Brasile, il mosaico in un paese meraviglioso

Buongiorno a tutti!
La settimana scorsa abbiamo parlato del mio viaggio in Brasile, di cui ancora ricordo tutto con tanta malinconia, la famosa saudade di cui si sente parlare e che non si riesce a definire con un termine unico in italiano perché è un insieme di sentimenti.

Ricordo le colazioni di Ormesinda Santana la direttrice della Colonia Veneza Cepe che mi ha ospitato, ricordo le nostre risate nell’intento di capirci e l’intesa nata tra donne: è stupendo come i confini non esistano difronte all’empatia. Ricordo anche Ivalter Jackson da Silva che ogni giorno mi accoglieva con un sorriso cercando di ovviare ad ogni necessità con la massima disponibilità ed educazione: veramente straordinario!

Ripenso a Célia Sodré, direttrice amministrativa e mosaicista, con il suo atelier in centro a Peruibe, una donna meravigliosa per generosità e amore e di grande cultura;

Tiago Jesus il ballerino che educa le sue allieve alla danza classica per aggraziarle nel portamento; il dolcissimo Sidnei Torquato insegnante di canto che mi ha fatto piangere dedicandomi una canzone eseguita dai suoi ragazzi;

il maestro della banda amichevole e sorridente Leandro Sant’Anna; le insegnanti Rosangela, Kalinne e Jean, le coordinatrici Eliana e Elizabete e poi le splendide cuoche, ballerine, le simpatiche e ottime chef, Salete, Jacira e Fernanda.

E Auricelio Eliodoro il protettore della notte, un angelo dallo sguardo indagatore ma affettuoso.

Questi sono i miei ricordi!

Dovete sapere che sono finita in Brasile per merito del mosaicista Roberto Corradini venuto a fare la sua donazione in prestazione d’opera al mio mosaico ad Indicatore, alle porte di Arezzo in Toscana. Vi devo dire che anche tanti altri artisti stranieri hanno fatto questo: Borja Blanco Cochon per la Spagna, Rosa Carruana per il Belgio, Petrenjel Madalin Florin per la Romania e, tra poco, la Francia con il professore Pascal Patat che ha pensato di organizzare degli eventi per la promozione del mosaico.

Il primo evento in Brasile è stato organizzato alla Colonia Veneza Cepe in concomitanza con il progetto della chiesetta presente all’interno della colonia realizzata da Roberto (insieme a tanti altri progetti nell’arco dei venti anni della sua permanenza in Brasile).

Alla presentazione è stato proiettato il film documentario “The Vision” realizzato da Laura Santelli e tradotto in sei lingue grazie al supporto dei miei amici mosaicisti stranieri. Il pubblico era attento e coinvolto nella descrizione di Roberto e Brais Garcia Velo che si trovava già lì da due mesi per aiutare a portare avanti l’opera della colonia.

Brais era stato nel 2016 ad Indicatore con il progetto Erasmus e con la sua testimonianza ha commosso le persone, ha reso reale un mio pensiero attraverso la sua esperienza parlando della nostra vita ad Indicatore: con Don Santi che si danna fra le difficoltà economiche e le mie idee, visto che ogni giorno ne invento una nuova.

Anche lì mi sono emozionata. Vedere il documentario ripercorrere momenti, le emozioni con le persone che mi hanno aiutata, e che sono diventate amiche, mi ha fatto venire un magone alla gola visibile a tutti.

Questa mia fragilità mi ha messo da subito in comunione con tante persone che per l’occasione mi avevano portato dei doni… ora capite perché mi sono così tanto impressionata positivamente davanti ad un popolo così generoso ed affettuoso.

In questa occasione ho conosciuto le mosaiciste Dri Bonati, di cui porto ancora il suo anello da sorelle come lo descrive lei, Rosi Caobianco con lo splendido libro sulla cultura brasiliana, Sabrina Dantas, che vedendo gli alberi che ho descritto ovunque al mosaico di Indicatore mi ha regalato un anello a forma di albero, Chris Cavalcanti, che ha promosso l’opera ovunque su Facebook e per terminare Célia Sodré che insieme a Ivalter e Ormesinda avevano organizzato per noi un ricco buffet.

Era tutto troppo bello. Mi hanno fatto sentire tutti tanto amata coccolandomi e accompagnandomi ovunque.

Mi hanno fatto visitare la villa di Carmensita sul colle della Guaràu immerso nella vegetazione più lussureggiante incorniciata da una cascata e bellissime farfalle azzurre e blu cobalto.

Ho visitato Santos, Itanhaem, Praia Grande con gli amici Lino e Carlo e le cascate di Iguazù, dove, dinanzi alla Garganta del Diablo e l’effetto delle tonnellate di acqua, il suono assordante mi ha fatto sentire come Ulisse al canto delle sirene.

Sono rimasta inebriata dalla terra rossa argentina, dalla miniera di pietre dure con Brais, che mi proteggeva da tutto e da tutti tranne che dal caldo, veramente impressionante.

Quanti imput per il mio cervello creativo, volti, colori, profumi, sapori, paesaggi, oceano, abitudini, comportamenti: ero ubriacata di benessere! Tutto, era troppo bello!

Convivi con i nuovi amici al Coco Verde di Rodriguez, che l’ultima sera ci ha offerto la cena. E non vi dico l’accoglienza che ci ha riservato a San Paolo Maria Danesi e il marito che mi ha regalato una sua opera in mosaico e mi ha presentato le stesse mosaiciste che hanno organizzato il secondo incontro per la promozione del Mosaico di Andreina all’Istituto di Cultura dell’Ambasciata italiana: una giornata memorabile passata tra le risa e le mille aspettative, dove Iara Valerio, Monica Mascheroni, Regina Shahini, Ramona Kiessling e Celia Sodre, oltre ad informarmi che sarebbero venute da noi ad Indicatore per la loro donazione in prestazione d’opera, hanno accompagnato me, Brais e Roberto all’Istituto dove c’era l’intero gruppo delle Mosaiciste Pauliste e tanti altri ospiti in attesa di conoscere questo progetto italiano.

L’emozione è stata tanta, i funzionari italiani dal Direttore dell’Istituto di Cultura Renato Poma, al responsabile della Scuola Italiana Antonio Bellon mi hanno sorpresa, alla fine della proiezione del documentario con la canzone inedita composta dal maestro Massimo Nasorri intitolata “Il Mosaico di Andreina”.

Sono stata colta da euforia e ho parlato di quanto amore c’è dentro di me per la mia opera e per le persone che ne fanno parte, tanto che alla fine ci sentivamo tutti parte della stesso cielo, cosa sanno fare la passione per l’arte, per le persone, per le cose e in quel momento non mi trovavo a quindicimila chilometri da casa: mi trovavo a casa!

Inoltre, per l’occasione, dal gruppo delle mosaiciste:

Ana Paula Rogê , Célia Sodré, Claudet Lopes Martins, Cris Romano, Cristina Passaretti, Eliana Corinti Jordão, Elisangela Secassi, Helena Sund, Isaira Khun, Jane Jordão Hamacher, Marlene Filipini, Rosemeire Nascimento, Rosi Caobianco,Simone Berton, Vera Gonçalves, Iara Valerio, Monica Mascheroni, Regina Shahini, Ramona Kiessling, Maria Danesi,

mi è stato consegnato un pendente in argento simbolo del Mosaico Paulista a forma di carta geografica del Brasile,:

un ricordo che porterò dentro il mio cuore per tutta la vita. Tutto sarà per tutta la vita, ne sono convinta!

Ma non era finita qui, vi evito il racconto del viaggio di ritorno, un’odissea, ma il mio stupore davanti a questa megalopoli di dodici milioni di abitanti è obbligo descriverlo.

Il giorno dopo visita a San Paolo, chilometri di passi, tutto tantissimo:

palazzi giganteschi, persone con vestiti colorati, decine di negozi di strumenti musicali, decine di negozi per la creazione dei costumi di carnevale scintillanti di paillettes, strass lustrini, piume colorate manichini da favola, mercati impazziti di gente che urla,

e attenzione a strani iettatori che manipolano le persone per la strada al fine di liberarle dal malocchio, predicatori erranti che raccolgono folle religiose in comizi pieni di enfasi,

e poi la strada paulista che accoglie grattacieli di ogni materiale e colore e stile architettonico, parchi di piante colossali, barboni, gente che suona balla e canta e che entra ed esce dai locali (tutti la stesa tipologia di bicchiere),

e infine il caldo umido, folla ovunque e traffico incessante…

E io lì così piccola e strabiliata da tutta questa grandezza e incoerenza dove gli spazi e il tempo non hanno una dimensione, le distanze ti fanno preoccupare, e hai sempre la sensazione di non arrivare tanto è lontano.

Ero entusiasta non avevo mai immaginato niente di simile!

La prossima settimana amici di CaffèBook (caffebook .it) vi parlerò ancora del Mosaico di Andreina e di una nuova avventura in cui vi voglio coinvolgere.

Augurandovi una buona settimana, saluto i miei amici lettori!

 

I colori delle vetrate a freddo

 

 

Vetrata mosaico

 Articolo Brasile, il mosaico in un paese meraviglioso di Andreina Giorgia Carpenito su CaffèBook (caffèbook .it)

Mostrandovi una delle opere realizzate nella mia chiesa ad Indicatore, oggi vi parlerò della vetrata con colori a freddo che si trova all’interno della cappellina dedicata all’”Incontro” dipinta nel 2002 e delle vernici lucide trasparenti che lasciano vivere di luce propria il dipinto.

Si possono realizzare in due modi:

Potete seguire il disegno precedentemente disegnato su carta, e posto sotto il vetro, con del finto piombo in pasta che fuoriesce dal beccuccio di un tubetto ( lo potete tagliare a seconda dello spessore del cordone di piombo che preferite), questo non consentirà ai colori di fuoriuscire dai bordi.

Oppure potete porre i colori direttamente, come ho fatto io, ma dovete stare attenti a non contaminarli perché sono molto liquidi.

Nel primo caso, dopo aver sgrassato il vetro da imperfezioni, disegnate con il piombo la vostra immagine poi lo fate essiccare per qualche ora e dopo colorate liberamente.

Nel secondo caso dipingete a zone il colore e lo lasciate asciugare per poi passare al colore successivo e alle sfumature una volta dipinta l’intera superfice.

Il primo imiterà la vetrata di una cattedrale saldata a stagno e, nel mio caso, sembrerà un dipinto trasparente.

Per eliminare la piattezza che genera il colore brillate ho realizzato sul retro del vetro, con della pasta acida abrasiva, dei disegni che hanno creato l’effetto sabbiatura dando tridimensionalità all’immagine alternandola fra parti opache e trasparenti.

E per chi dice che la finta vetrata ha una durata relativamente breve (perché sul vetro non attacca niente), c’è un metodo per proteggerla che la renderà infinita. Dovete chiuderla a sandwiches tra altri due vetri, come ho fatto io, oppure potete incollare con una resina bicomponente le superfici, uno trasparente e l’altro con il disegno all’interno, come accade per il vetro antisfondamento.

Video dal Brasile di Andreina Giorgia Carpenito su CaffèBook (caffèbook .it)

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 Articolo Brasile, il mosaico in un paese meraviglioso di Andreina Giorgia Carpenito su CaffèBook (caffèbook .it)