Cenerentola e la zucca a quattroruote.

Nel glamour di un messaggio pubblicitario, una fatina ci ha illuso.

Dong!

Abbiamo guidato una carrozza che altro non era se non una zucca puzzolente ed inquinante, dal motore contraffatto. Nella semiotica di un marchio di fabbrica siamo stati raggirati.

 

Il recente scandalo che ha coinvolto diverse case automobilistiche tedesche deve farci riflettere. Il capitalismo si è rivelato nella sua più crudele abiezione come profetizzato da K. Marx dagli albori della industrializzazione. Milioni di auto ferme e parcheggiate in aree dedicate attendono di essere smaltite in tutto il mondo; sono le moderne zucche invendute, metalliche, accessoriate che marciscono a terra.

Sono il prodotto di scarto dell’ennesima crisi economica, sono la prova della saturazione di un mercato collassato quando si interrompe il circolo M-D-M, ossia Merce-Denaro-Merce.

È l’effetto collaterale del nostro modello economico che pochi economisti vi spiegheranno.

Dong! Dong!

Nell’ossessione del turbo capitalismo è sempre più fondamentale sostenere il flusso D-D, Denaro-Denaro digitale dall’effetto leva, in base agli indici legati alla produttività in cui la merce viene relegata ad un semplice parametro sul quale consentire transazioni virtuali e transnazionali di tesaurizzatori, magnati, azionisti, gruppi di investimenti, fondi finanziari, hedge funds, riserve federali, banche centrali, speculatori.

A ‘costoro’ non interessa che ci sia un protocollo di Kyoto, una convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, un accordo di Doha; non importa a loro se le emissioni delle zucche a quattroruote sono nocive alla vita. Essi non piangono per le polveri sottili, l’inquinamento, l’effetto serra, il cambiamento del clima, i ghiacciai che si sciolgono, i mari che si innalzano e il terreno che cede.

Dong! Dong! Dong!

Il cinismo e l’avidità di ‘costoro’ vanno oltre ai tumori, alle malattie respiratorie, ai danni cerebrali, alle alterazioni genetiche. Non provano alcun senso di colpa. A ‘costoro’ contano soltanto i risultati virtuosi, il trend positivo dei loro investimenti.

Sono i grandi sostenitori del ‘liberismo’ a cui preme pagare meno tasse possibili, a cui conta solo la realizzazione del margine anche a costo di contraffare il prodotto. Badate bene, costoro non si sporcano le mani. Siamo noi a manomettere il frutto col nostro stesso lavoro. I distruttori di massa hanno riposto l’arma e le colpe di una frode su di noi. Siamo allo stesso tempo vittime e colpevoli ignari ed ignoranti.

Dopo i Faraoni, Re ed Imperatori, oggi abbiamo gli investitori.

Sono i nuovi ‘dei’ incarnati su questo pianeta che, seppur spregevoli, sono diventati esseri da ringraziare, adorare e servire per convincerli a investire sul nostro territorio.

È la solita stupida piaggeria umana verso il denaro e il potere che si ripete.

No, non chiuderemo le fabbriche di zucche puzzolenti perché ‘Costoro’ tengono in trappola i governi di tutto il mondo, di conseguenza noi, borghesi, lavoratori e fornitori, prigionieri silenti ed accondiscendenti di un sistema economico da tenere in piedi a tutti i costi.

Dong! Dong!

Siamo come Cenerentola, sottomessi e affaccendati con la speranza di un futuro migliore.

Dong!

Svegliati!

È mezzanotte, la tua auto è una zucca in putrefazione…

 

 

( immagine e elaborazione di Jean-Christophe Casalini)