Creare sul ghiaccio attraverso umiltà e semplicità

Il pattinaggio sul ghiaccio è uno sport che considero tra i più complessi al mondo.

Richiede un fisico allenato e flessibile come quello di un ginnasta, una tecnica impegnativa per effettuare acrobazie su una lama spessa quattro millimetri e la capacità interpretativa di un attore, poiché il gesto atletico deve accompagnare la musica ed esprimere emozioni che sono valutate al pari dell'atto tecnico.

Fatica e stanchezza vengono mimetizzate da un sorriso e una leggerezza che fanno sembrare tutto straordinariamente facile.

I campioni olimpici di Sochi 2014 nella specialità della danza sono americani e si chiamano Meryl Davis e Charlie White.

A differenza dell'artistico non si eseguono salti e lanciati ma la coppia balla sul ghiaccio al ritmo delle note. Meryl e Charlie si sono sempre messi in evidenza per l'incredibile velocità abbinata a precisione ed eleganza.

Meryl Davis e Charlie White

Sono venuti in Italia per partecipare ad alcune esibizioni:

ho letto una loro intervista da cui emergono due qualità fondamentali nella vita di ogni persona e peculiari dei grandi atleti:

semplicità e umiltà.

Raccontano di aver iniziato da piccoli, a cinque anni, e di essere stati messi in coppia dal lungimirante allenatore dopo tre: pattinare insieme da sempre ha fatto sì che la sintonia fra loro sia eccezionale.

Gli sportivi a questi livelli devono sottoporsi ad allenamenti continui e duri in cui i momenti liberi sono rari.

Mi chiedo cosa li spinga a ripetere lo stesso movimento all'infinito, come riescano a realizzare un esercizio la cui melodia è stata ascoltata mille volte e farne arrivare lo spirito come fosse la prima.

C'è un altro pattinatore famoso: il suo nome è Javier Fernandez ed è spagnolo.

È il campione del mondo degli ultimi due anni e quattro volte d'Europa, ma quando cammina per le strade di Madrid nessuno lo riconosce.

La Spagna non ha alcuna tradizione nella disciplina e anche qui mi domando cosa lo abbia indotto a scegliere una strada così “controcorrente”.

Per lui è stato doppiamente difficile: il talento era grande ma il rendimento in gara all'inizio mancava di continuità impedendogli piazzamenti importanti.

Nonostante gli errori Javier ha sempre mantenuto il carattere solare, allegro, brillante, continuando a crederci e a provarci. Nell'ultima competizione in cui è stato proclamato campione del mondo, i giudici lo hanno premiato con un incredibile dieci alla voce “interpretazione”.

Per raggiungere questi risultati è necessario mettere l'anima in quel che si fa, senza lasciare nulla al caso, affrontando le sfide con immensa forza e lasciandosi guidare da istinto ed emozioni.

L'atteggiamento di un atleta che prova all'infinito un salto o la postura di un braccio mi fa venire in mente l'impegno con cui uno scrittore rilegge all'infinito le bozze per correggerle e limarle.

 Il pattinatore non si stanca di ascoltare lo stesso brano?

Lo scrittore non si annoia a leggere la medesima storia?

Credo che, se la passione è reale, stanchezza e noia vengano annullate dall'inebriante sensazione che nasce dal creare qualcosa che soddisfa profondamente.
La fatica resta ma l'energia emanata con l'atto nutre l'artefice dissolvendo la ripetitività dell'azione che viene eseguita come fosse la prima volta.

Serve umiltà per riprovare poiché presuppone la convinzione di non percepirsi “arrivati” ma di avere ancora da imparare per migliorare.

Occorre semplicità per vivere le emozioni e trascendere il gesto materiale, compenetrarlo e andare oltre.

Non è un caso che, al termine dell'intervista, la coppia statunitense abbia espresso un augurio ai lettori: godere il presente, apprezzare i veri sentimenti, condividere gli attimi con chi si ama comprendendo che il senso profondo dell'esistenza è racchiuso nelle piccole cose.

( foto wikipedia. org)

Articolo Paola Iotti su CaffèBook Creare sul ghiaccio attraverso umiltà e semplicità

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