Basta sofferenze e crudeltà, No al circo con animali.

Era il lontano 1822 e l’insegnante irlandese, attivista per i diritti degli animali Richard Martin, fece approvare dal parlamento del Regno Unito “Una legge per prevenire il crudele e improprio trattamento del bestiame”.

Fu una delle prime leggi sulla protezione degli animali!

Ad essa ne seguirono altre.
Nel 1835 quella contro la crudeltà verso gli animali, nel 1849 una nuova legge che sostituiva ed integrava le due precedenti “Una legge per una più efficace prevenzione della crudeltà verso gli animali” nella quale erano ribaditi i reati di percosse, maltrattamenti, sovraccarico, abuso e tortura verso gli animali.

Nel 1911 il parlamento approvò la legge sulla protezione degli animaliProtection of Animals Act” modificata nel 1984 che prevedeva una multa 2.500 euro o la reclusione fino a sei mesi; il governo inglese oggi ha presentato una proposta di riforma con una previsione di pene ancor più severe.

Da allora in Gran Bretagna e negli altri Paesi è maturata ( anche se di poco e molto c’è ancora da fare) nelle persone e nelle Istituzioni una maggiore sensibilità per difendere gli animali e per l’ambiente.

Il 2017 sembra essere nato sotto una buona stella non solo il puzzle dei paesi europei che hanno detto no agli allevamenti da pelliccia è aumentato, ma molte città come Madrid e Bucarest stanno dicendo No al circo con animali cominciando con il più grande circo itinerante statunitense il Ringling Bros. and Barnum & Bailey Circus.

I cittadini madrileni infatti si sono espressi a favore di tale decisione e il governo ha infatti avanzato questa proposta di legge che si spera venga approvata il prima possibile.
Nella capitale saranno proibiti spettacoli con animali sia su territorio pubblico che privato come è già accaduto in oltre 300 città spagnole.

La scelta “forzata” della città di Bucarest di dire No al circo con animali è stata determinata dallo scoppio in una delle sedi del Globus Circus di un incendio in gennaio cui sono morti 11 animali.

Le associazioni animaliste e la volontà di attivisti hanno fatto sì che fosse votata subito la legge affinchè fossero vietati in città spettacoli con animali (speriamo si diffonda presto anche in tutta la Romania).

Elefanti tigri ed altri animali non possono essere vittime di maltrattamenti, atti crudeli,sottoposti a sforzi continui, fuori del loro comportamento abituale e naturale.

Nei circhi gli animali spesso vivono in cattività e anche se sono nati nello stesso ambiente, vengono comunque privati dei loro istinti naturali.

Costretti a viaggiare durante gli spostamenti per lunghe ore, in spazi angusti per lunghe distanze, in rimorchi così piccoli non ventilati anche quando la temperatura raggiunge i 50 gradi.

Pulizia ed igiene delle loro gabbie? Inesistenti.

Le gabbie vengono pulite in qualche modo all'arrivo: gli animali mangiano e dormono nei loro stessi escrementi.

E la loro pulizia come avviene? Nel caso degli elefanti con la fiamma ossidrica!

Le vere atrocità avvengono nel circo, le fiere da addomesticare, sono sottoposte a processi di addestramento innaturali, costretti molte volte con violenza ad eseguire comportamenti che sono del tutto innaturali per la specie.

L'addestratore nel caso degli elefanti usa di solito attrezzi come bastoni con la punta elettrificata, bastoni di acciaio come il "bullhook" a forma di uncino con cui li colpisce e gli strattona la pelle se questi non agiscono nel modo richiesto provocando dolore e sottoponendoli a stress e paura continui.

Gli animali quando non sono in spettacolo, sono costretti in gabbie, incatenati con anelli provocando lesioni profonde alla pelle e deformazioni alle ossa, subentrano problemi di artrite e ascessi, vengono privati dei loro istinti naturali correre cacciare e altro.

I piccoli di elefante e di altre specie vengono sottratti alle loro madri, portati via dal loro ambiente naturale e molte volte non ce la fanno e muoiono per le torture subite.

A maggio finalmente, e pare di propria iniziativa, dopo 146 anni di spettacolo chiuderà il circo Ringling Bros. and Barnum & Bailey Circus, il più grande circo itinerante degli USA.

I fattori che hanno portato a tale decisione sono stati: il calo delle vendite dei biglietti, i costi elevati di gestione e le pressioni esercitate dalle associazioni animaliste che di continuano denunciavano le violenze perpetuate e continue alle quali erano sottoposti gli animali.

E in Italia cosa succede?

Il grande Iannacci cantava: “Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale. Vengo anch'io. No, tu no. Per vedere come stanno le bestie feroci e gridare aiuto, aiuto è scappato il leone e vedere di nascosto l’effetto che fa!

Bene il 28 gennaio di questo anno è scappata dal circo Svezia a Monreale, una tigre ed il 9 febbraio un lama (senza ombra di dubbio non ne potevano più di stare rinchiusi e dei loro aguzzini).

E l’effetto si è visto sì, panico per la città fino a quando la tigre, dopo aver goduto di qualche ora di libertà è stata riportata al circo rinchiusa in una gabbia, del lama non si sa ancora niente.

Chiusa questa digressione mentre molti Stati dell’Unione Europea ed altri hanno detto no al circo con gli animali l’Italia cosa fa?

È in discussione al Senato il disegno di legge sulla disciplina degli spettacoli dal vivo (DdL 2287-bis) che prevede, la graduale dismissione degli animali nei circhi: un’iniziativa storica e lodevole, che speriamo venga presto approvata ma nel frattempo…

Aumentano i finanziamenti in favore del circo passando dai 4 milioni e 475 mila euro del 2016 ai 4 milioni e 900 mila euro del 2017!
Soldi che provengono dalle tasse certo, ma che sono anche di cittadini circa il 71% che si sono espressi a favore di un circo senza animali!

Massimo Tettamanti nel libro "(DIS)Educazione alla violenza", un saggio sulla "violenza a scopo ludico", ha detto :

Portare i bambini e ragazzi a vedere spettacoli basati sulla violenza verso gli animali è altamente diseducativo perché porta a una diminuzione dell'empatia, della capacità cioè di immedesimarsi negli altri.

Ridere degli animali imprigionati e divertirsi nel vederli costretti con la frusta a fare esercizi innaturali non è certo qualcosa da insegnare”.

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