Il Venerdì Santo nella tradizione culturale Italiana

Due citazioni su tutte.
Secondo Ignazio Silone senza Gesù in crocesaremmo già polvere e vermi”, mentre per Pier Paolo Pasolini Cristo è Colui “nel quale ogni uomo può riscattare se stesso”.
La Crocifissione di Gesù ha interessato la cultura in tutte le sue varie discipline.

Non è rimasto estraneo il mondo della Canzone: come non ricordare, ad esempio, la canzone di Francesco Guccini, il grande Guccini, dedicata proprio al Venerdì Santo.

Anche il cinema ha attinto a piene mani a tale importantissimo tema e da ultimo, ad esempio, ha suscitato un polemico dibattito il discusso, e fors'anche discutibile, film di Mel Gibson sulla Passione di Cristo.

Processione Stigliano angolo della memoria Francesco Colangelo

Articolo Il Venerdì Santo nella tradizione culturale Italiana, foto di Francesco Colangelo angolo della memoria (caffebook .it) Processione del Venerdì Santo a Stigliano (MT) tipico della tradizione italiana anche con la Madonna.

Ma siamo alla vigilia delle festività pasquali e vogliamo occuparci delle celebrazioni della Passione di Cristo dal punto di vista religioso e popolare.

Non c’è Regione italiana che nella giornata del Venerdì Santo non veda decine e decine di rappresentazioni della Crocifissione di Gesù con una straordinaria partecipazione di popolo capace di contagiare sia i credenti che i non credenti.

Si può dire che dal Monviso a Capo Passero si assista alla celebrazione di questo rito tragico per i Cristiani con una commossa e coinvolgente partecipazione umana e spirituale.

Il pensiero corre alla mia infanzia trascorsa nella Sicilia (che poi ho lasciato) ed al paese dove sono nato: Raffadali, in provincia di Agrigento.

Il pomeriggio del Venerdì Santo eravamo tutti convocati quasi in modo automatico nel piazzale del Poggio, il colle alto del Paese, per assistere con grande partecipazione emotiva alla rappresentazione del rito della Crocifissione.

Attori bravissimi ci facevano rivivere il drammatico evento con genuina commozione e si partecipava tutti come coinvolti in un lutto familiare, il lutto della famiglia cristiana ma anche il lutto di un popolo intero, senza distinzioni di credo religioso.
Spesso, quasi sempre, anche il tempo, inteso nella sua accezione metereologica, sembrava partecipare a suo modo all’evento, diventando grigio, col cielo incupito da nubi scure che minacciavano pioggia.

Il Piazzale era dominato da una grande mestizia, una tristezza particolare per l’ingiusta morte di Gesù. Ma era una tristezza carica di speranza: quella della Resurrezione di Gesù, sacrificatosi per la nostra salvezza.

Sono ormai tanti decenni che non partecipo a tale celebrazione, ma è incredibile come nel rievocarla riesca a provare la stessa emozione di allora. 

Ora vivo in Piemonte ed anche in quella che considero la mia regione adottiva sono numerosissime le celebrazioni del rito della Crocefissione di Gesù.

Mi piace ricordare la celebrazione che avviene a Romagnano Sesia, un Comune della provincia di Novara.

Il Venerdì Santo di Romagnano Sesia, dal 1729, fa rivivere, ai partecipanti, la storia della Passione di Cristo.

Centinaia di attori, in costume dell'epoca, rappresentano i momenti principali della vita di Gesù, attraverso le vie del paese. 
Si può dire che tali Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo sono ormai parte integrante del patrimonio culturale del Novarese.

Con cadenza biennale (anni dispari) si propongono tre giorni di rappresentazioni itineranti di 14 quadri recitati in altrettanti luoghi deputati che trasformano il borgo in una moderna Gerusalemme.

Trecentocinquanta attori e comparse, corpo di Legionari romani a cavallo e Veliti a piedi.

Tre processioni storiche al mattino e alla sera del Venerdì Santo.

La celebrazione del Venerdì Santo in Piemonte non conosce limitazioni di calendario.

A Sordevolo (BI), un paesino di circa mille abitanti situato sulle alpi biellesi, la Passione di Cristo viene rappresentata addirittura in estate.

Dal 1816, ogni cinque anni, da giugno a settembre per tre sere la settimana quattrocento sordevolesi - tra comparse, attori, musicisti e operatori di scena - danno vita alla Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, su un testo del 1500 di Mons. Giuliano Dati.

Per l'allestimento e l'esecuzione - in un'area di 4000 metri quadrati, trasformata in un piccolo lembo di Terra Santa - si impegnano per 75.000 ore, gratuitamente, persone di ogni età, ceto sociale e orientamento culturale.

Per statuto del Comitato organizzatore il ricavato netto degli spettacoli è devoluto a opere pie. Il prossimo appuntamento è fissato al 2020, il successo di critica e di pubblico è assicurato, le precedenti edizioni sono lì a testimoniarlo.

L’elenco delle sacre rappresentazioni e dei riti della settimana Santa in tutt’Italia è lunghissimo, molteplici sono le tradizionali manifestazioni cui la ricorrenza dà luogo, abbiamo solo voluto citarne tre, senza per questo voler fare torto a nessuno.

Buon Venerdì Santo e buona Pasqua a tutti.

Articolo Il Venerdì Santo nella tradizione culturale Italiana di Michelangelo La Rocca su CaffèBook (caffebook .it)

E’ Pasqua,

li campani
sonano a festa,
annunciano
ca Cristu è risortu,
sulu tri jorna
stetti mortu,
lu misiru ncruci
cu du latruna:
cu è giustu
nunn’avi furtuna!
E’ Pasqua
o Venniri e Santu?
Stu dubbiu
mi veni ogni tantu!
Mi sentu
comu Cristu
nta cruci,
mi sentu
cchiù mortu
ca vivu,
ma si doppu tri jorna
annivisciu
nun vaiu
nto Patri Cilesti,
cuntentu vegnu
nni tia:
E’ chista a Pasqua
pi mia!

di Michelangelo La Rocca

E’ Pasqua,

le campane
suonano a festa,
annunciano
che Cristo è risorto,
solo tre giorni
stette morto,
lo misero in Croce
con due ladroni:
chi è giusto
non ha fortuna!
E’ Pasqua
o Venerdì Santo?
Questo dubbio
mi viene ogni tanto!
Mi sento
come Cristo
sulla Croce,
mi sento
più morto
che vivo,
ma se dopo tre giorni
risorgo
non vado
dal Padre Celeste,
contento vengo da te:
E’ questa la Pasqua
Per me!