Rendetevi liberi, solo allora sarete in grado di creare!

Stamattina, scendendo le scale della mia mansarda, sorridevo ricordandomi il sogno della notte. Avevo sognato di sposarmi per ben due volte, motivo questo di conversazione della giornata con i miei amici del mosaico l’opera a cui sto lavorando nella Chiesa dello spirito Santo di Indicatore Arezzo e con i miei genitori a pranzo.

Sapete… a me piace stupire, anche se per scherzo. Mentre facevo colazione pensavo hai particolari dei due matrimoni, che dovevano essere diversi dal primo già fatto, pensavo, ridendo ad alta voce, allo spavento che avrei arrecato a Don Santi che con me ne ha passate veramente tante. Negli ultimi tre anni da che abbiamo fatto richiesta di aiuto in prestazione d’opera gli ho portato gente da ogni nazione del mondo, ma, soprattutto, di religioni diverse.

All’inizio tutto questo era strano e ci incuriosiva, poi, con il tempo, è diventato motivo di conversazione, facendoci scoprire la ricchezza della diversità, senza mai prevaricare o cercando di convincere, ma semplicemente confrontandoci.
Alla fine abbiamo scoperto che quello che per noi cattolici sembra lontano è molto più vicino di quanto immaginiamo. L’amore, la bontà, il rispetto, la generosità sono sentimenti universali che ci fanno diventare prima amici e poi fratelli.

Da lì è nata l’esigenza di costruire uno spazio all’interno di questo progetto dedicato a tutte le religioni: l’anfiteatro drago all’Asia, il tempio alla Grecia, la civetta all’Egitto ect... perchè ognuna di esse, identificate nella persona che è venuta a donare il suo tempo e lavoro per noi, lascia traccia di un pensiero buono e di amore.

La prima straniera che ha raggiunto Indicatore è stata Viviane Wolff. Con il marito Christian da Mentone, si presentano un venerdì pomeriggio con aria timida e riservata, pernottano ospiti a casa mia e il giorno dopo le affido l’esecuzione in mosaico trencadis di un lato della paratia monolite posizionato oggi lungo la linea di confine con il vicino Marco, che da tre anni ci ha affidato il suo transpallet chiedendocelo con cortesia ad ogni necessità come se fosse nostro.

MosaicistiMi sono sentita in colpa nell’averli lasciati soli, perché quel sabato avevamo già da tempo preso degli impegni. Eravamo all’Obihall di Firenze per un evento organizzato dalla Fondazione Coop che ci vedeva coinvolti nella proiezione di un filmato che lasciava testimonianza di un progetto di inclusione tra abili e diversamente abili, una quarta Liceo Artistico di Arezzo e un’associazione, il Cla.

Al nostro ritorno, troviamo Viviane e Christian ancora all’opera. Le mattonelle da esterno sono dure da tagliare a pinza, eppure loro ci hanno accolto con un sorriso soddisfatto per il lavoro eseguito.

Viviane aveva usato i colori che le avevo messo a disposizione e seguendo il disegno era riuscita a creare un’armonia delicata come la sua persona, realizzando come firma due libellule che volano tra l’albero mano. Ogni giorno che passo di lì, guardo ed è come se loro fossero sempre con me.

È bellissima questa sensazione, non ti fa sentire sola, c’è sempre tanta gente accanto a me, il ricordo è sempre gradevole e vivo come il primo incontro, come se non fosse trascorso il tempo.
La cosa più strana è che nessuna delle due parlava la lingua dell’altro eppure ci siamo comprese su tutto con grande empatia e la serata trascorsa insieme al ristorante ha dato i natali ad una grande amicizia che ancora oggi dura. Vi racconterò più avanti cosa è stata in grado di fare questa splendida creatura per noi, continuate a seguirci e lo scoprirete presto.

 

La diversità del mosaico trencadis e le varie scuole di pensiero.

Mosaico, vista panoramicaVi parlerò della mia esperienza e di ciò che ho capito sul mosaico non cercando di indottrinarvi storicamente perché per quello riuscite a trovare tantissime informazioni sul web o su libri tecnici.

Con l’arrivo di tanti mosaicisti stranieri e italiani sono venuta a conoscenza di soluzioni e malizie tecniche. Chi usa il marmo ed ha una formazione del mosaico romano realizzato a piccole tessere quadrate che seguono il movimento del disegno si rivolgerà alla scuola ravennate ottima per la tecnica.

Chi cerca una combinazione di materiali come gli smalti spaccati a martellina di forma regolare e non con tessere anche di varia natura (plastica, ferro, vetro, ecc ecc) si può rivolgere a Spilimbergo. Queste sono le più grandi scuole italiane che hanno formato i mosaicisti di tutto il mondo.

Poi esiste il mosaico di ciottoli di fiume e mare della scuola veneta di cui mi ha messo a conoscenza uno dei nostri donatori mosaicisti Luca Riggio, dove il ciottolo viene disposto nella sabbia e poi annegato nella malta cementizia. Vi assicuro una vera poesia che richiede una grande preparazione tecnica e amore per questi ciottoli che nascondono una vita di storia ma che non hanno una gamma di colori soddisfacente: vanno dal nero, grigio, rosso, verde e marrone, anche se le sfumature e le venature lo rendono un individuo unico, non sono come il mosaico di mattonelle o maioliche composte dall’uomo come per il trencadis.

Alla fine quello che penso è che la tecnica deve essere uno strumento nelle nostre mani e liberamente deve darci la possibilità di realizzare quello che il nostro pensiero e animo crea.

Il mosaico come qualsiasi altra tecnica artistica rappresenta la nostra natura, la sensibilità ed il gusto estetico, quindi basterà scegliere la tecnica che più ci rappresenta perché non è questa ad influenzare il nostro gusto ma piuttosto l’inverso e il risultato che otterremo è sempre rappresentativo di noi stessi.

Purtroppo non so che tipo di mosaico potrei scegliere, perché non ho mai potuto scegliere. Conosco solo quello che ci viene donato per realizzare questa grande opera che abbinato alla fantasia, l’industriosità e, soprattutto, alla generosità di coloro che mi vengono ad aiutare lo rende speciale!
È l’artista che crea un’opera importante non il materiale, quindi non avvilitevi, sperimentate e abbiate sete di conoscenza, solo allora sarete liberi di creare.