la Fiera Antiquaria di Arezzo.

Ci presentiamo io e Claudio Brunelli, l’asceta del nostro magico gruppo, ben intenzionati nell’allestimento di griglie tavoli sedie e opere da esporre;

poi segue Marco Garbin anche lui donatore e amico dai mille cerchi in mosaico;

Luigi con le due donzelle romagnole Virginia Zanotti tornata dall’estero piena di meraviglia negli occhi, Anna Togni grintosa e affascinata dal suo nuovo lavoro di designer;

e tutti insieme uniti come sempre pronti ad ospitare le nuove arrivate grintose e simpatiche.

Dopo poco tutti al lavoro non si sentiva altro tra la folla che lo stac delle pinze e mattonelle che prendevano posto da sole nelle metope che in precedenza avevo preparato su carta e rete insieme a Borja Blanco Cochon il nostro scultore galiziano doc. La folla della Fiera Antiquaria era incuriosita e piena di stupore davanti alla bravura nella composizione artistica. Anche queste sono delle le emozioni che si provano partecipando a manifestazioni come “Mosaicart”, emozioni e soddisfazioni.

Io e Luigi alla promozione del mosaico di Andreina e del progetto di crowdfundingMOSAICHIAMOCI Artisti per Sempre”; 

Massimo Nasorri il nostro Maestro di musica a capo del gruppo MusaiKa School che ha composto il brano inedito “Il mosaico di Andreina” cantato ripetutamente per invogliare il pubblico a farlo diventare il tormentone dell’estate;

Sabrina Gosti altra amica mosaicista dalle mille qualità con la borsa del pranzo per tutti.

E poi la folgorazione del sabato mattina! Una cerbiatta dagli occhi teneri e dolci con una voce suadente, un po' timorosa, perché delicata... Signori e signore vi sto parlando dell’amica Maria de Cataldo che con grande circospezione si è insinuata nei cuori di tutti.

Peccato che non c’eravate, vi sareste divertiti, un gruppo affiatatissimo, fatto di belle persone professionalmente all’altezza ma semplici: le persone che piacciono a me!

Non c’era fine era tutto lavoro, lavoro, lavoro, canti, balli e espandere il verbo… mosaico, mosaico, mosaico! Io che camminavo avanti e indietro avevo fatto un solco sul selciato di pietra serena e tanto avevo guardato la Pieve difronte a noi che a fine serata mi sembrava pendere a destra. Questo vi fa capire la mia stanchezza, le fauci sempre secche dalle migliaia di parole, l’udito oramai perso perché non rispondevo più all’esclamazione: Andreina… Andreina... Per un attimo ho pensato di cambiare nome! Però, nonostante tutto, ero felice e orgogliosa dei miei amici.

Il secondo giorno l’ansia per la riuscita della manifestazione era calata. Ognuno di noi aveva il suo compito e, senza battere ciglio, a fine evento abbiamo fotografato le bellissime metope realizzate che andranno a rappresentare il popolo in cammino dell’Esodo da posizionare sulla parete destra della navata della chiesa di Indicatore.

Le mosaiciste erano soddisfatte di aver lasciato il loro contributo artistico e partecipato allo stato d’avanzamento dei lavori. Avevamo incontrato migliaia di persone, articoli e servizi televisivi hanno incorniciato questa esperienza. Avevo immaginato, quindi, dopo la grande abbuffata di un sabato e domenica incandescente un lunedì tranquillo… invece no! Bisogna soffrire fino alla fine, positivamente nel mio caso.

Il lunedì mattina alle nove tutte al lavoro. Io dico a tutti che per terminare il progetto ci vogliono all’incirca ancora dieci quindici anni, con loro ho avuto la sensazione per un attimo che tutto finisse in un giorno, tanto erano celeri e laboriose.

Tre giorni intensi pieni di tante cose e promesse per il futuroe quella strana malinconia che si avvicina con l’ultimo giorno quando sai che tutti rientrano a casa e tu da che impazzivi per accontentarli nel lavoro a che ti sentirai abbandonata. È solo perché la bella esperienza e la conoscenza supera la fatica, le cene insieme e le risa ti fanno ricordare un tramonto e poi i messaggi di affetto su facebook dove per giorni ti dici “ti amo”. Ma quello che più ti sorprende è la comprensione immediata di un progetto così complesso e difficile perché non curato da chi di dovere, ma compreso da gente lontana geograficamente.

La loro assenza è indiscutibile, a distanza di giorni ancora ne parliamo. Ognuno di loro ha lasciato una traccia indelebile caratterialmente, Frauke per la sua dolcezza primaverile, Heidi la spiritosa imitatrice e goliardica del gruppo, Caroline esplosiva nella simpatia e nella risata, Cinzia dolce e generosa, Maria dallo sguardo adolescenziale e discreto.

Tra l'altro io Claudio Brunelli e Maria de Cataldo abbiamo realizzato un’opera per partecipare al progetto di Caroline Jung che inserirà nella sua istallazione “Fuss-spuren- Foot-steps” e andrà ad abbellire una scuola in Germania dove hanno contribuito centonovanta artisti da quattordici paesi del mondo con la realizzazione di due piedi cadauno. Da noi i corsi sono accellerati, tutto è veloce e concentrato, le malizie lavorative vengono svelate. Ognuno dona all’altro la propria conoscenza senza primeggiare perché siamo tutti lì per lo stesso motivo, l’amore per l’arte senza confini.

Sono tutti partiti da quattro giorni e io nel frattempo ho avuto un matrimonio al sud, due serate per crowdfunding, due giorni di ospedale per un amico in fin di vita e una tirocinante mosaicista Shani Militello spumeggiante nel carattere e briosa nel lavoro che sta dando prova di gran carattere arrivata dall’Accademi a di Belle Arti di Ravenna ( il mondo del mosaico è molo vario) che si è subito inserita con disinvoltura in una realtà colorata in ogni senso.

Come sempre vi abbraccio e saluto, la prossima settimana vi aspetta un’altra storia sentimentale.

 

Le metope dell'Esodo per il mosaico di Andreina al Mosaicart

Vi ho gia parlato del mosaico apparentemente in ogni sua forma, ma non è così, a quanto sembra... Vorrei descrivervi quello che le mosaiciste mie amiche sono andate a rappresentare nella due giorni Mosaicart durante la Fiera Antiquaria di Arezzo.

Ho preso l’impronta calcandola dal disegno già eseguito in precedenza su muro per la dimensione del mosaico da realizzare. Ho disegnato sulla carta velina i piccoli personaggi che compongono il singolo pezzo con un pennarello.

Ho tagliato della carta di plastica trasparente da fiorai e l’ho posizionata sul disegno. Ho poi tagliato, della stessa dimensione, la rete da muratura in plastica che lascia trasparire il disegno. Con della colla vinilica sono state applicate le tessere che vanno a comporre lo sfondo e i personaggi. Dopo aver realizzato il mosaico su rete e lasciata asciugare la colla si separa dalla plastica e si passa all’applicazione del mosaico su muro.

Dal momento che le metope vanno inserite all’interno di un altorilievo vanno calcolate delle dimensioni inferiori rispetto al disegno originale per rendere l’incastonatura più semplice e, a seconda delle fughe tra una tessera e l’altra, si può decidere una stuccatura a vista oppure a riempimento parziale che mette in risalto lo spessore delle stesse.

Per ammorbidire il colore di fondo in mosaico scuro o per far risaltare i colori vivaci dei personaggi possono essere utilizzati degli stucchi colorati che si acquistano in commercio oppure si può colorarli con degli ossidi o tempere.