Quando il sole non tramonta…

 

“Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna a cui dare la colpa.”

Sono forse queste le parole più realistiche, e crude da leggere, le più difficili e delicate da assimilare, quando ci si addentra nell’anima del libro. Perché è di anima, che si parla: è l’anima di Khaled Hosseini, l’anima di ogni donna afghana, l’anima del Medio Oriente.

 

La penna dell’autore sa trasformarsi, alternandosi fra intenso lirismo e crudo realismo, in una lente di ingrandimento sulla condizione femminile in Afghanistan, volta a denunciare una società in cui un’ideologia schiavista di appartenenza maschile la fa da padrona.

Sullo sfondo di una guerra che fa scempi, scorre la vita “domestica” e “interiore” di più donne afghane, colte in tutta la loro complessità e autenticità; veritiere e dettagliate descrizioni paesaggistiche, di luoghi e di atmosfere, fanno da cornice al calarsi nell’intimità dei vari personaggi, rappresentati nei loro atteggiamenti, nei loro modi di fare, nella loro psicologia, nei loro stati d’animo.

Pagine dense, toccanti, che insegnano la Storia e la vita, proponendo tematiche sociali attuali destinate a tramutarsi in profonde riflessioni sull’essere umano, sulla diversità fra i sessi, sui concetti di dignità e rispetto.

Seguendo la narrazione di due vite inizialmente parallele ma destinate in seguito a incrociarsi, il lettore può “vedere” attraverso gli occhi protagonisti di Mariam e Laila, e calarsi in un universo femminile dove sentimenti quali amore, amicizia e solidarietà riescono ancora a trovare una loro identità e collocazione, a sopravvivere e ad affermarsi con forza e con dolore in un mondo maschile fatto di violenze fisiche e psicologiche, di soprusi e sopraffazioni di ogni genere.

Sono pagine struggenti che trasportano il lettore in un mondo a molti - forse troppi - sconosciuto, guidandolo in meandri spaventosamente bui, torbidi, a volte ciechi, dove l’unico spiraglio di luce possibile è rappresentato dal riscatto finale della donna: forza, coraggio, tenacia, dignità e speranza sanno trasformarsi in mille splendidi soli.

Un autore incisivo, difficile da dimenticare, che avvalendosi di una penna fluida, lirica, a tratti dal sapore agrodolce, riesce a restituire un affresco realistico delle strade, dei quartieri, delle case di città afghane quali Herat e Kabul, dove l’eco della voce femminile sembra destinato a non tramontare mai.

 

 

 
 
Mille splendidi soli è il secondo romanzo dello scrittore statunitense di origine afghana Khaled Hosseini narra la storia di due donne afghane.

 

 

 

( l'immagine donne afghane è da wikipedia.org, elaborazione A.C.)