Cosa sappiamo della medicina olistica?

La tendenza è quella di sapere poco o quando si ha una chiara idea dell’insieme scatta in molti il pregiudizio che porta a pensare che la medicina olistica voglia soppiantare il ruolo della più comunemente conosciuta e utilizzata medicina industriale.

Infatti la medicina olistica, pur essendo in antitesi con la medicina tradizionale, si propone di entrare in sinergia con essa per raggiungere il comune obiettivo della guarigione.

Chi si affida alla medicina olistica dovrà trovare la giusta intesa con il medico/terapeuta

che sarà in grado di osservare con attenzione i sintomi e le cause delle malattie solo quando, liberando se stessi da paradigmi precostituiti, ci sarà la volontà da parte di entrambi di cooperare per poter raggiungere la soluzione del problema

.
Gli Italiani che si sono affidati alla medicina olistica e alle terapie non convenzionali sono quasi 5 milioni, pari all’8% circa della popolazione e le terapie al momento più diffuse sono l’omeopatia, l’osteopatia, la chiropratica e la fitoterapia.

Sebbene le tecniche olistiche siano viste sotto una cattiva luce perché molti, non riscontrando alcun beneficio fisico comprovante la loro efficacia, le classificano come rimedi improduttivi, l’uomo, negli ultimi decenni, ha evoluto il pensiero verso una maggiore consapevolezza di sé.

Credo che possiamo dire che ci siamo svestiti di certi schemi e abbiamo preso a cuore il nostro corpo come la più evidente e importante espressione dell’essere. Non è un caso che una delle caratteristiche che rispecchia maggiormente la società di oggi sia l’alimentazione sana; nessuno vuole più il cibo inquinato perché abbiamo una sferzante necessità di essere purificati dentro, di sentirci puliti! Ed ecco spiegato il motivo dell’ascesa della medicina olistica.

La medicina olistica con tutto ciò che ne concerne è sempre esistita dacché il mondo è nato.

 

In epoche lontane i medici del Medioevo curavano i malanni delle persone servendosi delle erbe spontanee, ed è grazie a questi dottori se l’uso dei rimedi vegetali è poi venuto avanti nei secoli trasformandosi infine in scienza delle erbe medicinali, grazie al padre dei fiori di Bach, Edward Bach che ufficializzò nel 1930 la nascita della floriterapia.

Se guardiamo ancora più indietro, le pratiche cromoterapiche erano ben note nell’Antico Egitto e la mitologia egiziana conferiva il merito della nascita della cromoterapia al dio Thot. Sia gli Egizi che i Greci facevano largo uso di minerali, cristalli e unguenti colorati. I colori e l’energia trasmessa dalle pietre avevano un significato ben preciso a seconda dell’utilizzo che se ne faceva e non era desueto l’allestimento delle stanze di culto e dei luoghi di cura con tali manufatti.

La medicina Ayurvedica, una delle più antiche tradizioni mediche del mondo fa largo uso della riflessologia tra le sue tecniche di intervento; quest’ultima ha una storia molto antica e i primi trattamenti realizzati massaggiando i piedi sono stati applicati in Cina e in India nel 5000 a.C.; oggi è una disciplina diffusa anche in Occidente.

Ogni tradizione antica aveva la sua medicina olistica e tra i tanti popoli possiamo nominarne altri come gli Inca delle Ande, gli Sciamani siberiani, gli Aborigeni australiani, le culture indiane, tibetane e cinesi e anche greca, romana e celtica. Per ogni popolo ci sono numerose forme di terapia che oggi siamo in grado di raggruppare tutte assieme all’interno della vasta concezione medica olistica.

Gli operatori o medici hanno una vasta sequela di metodologie per poter essere d’aiuto nell’ambito olistico, basti solo pensare alle terapie energetiche che comprendono:

l’agopuntura, l’omeopatia, la biocibernetica, la chinesiologia, il tai c’i, lo shiatzu, la pranoterapia, la bioregolazione, il gi gong, la cromo puntura, il micro massaggio, la riflessologia plantare, la cristalloterapia, ecc… a seguire, se si vuole lavorare più sul corpo e quindi sulla somatica,

lo scenario olistico potrà offrirci l’erboristeria, la dietetica, l’osteopatia, la danza, i massaggi e così via…

Addentrandoci nelle terapie emozionali troveremo esercizi di bioenergetica, le tecniche catartiche, le pratiche sulla voce e il canto, ecc… In ultimo potremmo trovare largo spettro anche sulle terapie che lavorano sulla psicosomatica come la gestalt, la programmazione neurolinguistica, l’ipnosi, le regressioni, l’analisi del sogno e infine, non meno importante, le terapie spirituali.

Queste sono rivolte a quelle persone che vogliono purificare l’anima e si praticano mediante la meditazione, che è l’unica tecnica in grado di portare silenzio e vuoto interiore, due condizioni d’essenziale aiuto perché la tecnica meditativa possa avere effetto.

 

 ( foto dipinto copertina di Emma Cano,Wikipedia.org)