Narrativa Gay il tabù del 2015

Siamo nel 2015, nel ventunesimo secolo, nell’era del “tutto è possibile, basta volerlo” eppure siamo ancora pieni di tabù e cose socialmente sconvenienti.

Potrei farvi una lista lunghissima di cose che non si possono dire a tavola o che bisogna far attenzione a chi ci si rivolge prima di esporre la propria opinione, basta accendere la tv per sentirne di ogni genere. Io oggi voglio parlarvi di una sotto categoria di libri di narrativa, che proprio perché ha un particolare nome, viene bistrattata e additata come la peggiore di tutte, quella di cui non si legge nemmeno le trame dei libri, perché tanto si sa già che sono oscene. A prescindere!

La Narrativa gay. – Che brutta parola eh?!-

 

 

Che poi chi sa con precisione cos’è la narrativa gay?

Cosa contiene? Quali argomenti tratta?

Bene, oggi con lo sdoganamento dell’editoria, con la creazione di portali on line che permettono la (attenzione altra parolaccia orribile) auto-pubblicazione, senza prima passare dalle mani sapienti (?) di un editore, con la possibilità di saltare a piè pari l’incontro – scontro con i correttori di bozze e i revisori, ecco che la Narrativa Gay si è lentamente trasformata in una categoria politicamente corretta dell’erotico.

Perché è a questo che avete istintivamente pensato, al primo impatto, leggendo l’argomento… non mentite. Narrativa gay oggi vuol dire Storia scritta più o meno bene, con tante scene di sesso tra i due protagonisti, anche poco realistiche, e una trama zoppicante e carentissima. Perché tanto se leggi “certi libri” non ti interessa la trama, no?

Ma torniamo un momento indietro, negli anni ottanta- novanta quando io ero bambina, si sapeva perfettamente che i ragazzini appena adolescenti rubavano i giornaletti “zozzi” agli zii o ai fratelli maggiori per imparare i primi rudimenti sul sesso. Perché di parlarne apertamente non era concepibile. E non perché fossimo bigotti o altro, non perché cattolici o strettamente religiosi, no! Era un argomento tabù, punto.

Oggi che il sesso eterosessuale ha perso la sua caratteristica di tabù come vent’anni fa, i giornaletti sono stati sostituiti dal libri erotici, non fatemi fare un esempio vi dirò solo una parola “sfumature” e capite a cosa mi riferisco. Milioni di persone nel bene o nel male, adorandolo o rimanendone deluse hanno letto questo “caso editoriale” che poi era solo una storia da giornaletto senza le figure.

Ma quella era, per l’appunto, una storia tra una ragazza e un giovane uomo. Cosa sarebbe successo se al contrario i protagonisti fossero stati due uomini? Quanti Stati della “Vecchia Europa” moderna avrebbero permesso lo smercio di tale libro? E quante persone lo avrebbero effettivamente comprato?

Sono domande che bisogna porsi nel momento in cui si decide di scegliere questa categoria per il proprio libro.

In Italia ahimè la risposta che è più plausibile è: molte meno. Ben poche a dirla tutta.

Perché nel Paese cattolico, liberale e moderno in cui viviamo ci sono ancora almeno una decina di modi diversi ed offensivi per chiamare un omosessuale.

Ecco perché la Narrativa gay è al 98% composta di questi libricini dalle trame zoppicanti che fanno da corollario spiccio a una lunga sequenza di scene di “attività orizzontale”.

Perché il tabù del sesso omo ha ancora quel dolcissimo gusto agrodolce del proibito dei vecchi giornaletti sconci, che attira tanto.

Ma per fortuna resta ancora un temerario 2% della massa che cerca di distinguersi, quegli impavidi scrittori che non vogliono raccontare erotismo spicciolo per curiosi, ma provano nel loro piccolo a mostraci qualcosa di diverso.

Racconti e romanzi veri, profondi, ricercati su storie di gay reali che lottano per la loro identità e combattono il pregiudizio. Sono questa minuscola parte di romanzi che fanno la differenza tra la maggioranza di libri gay dalle braghe calanti e omosessuali che meritano di essere letti.

Storie di moderni cavalieri coraggiosi o di uomini ambientate in determinati periodi storici. Perché no! Che sia la storia di Gianni, il vostro vicino di casa, di Ivan fiero russo dell’unione sovietica sotto Stalin, di Josuè nella Cuba di Castro o di Brian americano omosessuale che vede morire i suoi amici per colpa dell’HIV, sono queste le vere storie della narrativa gay che meritano che voi gli diate una possibilità!