Social, l’ultima invenzione.

Nella evoluzione dei social il dopo Facebook è stato un susseguirsi di disillusioni commerciali fino a quando non è arrivato Tsū, il social che ti paga! Un successo? Decisamente prematuro per dirlo, ma la sua presenza ha suscitato non poche reazioni.

 

Cos’è tsū?

Come funziona tsū?

Davvero tsū  ti paga per pubblicare?

Sono le domande che si deve ormai porre chi per lavoro o per passione vuole tenersi aggiornato sul mondo dei social ( e alle quali rispondo in seguito) o per chi come me ama osservare i vari modi di fare divulgazione.

È un po’ paradossale come sono venuto a conoscenza dell’esistenza stessa di questo social e vale a dire attraverso una polemica. La polemica riguardava il fatto che Facebook vietasse nelle sue pagine qualunque riferimento al neonato social concorrente, anzi lo censurasse, con l’accusa di spam. Per molti fu il segno che  tsū, il social che paga chi posta contenuti originali, faceva paura al re di tutti i social! Non so le motivazioni reali che hanno portato a questa scelta Zuckerberg e soci, ma certamente ha fornito al suo concorrente un bel lancio pubblicitario.

La storia ufficiale racconta di un consistente numero di persone, più di 2.500, che passavano a tsū tramite Facebook usando la loro pagina per promuoversi sul nuovo social e guadagnare. Che la strategia fosse stata intenzionale o casuale non è stato possibile verificarlo, ma di fatto nel settembre del 2015 Facebook ha bannato tsū dalle proprie pagine considerandolo spam. Il ban continua ancora? Non credo, visto che ci sono alcuni profili e gruppi con link diretti…

Cos’è tsū?

È un social con sede a New York che si è diffuso subito negli Stati Uniti, poi in Giappone e infine è sbarcato in Europa.

Intanto una cosa importante da dire è che a tsū ( oTSU) si accede per invito, quindi se vi siete incuriositi e volete vedere da voi vi metto qui il link con il quale potete iscrivervi tramite il profilo di caffebook.it e dove potremo parlare e scambiarci opinioni. La registrazione è semplice e comincia da “Join” in alto a destra e include la solita verifica dell’email.

Prima di tutto ho notato che il social è in continua evoluzione e aggiornamento. La partenza è sicuramente modesta dal punto di vista estetico con un aspetto molto scarno: sembra la versione in bianco e nero e sbiadita di Facebook. Sta sicuramente aggiungendo funzioni e, anche se ha ancora molti limiti tecnici, c’è il segno di una evoluzione che potrebbe essere interessante: staremo a vedere.

Come funziona tsū?

Il suo slogan non può che piacere a chi passa ore sui social:

"…Se sei un creatore di contenuti importanti nella piattaforma, crediamo che dovresti essere compensato per il tuo contenuto…". - Sebastian Sobczak, CEO e fondatore.

La comunità ha già raggiunto il rispettabile numero di 28 milioni di iscritti (dati forniti da TSU).

Ma come si guadagna su tsū?

Tsū trattiene per sé il 10 per cento dei ricavi delle pubblicità che compaiono ai lati di tutte le pagine e profili e che generano guadagni ogni qual volta qualcuno interagisce con la pagina, mettendo un mi piace, condividendo o scrivendo un commento. E il resto? Il restante 90% viene spartito fra tutti quelli che fanno parte di quella “catena” di contenuti.

Ora due cose credo sia giusto chiarire:

la prima è che penso sia molto difficile raggiungere cifre che si possano considerare una rendita. Molto più probabile è che forse ci si possa pagare un caffè, se tutto va bene. Questo per dire che l’idea interessante di ripagare la fatica e i contenuti degli iscritti, è magari lodevole e di certo innovativa, ma si ferma ai pochi euro, anzi dollari al mese nel migliore dei casi.

La seconda è che il meccanismo piramidale ricorda un po’ lo schema Ponzi, anche se senza intenzioni fraudolente. Tutto è ben chiaro e rispetto ai “concorrenti”, Facebook e Twitter, evidentemente dà qualcosa in più.

È una solo una soddisfazione morale e qualche spicciolo magari, ma cose comunque cui gli altri neppure hanno mai lontanamente preso in considerazione.

Ma passiamo a come distribuisce i guadagni tsū.

Tsū, dicevo, si trattiene il 10% dei ricavi, all’autore del contenuto viene assegnato il 45% e chi l’avrà presentato riceverà il 33%. La catena prosegue assegnando all’amico di chi vi ha presentato il 10%.

  

Quanto paga tsū?

A questo non è facile rispondere perché il social non comunica i valori. Da un mio tanto rapido quanto approssimativo calcolo direi che con 1000-1500 visite (cioè mi piace, commenti e condivisioni) ci si può vedere accreditare dai 0,15 ai 0,30 centesimi di dollari… Il pagamento avviene (dicono, non avendolo ancora verificato) al raggiungimento dei 100 dollari, quando si potrà fare richiesta di accredito del pagamento. Il pagamento in Europa si può ricevere via Paypal.

La prima cosa che comunque conviene fare per cominciare ad accumulare è cliccare prima su “Settings” in alto a destra e poi alla voce “Bank”: apparirà un popup e accettando le condizioni avvierai il servizio di monetizzazione interna.

La seconda è cliccare “Analytics” e, accettando le solite condizioni, attiverai le statistiche. Da qui potrai controllare quanti vedono i tuoi post, il numero dei like, dei commenti…

TSU nasce con l’idea di premiare contenuti di qualità e i loro realizzatori, quindi più “mi piace” o altre azioni riceve un post, i migliori sono i commenti, e più aumenta il guadagno generato da quel contenuto.

Le regole di tsū

Sì, senza regole questo social potrebbe essere semplicemente il paradiso dello spam, ma non è così, anzi la logica per cui è nato è molto diversa. È vero che su tsū gli spammer non mancano, come del resto in tutti i social, ma a mio parere questo è più limitato di quanto si potrebbe pensare. Sebbene non manchino: incoraggiamenti a condivisioni di gruppo di post assolutamente inutili, inviti allo scambio reciproco di followers e suppliche a varie azioni, le intenzioni dei creatori di tsū sono ben altre e scoraggiano (fino al ban) tutto questo.

Tutte le regole spingono a proporre contenuti importanti, forse più dal punto di vista delle immagini che di quelli scritti, ma comunque cercano sostanza e qualità. I risultati e il livello per ora sono ancora limitati, ma a quanto pare i creatori di tsū vorrebbero realizzare l’habitat ideale per grafici, fotografi e realizzatori di contenuti in genere.

Direi che, anche se per ora l’obiettivo è ancora lontano, ho potuto vedere che le belle immagini e i contenuti brevi (frasi divertenti, poesie brevi...) hanno un buon effetto nelle condivisioni e nei mi piace.

Un’altra categoria che potrà trovare vantaggioso Tsu e cercare di ottenervi risultati è quella degli artisti che producono contenuti video: i guadagni di Youtube si potrebbero sommare in questo caso a quelli del social.

Per mantenere Tsu una comunità interessante con un impegno autentico a proporre contenuti, cosi dicono i realizzatori del social, ci sono alcuni limiti alla quantità di utenti e interazione può avere un profilo.

I limiti su TSU ad oggi sono (cambiati più volte)

45 messaggi al giorno

15 di quei 45 messaggi possono essere azioni (Se non si condivide nulla, si ottiene 45 messaggi)

50 Attesa di richieste di amicizia in qualsiasi momento (nell’arco di una settimana)

Si possono seguire 1000 persone (in totale)

Si possono avere al massimo 5000 amici.

Per ora come Caffebook.it l’intenzione è vederne le potenzialità divulgative: quanto sono interessate le persone a leggere l’articolo che magari condividono?

Non c’è una risposta che posso considerare come definitiva, il social è in continua evoluzione e devo dire che i dati di Google Analytics al riguardo sono incoraggianti.

Se volete visitare o iscrivervi a tsū questo è l’invito tramite Caffebokk.it.