Allah Akbar

«Allah Akbar?»

Sì, lo chiedo a voi assassini che urlate il nome di un Dio invano mentre premete il grilletto dei Kalashnikov contro uomini inerti. Dove volete arrivare con le vostre azioni? Siate chiari perché ai nostri occhi sembrate dei folli e non di certo dei martiri coscienti. La nostra intelligenza non crede infatti nell’obiettivo di un mondo piegato al vostro credo. Sappiamo con certezza che si tratta di un’impresa impossibile, assurda!

 

Il nostro cervello, a differenza del vostro, non si farà lavare da dottrine estreme propense al terrore, alla persecuzione, al maltrattamento, alla sofferenza, allo sfruttamento, allo stupro, alla decapitazione, alla violazione dei diritti umani. Voi non combattete con la promessa di un mondo migliore. Voi non portate alcuna speranza. Crescete nell’odio e nel disprezzo accecati dal vostro complesso di inferiorità verso l’Occidente. Questo vi rende perdenti ancora prima di iniziare una guerra. Ma è questa la guerra che volete combattere?

Vi credete davvero lungimiranti? Quale futuro immaginate?Siete davvero convinti che la vostra ‘jihad’ sia una guerra religiosa o ideologica?

Il terrorismo è uno strumento di potere.

Siete le pedine di un gioco più grande di voi, del vostro califfato, organizzazione, gruppo, tribù o fazione. Siete alla mercé nello scacchiere delle potenze che vi muovono con abile e subdola astuzia a loro piacimento, allo scopo di ottenere una mirata commozione popolare in un preciso momento storico.

Siamo pedine anche noi. In questo siamo simili a voi. La teoria del complotto diventa una certezza quando le azioni come le vostre, unite alle nostre reazioni, nascondono un movente da ricercarsi nel prossimo futuro. La nostra reazione sarà prevedibilmente ferma, decisa e di grande solidarietà.

Cantavamo con orgoglio la ‘Marsellaise’ mentre uscivamo dallo stadio durante la mattanza.

«Allons enfants de la Patrie

Le jour de Gloire est arrivé!

Que veut cette horde d’esclaves

De traîtes, de rois conjurés?

Pour qui ces ignobles entraves

Ces fers dès longtemps préparés?»

Il patriottismo assopito si ridesta sempre di fronte all’infamia. Lo sanno bene i Grandi Mandanti. Non abbiamo paura perché la nostra guerra è più nobile della vostra.

La nostra bandiera è l’immensa verità racchiusa in tre semplici parole:

Liberté

Egalité

Fraternité

Si combatte su un territorio a voi sconosciuto perché non fa parte del vostro vocabolario.

Ora che vi siete immolati, verranno optate alcune scelte che non vi aiuteranno a vincere l’oppressione dei popoli: le frontiere verranno chiuse, gli immigrati respinti, i rifugiati rispediti indietro, le nostre strade militarizzate, il coprifuoco imposto, il diverso sospettato, il cittadino controllato.

Vi siete macchiati di sangue, avete sacrificato invano le vostre vite e sprecato la vostra esistenza credendo di agire per una giusta causa; finirete invece nell’oblio, mentre i Grandi Mandanti rideranno dietro al loro apparente sdegno, perché potranno godere della persistente difficoltà dell’Europa, salvaguardare la supremazia economica, trarre vantaggio dalle spese pubbliche di ogni nazione, dagli investimenti militari, dalla volatilità delle borse e delle materie prime. Essi approfitteranno del vostro crescente disagio.

Noi abbiamo compassione per voi.

Oggi, Allah è triste.

 

 

 (immagine Jean-Christophe Casalini)