Il mosaico: nascita, scuole e materiali dell’arte musiva

Il mosaico è una strana forma di arte. Come la pittura è un arte bidimensionale e altrettanto permette la realizzazione di opere di grandi dimensioni. In Italia ne abbiamo un esempio con il mosaico artistico moderno più grande d’Europa, e, probabilmente, del mondo, in un piccolo paesino toscano, Indicatore, in provincia di Arezzo: Il Mosaico di Andreina.

Tuttavia nell’arte musiva la differenza di materiali e colori rendono i risultati fondamentalmente diversi. I piccoli pezzi di pietra o di altro materiale usati nel mosaico, a differenza della continuità che abbiamo nel disegno, trasmettono sensazioni più primitive e con molta ricchezza nelle sfumature create dalle imperfezioni dei materiali e dalle loro difformità.

Il mosaico: la nascita

La tecnica del mosaico proviene dalla ricerca di un perfezionamento del pavimento originale che si faceva con i ciotoli e il termine di provenienza greca in latino era scritto lithostrotum in italiano litostròto appunto preparato con pietre.

I materiali e la tessera del mosaico

Il tipo di mosaico che per noi è il più comune è fatto con piastrelle o piccoli pezzi intagliati come cubetti dette tessere dalla parola latina tesserae che, anch’essa di derivazione greca, indicava i quattro lati che normalmente definiscono un solido.

Ogni tessera, ogni pezzo, è allo stesso tempo un pezzo distinto e, se contemplato alla giusta distanza, una presenza indistinguibile di un’armonia di colori e forme unica.

I piccoli pezzi sono spesso realizzati con materiali come il marmo o altre pietre calcaree, ma sono state utilizzate anche pietre semi preziose, pasta di vetro e prodotti di altre lavorazioni.

L’arte musiva

Per mosaico si deve intendere una forma di decorazione architettonica è, quindi, differente ad esempio dall’intarsio sul legno, generalmente applicato ad oggetti suscettibili di movimento, che fa parte delle arti decorative.

Il tempo necessario per la realizzazione dei mosaici è solitamente molto lungo ed in passato era realizzabile solo con la presenza di un mecenate, oggi con la fantasia e le nuove tecnologie ( che consentono ad esempio il Crowdfunding) esistono anche realizzazioni fatte da associazioni e con la collaborazione di volontari.

Il mosaico e la storia

Esempio di mosaico

Come abbiamo già detto i mosaici primitivi erano fatti con ciotoli e sassi e non con tessere. Venivano raccolti sulle spiagge o nei torrenti cercando di mantenere una certa uniformità ma in una gamma di colori dal bianco al nero ed erano usati senza ulteriori manipolazioni. Con questi materiali così cromaticamente limitati e con una tecnica solo apparentemente semplice gli artigiani greci erano stati capaci di produrre disegni molto complessi.

Diciamo greci, perché a loro di solito si attribuiscono i primi mosaici in ciotoli, anche se è vero che Assiri, Egiziani e Persiani conoscevano questa tecnica.

I mosaici datati come i più antichi sono apparsi in Anatolia nel VII o VIII secolo a.C. presso Gordium. Erano mosaici senza immagini, solo dei disegni geometrici in bianco, nero, blu e rosso scuro.

Questi mosaici di pietre erano molto popolari e sono stati trovati spesso nei maggiori centri di influenza in epoca antica in Sicilia e in città come Atene, Sparta o Assos.

La pietra risultava essere decorativa, economica e di lunga durata e per queste sue qualità al principio venivano realizzati solo nei pavimenti. Non ci sono tracce di mosaici verticali dell’antichità, ma questo può essere dovuto ad un insieme di fattori la poca disponibilità di “collanti” ed il fatto che sicuramente il tempo ne ha avuto più facilmente ragione.

Le scuole dei mosaicisti moderni

Ci sono varie scuole per imparare a fare un mosaico attive nel nostro Paese. Chi vuole imparare a realizzare un mosaico romano si potrà rivolgere alla scuola ravennate. l’altra grande scuola è quella di Spilimbergo che utilizza vari materiali.

Esiste poi anche la scuola veneta nota per l’uso dei ciottoli.