Addio Giulio Angioni, anima sarda, intellettuale del mondo

Il dodici gennaio ha annunciato purtroppo la morte di Giulio Angioni, antropologo quasi ottantenne esponente della Scuola Antropologica di Cagliari, che ha dedicato la sua vita alla ricerca antropologica, ma anche alla narrativa e alla poesia.

Chemio 1
Oggi qui si sta in quattro in sala chemio
adagio distillando dalla flebo
ciascuno un suo dolore.
(ga)

Giulio Angioni, antropologo e poetaNato in Guasila nel 1936, questo impegnato intellettuale ha sicuramente arricchito la Sardegna e il patrimonio culturale italiano in generale.
Professore di Antropologia all’Università di Cagliari, era specializzato sul tema del “mondo contadino”, la realtà da cui egli stesso proveniva e che amava trattare e descrivere nei suoi romanzi, dando vita ai suoi studi di antropologia delle tecniche.

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 Giulio Angioni può sicuramente essere considerato una figura internazionale,

avendo insegnato in Germania, alla Alexander von Humboldt Stiftung, e in Francia alla Università di Provenzia in Aix.

Era inoltre membro del St. Antony's College dell'Università di Oxford.
In Italia si fece promotore del primo Dottorato in Metodologie della Ricerca etno-antropologica insieme a Tullio Seppilli e Pier Giorgio Solinas, di cui fu anche allievo, e collaborò con Ernesto de Martino e Alberto Mario Cirese.

I suoi lavori sono stati pubblicati da prestigiose case editrici, quali Feltrinelli e Sellerio e testimonieranno per sempre il valore e la preziosità dell’identità sarda.
La sua attività di scrittore si concentra soprattutto sul cambiamento antropologico della sua isola, sempre attuale e sempre in evoluzione.
Il suo ultimo messaggio postato sulla sua pagina Facebook il giorno prima della sua scomparsa è un ultimo regalo, una poesia intitolata “Restanti”.

 

“Resuscitiamo i morti con foto e audiovisivi e il passato rivive da sembrare che morte non dissolva.
 La gente di una volta lo sapeva come tenere vivi i propri morti, lari e penati in stretta convivenza che stavano qui in casa là nella stanza buona, li potevi pensare a fare un pisolino dopo pranzo o al lavoro in campagna o in viaggio e poi ritornano, la notte custodivano la casa stavano insieme a noi o felici o scontenti come noi nell'hora mortis nostrae ci accoglievano per essere all'altezza del morire”

 

Tra le tante opere di Giulio Angioni ricordiamo A fogu aintru/A fuoco dentro (con illustrazioni di Maria Lai), edito da EDeS 1978 a Ilisso nel 2008 e Doppio cielo, a cura de Il Maestrale del 2010 per il settore Narrativa, e Tempus (CUEC 2008 e CUEC 2012 audiolibro Giulio Angioni legge Tempus) e Oremari, sempre edito da Il Maestrale nel 2013 per quanto riguarda la Poesia.

 

 (Fonte immagini sardegna oggi.it)