Il Segreto: la 'soap non soap' più amata dagli italiani

Milioni di telespettatori premiano il “ritorno al passato”: è boom di consensi per gli autori e gli attori della serie in onda su Canale 5.

 

 

Quando un programma di intrattenimento fa sognare, riflettere, e tiene 'attaccati' allo schermo milioni e milioni di persone bisogna interrogarsi.

Sì, perché non siamo di fronte ad un qualcosa che può essere spiegato in modo superficiale o, nel caso in cui a fare milioni di persone siano appunto programmileggeri” e “popolari”, in modo snobbistico.

Ciò è inaccettabile poiché, se vogliamo fare un'analisi seria della realtà, è dai gusti e dalle tendenze della “massa” che dobbiamo partire. La comunicazione di massa, appunto, è importante per capire in che tipo di società stiamo vivendo, in quali ideali la stessa si identifica, o più semplicemente ma non banalmente, cosa sta cambiando, giorno dopo giorno.

Il Segreto, la soap opera spagnola

in onda da qualche anno su Canale 5 è un vero e proprio fenomeno mediatico che ha letteralmente rivoluzionato i palinsesti della tv del Biscione, che lo 'adopera' in tutte le ore:

prime time (cioè in “prima serata”) preserali, pomeridiano o primo pomeriggio: in qualsiasi ora lo si collochi è boom di ascolti e consensi.

Quello che si può annotare dal mio osservatorio di studioso della comunicazione è che  Il Segreto ha una carta vicente, anzi due strettamente correlati, che sono la collocazione storica e il luogo/ambientazione:

la prima parte del novecento e un paesino collinare (rurale) spagnolo, chiamato Puente Viejo.

Il primo fattore è importantissimo perché riporta indietro gli spettatori ad usi e costumi antichi, a tradizioni e modi di esprimersi di un tempo, che sono in realtà in parte ancora in uso in molti paesini europei.

In più, la lunga puntata (ben 45 minuti più 15 minuti di pubblicità) scivola via che è una meraviglia, in quanto si alternano momenti drammatici a momenti di brillante commedia e pura ilarità, miscelati con grande bravura e alternati con la sapiente arte che è propria non tanto della soap (troppo ridondante e a volte pedante)  e né tantomeno dalla telenovelas (troppo pathos e situazioni estreme, quasi mai un sorriso e momenti distensivi) ma della situation comedy, che in breve tutti chiamano sitcom: è vero si tratta nel caso della serie spagnola di una serialità lunga e interminabile, quindi da soap, ma gli elementi sono propri del telefilm, anche se naturalmente alcuni copioni tipici della soap si ripetono in quanto clichè ormai da decine di anni già sperimentati, consolidati e apprezzati dagli spettatori (il triangolo amoroso, il tradimento, l'omicidio, i confilitti familiari, ecc).

L'escamotage dell'ambientazione è il vero segreto:

è ormai arcinoto, anche da un punto di vista sociologico, che la realtà attuale non piace, la vita, anche in Italia, è diventata sempre più dura e poco soddisfacente per i motivi arcinoti;

difficile creare delle situazioni interessanti nel presente, perché troppo legate a ciò che si vive quotidianamente e di cui spesso si farebbe volentieri a meno;

meglio quindi 'evadere' nel passato, rievocare, imparare, riscoprire antiche tradizioni.

Da sottolinere inoltre, la mancanza di toni eccessivamente accesi e di volgarità: pochissime le scene d'amore pur essendo l'amore sempre al centro dell'attenzione, ovviamente.

Non vi sono scene di nudo o particolamente osè, che spesso, anche nelle soap americane, vengono usati per “coinvolgere” - per usare un eufemismo - più spettatori.

Non c'è bisogno quindi di urlare, di creare scene estreme (pur essendovi situazioni di grande intensità e molto drammatiche) e di usare il sesso come escamotage.

Nemmeno il mistero o meglio il segreto (nonostante il nome della soap che poi è usato solo in Italia) è un elemento particolarmente caratterizzante:

vi è una discreta prevedibilità di ciò che accadrà (questo è un dato sul quale non tutti gli osservatori sono concordi), che però non rende affatto lo spettatore annoiato, in quanto vi è una differenza enorme, anche dal punto di vista semantico tra “prevedibilità”,  “probabilità” e invece “scontatezza” e “banalità”.

Con Il Segreto sono la semplicità e l'immediatezza ad essere premiate,

l'autrice Aurora Guerra ha dimostrato che si possono creare storie “normali” non particolarmente esaltanti o innovative per creare una soap di successo.

Anzi, meglio tornare indietro, e rivivere una epoca diversa, tanto l'amore e i sentimenti sono uguali in tutte le epoche, e sono quelli che determinano l'attenzione dello spettatore.

Creare però i presupposti perché questo accada è molto complicato. Siamo invasi dalle soap, ma non tutte sono particolarmente seguite. E molte lo  sono ormai per pura routine.

Non è il caso de Il Segreto che, per questi ed altri motivi che potremo eventualmente trattare in futuro,  senza dubbio, meritatamente e meritoriamente, è in vetta al gradimento degli italiani. Che stavolta hanno scelto un prodotto semplice, “genuino”, e non “moderno” (tecnicamente, ma nei fatti lo è molto più degli altri) ma nel quale si identificano immensamente.

Bravissimi anche gli attori, alcuni volti noti e tanti giovani pieni di talento. Possiamo concludere rivolgendo all'intero cast de Il Segreto una semplice parola: chapeau!

 

 

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