La saponaria e lo scapigliato Ted

 Erboristeria, la saponaria officinalis: il decotto detergente e i suoi tanti nomi. 

Scorgendola svettare in piena estate lungo i corsi d’acqua, con i suoi fiori di un pallido rosa rubato all’aurora, tanto opulenti da ravvisare una cascata di bouquet nuziali sparsi qui e là da una fatina prodiga, ebbene, vedendola così, ornata e vistosa, verrebbe da pensare che sia sfuggita alla prigionia d’un giardino.

Invece la saponaria è una pianta spontanea e, se non fosse estremamente appariscente, si potrebbe quasi catalogarla quale erbaccia infestante.

Saponaria officinalis e i suoi tanti nomi.

Saponaria

    Controindicazioni della saponaria:

Le saponine occorre ricordare che sono tossiche.

Saponaria Officinalis

Articolo: La saponaria e lo scapigliato Ted di Maura Maffei su CaffèBook (caffebook .it)

In Irlanda viene chiamata garbhán creagach, che significa rozza e pietrosa, non certo un complimento per una specie botanica dalle ambizioni ornamentali.

A rincarare la dose ci si mettono anche gli inglesi, definendola tumbling Ted, ossia “scapigliato Ted”, oppure bouncing Beth, che potremmo tradurre come “Beth la vanagloriosa”. 

Ma si sa, ciò che è molto bello e un po’ sdegnoso desta sempre una buona dose d’invidia.

Noi preferiamo la più semplice definizione anglosassone di soapwort, che corrisponde al latino Saponaria officinalis L. e che rende merito a una pianta che, nel corso della storia, è stata di grande utilità all’uomo.

Appartiene alla famiglia delle Cariofillacee e contiene una forte quantità di saponine e di mucillagini che, in passato, le ha permesso d’essere usata addirittura come… detersivo!

Tale impiego si è tramandato sino a pochi decenni or sono nelle campagne più povere, ove l’acquisto di un pezzo di sapone era considerato un lusso.

D’altronde la saponaria è un detergente eccellente, adatto ai capi più delicati e preziosi, come la lana, la seta e i merletti.

 

La saponaria officinalis, un detergente liquido naturale.

    Per prepararlo, occorre procurarsi trenta grammi di radice e farla bollire in tre litri d’acqua per almeno tre minuti.

Si lascia riposare per una decina di minuti.

Si cola il liquido, recuperando la radice di saponaria, e si tiene da parte.

Si riutilizza la saponaria facendola bollire in un altro litro d’acqua, questa volta per un buon quarto d’ora.

Si filtra anche il secondo decotto e si versa nello stesso recipiente del primo, mescolandoli insieme.

Per lavare la biancheria, basta immergerla per una mezz’oretta nel liquido detersivo, strofinarla leggermente e poi sciacquarla con acqua appena tiepida.

Lo stesso liquido è ottimo per lavare i capelli, consigliato soprattutto a chi li ha molto fragili e non tollera l’aggressività degli shampoo comunemente in commercio.

Beth la vanagloriosa”, inoltre, ha un debole per la bellezza, difendendo la pelle dalle tante piccole affezioni che a volte la colpiscono e la deturpano.

I medici medioevali la prescrivevano addirittura per combattere la lebbra!

Noi ci limiteremo a consigliarvela in caso di acne, herpes, eczemi ed eruzioni cutanee affini.

Si prepara un cataplasma di sommità fiorite pestate e si applica sulla pelle con un fazzoletto di tela.

Giova anche frizionare delicatamente la parte lesa con compresse di cotone imbevute di decotto, che si ottiene facendo bollire per cinque minuti venti grammi circa di radice di saponaria in mezzo litro d’acqua e lasciando riposare per un quarto d’ora prima di filtrare.

Per uso interno, la radice di saponaria va assunta a piccole dosi e con molta precauzione, proprio perché le saponine la rendono un po’ tossica.

È indicata per curare l’acne, la gotta, i reumatismi, l’artrite, le affezioni epatiche o urinarie ma, data la sua discreta pericolosità, è sempre meglio che a prescriverla sia un medico, indicando le dosi più appropriate per il paziente.

Sia che la usiamo per lavare i nostri abiti prediletti, sia che la doniamo alla nostra pelle come un rimedio di bellezza, nel coglierla non potremo che ammirarla.

È quasi un sortilegio:

la saponaria ci incanta, per quel suo colore che trasforma il giorno in un perenne albeggiare, per quella sua vocazione di mutare il mondo intero in un giardino.

Articolo: La saponaria e lo scapigliato Ted di Maura Maffei su CaffèBook (caffebook .it)

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foto da pixabay, flickr di Björn, wikipedia.org elaborazioni Roberto Roverselli