La macchina mosaico e la Donna del Mistero

A novembre 2016 è arrivata al mosaico di Andreina ad Indicatore, Arezzo Toscana, Italia, una mosaicista del nord Italia molto timida, è talmente brava come professionista e così modesta che non vuole neanche che pronunci il suo nome quindi la chiamerò la Donna del Mistero, fa più fashion.

Appena arrivata era così agitata, cosa che abbiamo scoperto dopo, che rideva, rideva, rideva e noi non capivamo il perché!
Andiamo a prenderla con la macchina mosaico di Luigi Zampini ( di cui vi parlerò dopo) e al ritorno alla chiesa abbiamo pranzato. Dopo due minuti, senza aspettare la digestione, ha iniziato subito a lavorare, impetuosa, come un cavallo da corsa, ha sceso le scale e via con pinze alla mano.

 

 

Mosaico

Articolo La macchina mosaico e la Donna del Mistero di Andreina Giorgia Carpenito su CaffèBook (caffebook .it)

Non riuscivo a starle dietro, sfornava metope quanti sono i pani di un ipermercato. In poche parole ci ha realizzato delle strisce in mosaico descritte con piccoli uomini che rappresentano i particolari dell’Esodo che verranno posizionati sul muro della navata destra della chiesa dello Spirito Santo di Indicatore.

Sempre sorridente e attivissima, la mattina era la prima ad alzarsi. Quando arrivavo era lì al lavoro da oltre due ore, disponibile e gentile, la Donna del Mistero doveva, secondo lei, ringraziarci dell’ospitalità dissanguandosi. Noi siamo abituati ad ospitare le persone nelle nostre case e a vivere con amicizia senza pretendere da loro tour de force, perché la loro presenza è sufficiente a renderci felici e ha capire il sacrificio che fanno venendo da noi, lasciando le loro case e a volte il lavoro, facendo viaggi lunghissimi per conoscerci e donare il loro tempo in prestazione d’opera al mosaico.

La Donna del Mistero ha partecipato a tutte le nostre attività compresa quella del venerdì, accogliendo i nostri ragazzi diversamente abili dell’associazione CLA di Arezzo, curandoli amorevolmente ed insegnando loro come comportarsi davanti alla realizzazione di una piccola scultura in creta. 

Era impossibile non volerle bene. Ha fatto amicizia con tutti e si è fatta amare da subito, anche se si è rifiutata di cantare e partecipare al corso di musicoterapia del maestro Massimo Nasorri che stava preparando i ragazzi per lo spettacolo natalizio, ma non di parlare male del genere maschile con la nostra Ulla tedesca doc!

Quante risate, venti minuti di conversazione sul tema erano stati sufficienti a non volerne vedere più uno sulla faccia della terra, e io che immaginavo in quei momenti "pensate che noia tutte donne, almeno se ce necessità abbiamo con chi litigare!". Penso comunque che un mondo di sole donne si estinguerebbe in breve tempo e non sto parlando di prolificazione…

Il sabato sera ho pensato di mostrarle la nostra città, ricca di arte e bella gente che gremivano le strade del Corso Italia, Piazza Grande e quella del Comune con lo sfondo del Duomo. Siamo andate a cena fuori e abbiamo incontrato Heidi con l’uccellino sulla spalla, una vecchia amica che andava ad una festa a Firenze. La nostra Donna del Mistero la guardava esterrefatta pensando "come si fa ad andare in giro con un uccello finto sulla spalla, il cappello di paglia di sabato sera alle otto?" Mentre conversavamo è uscito fuori di tutto. Non mi sono mai divertita tanto e non ho mai riso tanto.

Dovete sapere che la nostra Donna del Mistero ha molte "riserve".

È un po' anticlericale, e pensate ha lavorato in una chiesa per dieci giorni.

È un po' allergica ai gatti e Don Santi ha tre gatti, che si azzuffano tutto il tempo, che lasciano peli ovunque, che saltano impazziti per giocare, che si accovacciano appena appoggi qualcosa sul divano e che girellano sul tavolo all’insaputa di tutti: insomma una vera tragedia! Lasciava, per educazione, la porta aperta della camera durante il giorno e pregava ( in quel momento ha imparato) che i gatti non dormissero sul suo letto perché come a loro le si rizzavano i peli sulle braccia.

Oltre a questo la nostra Donna del Mistero è anche un po' conservatrice. Per tutto il tempo che ha convissuto con noi c'era anche il nostro amico  Borja Blanco Cochon, lo scultore Galiziano, da noi ospite da tre anni: quindi dormire a casa con due uomini... poi uno è un prete… e tutta la gente strana che ha incontrato?

Perché da noi sono in tante. Pensate, ho progettato una follia:

coinvolgendo centinaia di persone senza neanche essere stipendiata e Don Santi che usa il suo stipendio e ospita persone da tutto il mondo per portarlo avanti. Immaginate tutto il resto che gravita intorno a noi, di certo delle persone buone e generose, ma altrettanto folli per condividere insieme tutto questo vedendolo già finito.

E per finire: ciliegina sulla torta! Dopo la bella serata trascorsa insieme l'accompagno alla chiesa e nell'augurarle la buonanotte la bacio. E lì l’errore: sbagliamo senso della direzione e giù scocchia il bacio sulla bocca. Abbiamo iniziato a ridere come pazze perché, dopo tutto il suo soggiorno funambolico, quello era stato il colpo di grazia; non riuscivamo a risollevarci da terra sembravamo ubriache dalle tante risa. In quel momento avevo capito quanto aveva sopportato con eleganza e molta educazioni cose a lei lontane che avevano trasformato questa sua esperienza in una vera avventura, da non dimenticare.

La sua partenza ha lasciato un vuoto, quando ci sentiamo telefonicamente la prima cosa che faccio è chiederle quando tornerà da noi. Le mail sono sempre piene di affetto. Una mattina mi alzo accendo il cellulare, era lei, e dopo leggo il suo messaggio che mi dice:

“Come rimpiango i tuoi esageratissimi "Brava!", "Bravissima!", "Bellissimo!", bei tempi!

"Va beh, basta con la negatività,  ora ti racconto una cosa positiva: ho iniziato a fare un percorso di formazione per diventare volontaria in una cooperativa di minori in affido. Non sono sicura di essere in grado di rapportarmi con bambini con problemi di affettività, non è una cosa semplice. Intanto inizio a fare qualcosa in modo marginale, poi vedremo. Vedi,cara Andreina( ??? ), il viaggio ad Indicatore e il tuo esempio sta portando dei frutti! Ciao Andreina, a presto. “

Mi sono messa a piangere. È bello alzarsi sapendo che qualcuno ti vuole bene. Quando glielo chiedo ride ma io so che è un si. È andata via lasciando bei pensieri, divertimento e la tanta ingenuità di una brava mosaicista che con semplicità non si sente un’artista ma un’esecutrice, che ci ha confidato malizie lavorative e segreti professionali con la generosità di chi è buono e sicuro di ciò che fa con passione e serietà.

Quando vi dico che il mio mosaico umano mi ha aperto una finestra al mondo, dove l’aria che entra è sempre fresca, dove il sole scalda le pareti e i colori sono magnifici e splendenti. Dovete credermi, questo mi è stato riservato, di goderne e sempre con un cuore aperto! 

Aspettandovi il prossimo giovedì per un nuovo racconto sul mosaico vi auguro una buona settimana a tutti!

 

La Macchina Mosaico

 

La Macchina mosaico

Articolo La macchina mosaico e la Donna del Mistero di Andreina Giorgia Carpenito su CaffèBook (caffebook .it)

Quando mi è stata commissionata la macchina mosaico dall’amico Luigi, mi sono emozionata. Questo mi ha portato indietro nel tempo, perchè la mia prima macchina una Due Cavalli della Citroen con il tettino azzurro l’avevo dipinta simulando le fratture di uno specchio rotto.

Non vi consiglio, se non siete avezzi a pennello e diluenti, di intraprendere una simile impresa, ma con un po' di pazienza, volontà e un buon corso di disegno ce la farete!

La superficie della macchina va sgrassata bene con detergenti e ammoniaca. Ripassatela più volte con la spugna e cercate di eliminare: le incrostazioni del catrame e olii che si depositano sulla carrozzeria durante le giornate di pioggia, le gocce di resina di pino o altro. Sciacquate con abbondante acqua e con la pelle asciugate perfettamente la superficie.

Con un pennarello ad alcool tracciate il disegno sulla parte di superficie su cui volete intervenire, poi con degli smalti alla nitro acquistabili in negozi specializzati di vernici, mettetene piccole quantità in dei barattoli e aggiungete del diluente alla nitro antinebbia. Deve avere una densità giusta che non permetta al colore di colare o al pennello di impuntarsi perché è una vernice molto densa.

La verniciatura deve avvenire in un luogo chiuso, così durante l’essicazione anche se veloce non si attaccherà il pulviscolo presente nell’aria. Prima di cominciare, quindi, posizionate dei cartoni a terra, non spazzate, non aprite finestre e porte. Va eseguito con un buon impianto di aerazione presente e una mascherina perché il colore è tossico e dall’odore acre.

Dopo aver tracciato il disegno passate alla coloritura delle campiture. Non fate mai campiture ampie perché il pennello da usare anche se morbido è sintetico e lascerà traccia e spessore del colore. Dopo aver terminato la coloritura portate la vostra macchina dal carrozziere che provvederà a spruzzarla con una vernice bicomponente all’acqua trasparente di protezione.

Poi orgogliosi e fieri come il mio Luigino iniziate a girare il mondo!