Musica: solo per le nostre orecchie

Al secondo posto nella lista delle 7 Arti Maggiori c’è la Musica, derivazione greca del mix tra Muse e Tecnica, inizialmente concepita solo come armonia del suono e della forma in cui si esegue.

 

Sicuramente è la più popolare tra le sette, quella che più tocca l’uomo nel profondo dei suoi sentimenti e delle sue emozioni.

La NASA, all’interno del programma Voyager 1977 oltre a messaggi in moltissime lingue ed idiomi terrestri, ha anche inserito alcuni brani musicali, tra il “pop” e la “classica”, circa 90 minuti di registrazioni, nel tentativo di far conoscere ad eventuali presenze aliene nello spazio la misura della civiltà umana.

Ma la musica poi in realtà cos’è?

Un insieme di rumori o meglio suoni che componendosi tra loro, con leggi puramente matematiche, formano delle onde sonore che noi percepiamo come armonia e melodia.

Paragonare Mozart, Bach, Beethoven a delle formule matematiche sembra effettivamente riduttivo, ma in gran parte, così dicendo, non siamo poi troppo lontani dalla realtà.

   Tutto nasce alla fine dell’Ottocento da un signore tedesco, tale Heinrich Rudolph Hertz che, con i suoi studi sul suono e sulla sua propagazione, scoprì quelle che chiamò le onde Hertziane, le onde radio, che portarono poi al telegrafo, al telefono, ed alle trasmissioni sonore.

Una rivoluzione che nel Novecento cambiò radicalmente non solo la musica ed il suo utilizzo, ma anche le abitudini e la cultura dell’uomo.

Le onde sonore si misurano dunque in Hz da cui in seguito venne stabilito in fisica uno spazio di udibilità per l’essere umano, che va da una frequenza intorno ai 20HZ, percepita come una subsonica molto profonda più con il corpo che con le orecchie, che ha una lunghezza di decine e decine di metri, ad una ricezione massima ( per i più fortunati ) di 20.000 Hz o 20 KHz, praticamente un sibilo, che misura pochi millimetri appena.

A questa legge non sfuggono le note musicali.

La nota LA, conosciuta come frequenza fondamentale o primo armonico, misura 110Hz.

Per misurare le ottave successive basta crescere nei multipli, tipo 220Hz, o 440Hz, quel LA usato come nota di base per accordare gli strumenti musicali.

Tra 220Hz e 440Hz c’è ancora un altro multiplo, i 330Hz che rappresentano un MI la cui ottava seguente misura 660Hz ed ancora prima ci sono i 550Hz, cioè un DO #.

Si, è un po’ noioso e tecnico tutto questo seguirsi di numeri, eppure se uniamo 440Hz con i 550Hz ed 660Hz otteniamo un insieme di note multiple tra loro che formano un “accordo” cioè un gruppo di suoni che stanno bene insieme, LA, DO# e MI cioè un LA Maggiore.

Quindi ne deduciamo che la matematica e la fisica hanno molto a che vedere con la seconda arte ed il suo mistero. Si, perché questo insieme di frequenze che ballano tra loro, seguendo schemi precisi, formano quella che noi chiamiamo Musica e tutte le emozioni che essa trasmette.

Tra l’altro le frequenze di cui ho parlato finora sono percepite come note musicali solo dall’uomo, perché è sull’orecchio umano che tali leggi sono tarate.

Un cane ad esempio sente un LA come un rumore più che una nota, perché il suo orecchio ha una conformazione del tutto differente da quella umana. Così come l’uomo non riesce a percepire quelli che vengono chiamati ultrasuoni, cioè tutte le onde sonore che superano i 20Kz, udibili invece in parte da cani, gatti, pipistrelli ed altre specie.

Quindi la musica sembra essere un privilegio umano, fatta da noi solo per le nostre orecchie, che riescono a percepirla, a metabolizzarla ed a sublimarla con i sentimenti, perché soltanto l’uomo ha la “chiave” fisiologica per decifrarla.

Allora che senso ha mandarla nello spazio? Nella remota speranza che un alieno abbia la stessa conformazione uditiva dell’uomo e possa quindi decifrarla? Molto improbabile…

Sembra più una trovata targata USA per fare pubblicità a quell’impresa VOYAGER 77, che magari all’epoca aveva bisogno di un po’ di sponsor per raccogliere fondi che la finanziassero.

   Ma al contrario, oltre tutto ciò che è udibile per noi, cioè oltre i 20Kz esiste un mondo di note e musica? I cani percepiscono la loro armonia e le loro melodie che a noi sono negate? Quelle dolci note che le balene emettono sott’acqua sono forse solo la parte udibile di una musica ben più complessa che noi non riusciamo a percepire, ma che scalda il cuore di quei cetacei?

O le rondini, quali altri suoni d’armonia producono per completare il loro canto? Ed i gatti che spesso scopriamo con lo sguardo nel vuoto, sono forse intenti ad ascoltare una musica inudibile dall’uomo?

Per non parlare di quello che viene dallo spazio. Onde che sembrano essere distorsioni di elettricità statica potrebbero nascondere sinfonie di incredibile complessità e bellezza ad orecchie aliene altrui.

Una cosa è certa, se ne sa ancora molto poco al riguardo. L’unica cosa che si può affermare con sicurezza è che la musica rappresenta una magia per menti complesse come quella umana, che risveglia i sentimenti e le emozioni che ne fanno parte.

Un accordo minore induce a riflessione, tristezza, nostalgia, ma appena la frequenza dell’intervallo di terza cambia in maggiore, ecco che si avverte una sensazione diversa, più positiva, aperta, solare, tutto solo per pochi Hz.

Per fortuna Rachmaninoff, nel comporre la sinfonia in DO minore opera 18, o Puccini con la Turandot, o Beethoven con la sua Quinta o Lennon con Imagine non si curarono affatto di frequenze ed onde, perché la musica è un po’ come il sesso, meno se ne parla e meglio riesce.

Quindi abbiate cura delle vostre orecchie e buona Musica a tutti!

Brasil Unplugged musica di Alessandro Barocchi autore dell'articolo 

(foto da pixabay, wikipedia.org)